× La Bellezza In Questo Mondo Crudele × {Levi Ackerman x Reader}

20

Io e Levi arrivammo a Shiganshina, salimmo sopra le mura e come mi aspettavo quelli della guarnigione non hanno fatto nulla.
I giganti continuarono ad entrare e le persone sopravvissute si ammassarono ai traghetti terrorizzate. C'era chi si lanciava dal porto e chi veniva schiacciato dalla folla.

Analizai un po' la situazione e notai una vecchia testa pelata, Pixis.

"Comandante Levi, Soldato Smith, scendete e uccidete più giganti possibili, il resto della squadra dovrà assistere i sopravvissuti e dare aiuto al corpo di guarnigione."

Annuimmo e senza esitare ci fiondammo di sotto, io atterrai su un tetto mentre Levi si agganciò ad un anomalo classe 3 metri. Iniziai a correre e uccisi un 12 metri.

"Mocciosa non mi rubare la tecnica" mi urlò
Non gli risposi e uccisi un'altro gigante.
Mi sistemai sopra un tetto, roteai le lame e feci scivolare via il sangue da esse.

Che schifo.

Mi guardai intorno e vidi levi ghignare fiero della mia ultima mossa, poi continuò a fare quello che stava facendo.

Mi rimisi in posizione, impugnai la lama di traverso, mi agganciai alla collotola di un 15 metri e girai su me stessa.
Un 15 metti è difficile da abbattere, ma ero così veloce che non gli diedi nemmeno il tempo di realizzare a quel bastardo fatto di carne.

Continuammo così per altri 5 minuti e i giganti non facevano altro che aumentare grazie alle urla della gente.

Mi allontanai da Levi e mentre uccidevo i giganti più grandi, notai diversi cadaveri di soldati, avevano tutti una bottiglia di vino in mano, saranno morti ubriachi fradici e probabilmente si saranno gettati loro stessi fra le braccia dei giganti.

"Se ci tenevi a morire almeno potevi farlo con onore salvando qualcuno pezzo di merda" dissi prendendogli la bottiglia di vetro fra le mani e lanciarla da un'altra parte.

Guardai con odio quei cadaveri e mi fermai su un tetto sfinita, quando ad un certo punto venni circondata da 5 giganti, di qui un anomalo.

"Merda"

Ok, potrei farcela, ma 5 giganti in una volta è troppo anche per me.
Potrei appiedare il più alto, sperando che quando cada si porta con lui anche qualcun'altro.

Beh, tentar non nuoce.

Il primo a fare la mossa fù un classe 12 metri, si scaraventò contro di me distruggendo il palazzo su cui mi ero fermata. Azzionai il movimento tridimensionale e mi agganciai alle gambe del classe 20 metri, roteai su me stessa e gli spezzai il ginocchio, si destabilizzò e cadde addosso ad un classe 4 metri.
Per un po' potrò lasciarli perdere.
Mi sganciai arpionandomi sulla schiena di un 7 metri, gli tagliai di netto la collotola ed atterrai su un'altro tetto.

Quando cercai di agganciarmi con l'anomalo, il gigante da 20 metri diede una manata vicino a me e mi fece sollevare in aria, intanto quello da 4 metrì mi saltò addosso, riuscii ad evitarlo e lo attaccai uccidendolo.
Mi schiantai contro una vetrata e finii dentro un palazzo, sputai un pò di sangue a causa del forte impatto e mi accasciai per terra. L'anomalo cercava di afferrarmi attraverso la finestra ma fortunatamente ero troppo distante.
Cercai di riprendere lucidità e mi accorsi di due piccole figure rannicchiate in un angolino. Mi misi a gattonare verso di loro e vidi un bambino sui 6 anni con in braccio un neonato avvolto in una coperta rosa.
Erano entrambi ricoperti di sangue.

"T-Tu sei buona?" mi chiese il bambino terrorizzato
"Certo, adesso vi porterò entrambi via di qui, state tranquilli"
"L-La mia sorellina n-non smette di piangere. S-sai dov'è la m-mia mamma?" gli si riempiono gli occhi di lacrime
"No tesoro, ma adesso ci sono qua io con voi. Appena saremo fuori di qui vi aiuterò a cercarla, d'accordo?" gli dissi con voce tranquilla
"O-ok"
"potresti dirmi come vi chiamate?"
"I-io sono Shal e la mia sorellina si chiama Isabel"

Isabel..

"Isabel.. Che bei nomi che avete" gli dissi
"P-possiamo andare via?"

"Fammi pensare.. Ecco poss-" venni interrotta dal rumore di vetri frantumati e un'altra finestra non troppo lontano da noi si ruppe.

"T/N DOVE SEI!"

Vidi un'uomo in lontananza e si avvicinò a noi