Pov's Storm Nerea Valley
- L'amicizia non si tratta di chi è venuto prima o di chi ti conosce da più tempo.
Si tratta di chi è arrivato e non se n'è mai andato. -Scatto in piedi con una strana sensazione ad attanagliarmi il petto.
Vasiliy e Oskana, al mio fianco, sussultano presi alla sprovvista.
"Bambina ma che..." Non lo faccio finire di parlare che mi volto e corro, scavallando le tende rosse pesanti.
Maksim senza pensarci due volte mi segue e prova a persuadermi a fermarmi.
L'urlo agghiacciante del mio fidanzato mi fa tremare il cuore eppure continuo nella direzione dove voglio andare, perché voglio scoprire se ho ragione, se è vero.
Lacrime calde mi salgono agli occhi quando sento anche lo strillo acuto della piccola bionda che, disperata, dice: "Papààà, dove va l'amica della mamma?"
Mi si serra la gola mentre imbocco le scale che portano dietro le quinte in cui sono situati i camerini.
Quando arrivo nel corridoio giusto conto almeno venti porte con delle targhette color oro.
Scorro i cognomi incisi sul materiale che luccica sotto le luci al neon finché i piedi non mi si piantano difronte ad una porta.
Non è possibile.
Afferro la maniglia con una convinzione velata di paura ed entro.
Non c'è nessuno, ma ciò che trovo e come lo trovo è solo un aiuto in più a dare ragione al mio pensiero.
Rossetti di ogni colore sono sparpagliati sulla toeletta, tutù appesi per metà sulle stampelle, gioielli fuori dall'apposito borsellino.
E poi... una piccola polaroid un po' rovinata attaccata allo specchio.
Mi avvicino con passi esitanti carezzando il pavimento con le punte, una cosa che faceva sempre lei.
E ancora me la ricordo, perché erano i pomeriggi più belli della mia vita quelli passati a guardarla provare i balletti.
Davanti allo specchio un singulto mi scappa dal petto nel vedermi riflessa, avvolta in questo vestitino dallo scollo un po' azzardato.
Scuoto la testa con veemenza, non devo farmi condizionare dalle mie paure.
Prendo tra le dita un lato della foto e la sfilo, avvicinandola ai miei occhi increduli.
Raffigura due ragazze liceali, precisamente ex liceali, perché indossano una toga e hanno il diploma in mano.
Sento gocce calde scorrermi sulle guance, una bruna l'altra bionda. Due occhi diversi, l'altro paio di un azzurro chiaro.
Sorridono e si abbracciano strette, io quel diploma me lo sono faticato e anche lei non ha fatto meno.
Studiavo al cantiere dove lavorava papà, appoggiata sul muretto. Lei studiava sul parquet in cui, qualche minuto prima, faceva lezione di danza.
La sua grafia spicca elegante grazie ad un pennarello nero: "C'eri tu ad ogni mia prossima volta."
Crack è il rumore che fa il mio cuore nel momento in cui leggo quella frase. La frase che le dissi quando avevamo diciassette anni dopo il suo ennesimo fallimento...
Tiro su col naso quando la porta cigola, segno che qualcuno la sta aprendo.
La persona che mi ritrovo davanti è proprio chi mi ero immaginata.
STAI LEGGENDO
Vento Silenzioso
RomancePrimo libro della saga "Cinque battiti di cuore". AUTOCONCLUSIVO⚠️ Storm ha vent'anni anni ed è una ragazza dai capelli castano dorato e gli occhi bicolore; uno verde acqua e l'altro azzurro-grigio. Amante dei romanzi d'amore, delle canzoni dedicate...