Sentiero di sangue

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Pov's Vasiliy Lev Kozlov

- Avrete prova del mio cuore quando morirò d'infarto per averla vista sorridermi. -

"Ah fanculo la vodka, pure questa sa di pesca!" Scaravento la bottiglia contenente alcolico contro il muro del mio studio.

La rabbia mi pervade perché più guardo i rapporti cartacei dei miei uomini sulla scrivania più la crudele realtà mi convince che di Storm non c'è traccia.

Ho tenuto il conto dei giorni... oggi la mia bambina è al sesto mese e mezzo.

Ed io, incapace, non sono ancora riuscito a trovarla.

È inevitabile il fatto che la trattino male e se sta troppo sotto stress potrebbe mettere a rischio la gravidanza.

So con chi sta, quelle ricerche che abbiamo fatto sono servite a qualcosa.

Jaiden, il più temibile dei sicari americani. Fedele fino alla morte alla sua regina e al suo erede.

Prendo la testa tra le mani al solo pensiero di lei torturata da quel pazzo.

Mi viene da piangere, vorrei mi sparassero nel petto più velocemente dei miei stessi battiti che ora hanno impennato, facendomi addirittura male alle costole.

Come una furia salgo in camera nostra per vedere i suoi ricordi, mi manca.

Il suo pigiamino azzurro sta ancora perfettamente piegato sulla cassettiera, lo aveva lasciato là ed io non ho osato toglierlo.

In bagno giace il suo shampoo che ormai è diventato anche il mio, potermi portare sempre il suo odore addosso è una magra consolazione.

Sul letto invece, nel centro tra i due cuscini, vi è sdraiata Odette dal giorno in cui l'hanno rapita. La sua bambola d'infanzia dai capelli ricci e neri, mi fa compagnia dalla prima notte in cui ho dovuto dormire da solo.

Pensandoci però non la vedevo da un po'. Corruccio la fronte dirigendomi verso la pupazzetta della mia ragazza.

Da più vicino mi accorgo che le manca un occhio mentre l'altro è scucito per metà, e mi stupisco perché Storm l'ha tenuta sempre incolume. Io non vi ho mai badato tanto ma ora, e solo ora, vedo che le mancano le perline che fungevano da bulbi oculari.

La prendo in mano e finisco di scucire anche l'altra perlina, facendola diventare cieca.

Ora non può vedere.

Un flash mi attraversa da sotto le palpebre.

Perché ora non si può più vedere.

Mi volto di scatto e a passo di carica entro in bagno dove il lavandino, spoglio dello specchio, mi accoglie.

Poggio i palmi ai lati di marmo, tendendo tutti i muscoli della schiena.

Quante volte Storm delirava dicendo di volersi strappare gli occhi per non vedersi e io le prestavo i miei, per permetterle di specchiarcisi e sentirsi bella.

Lei li ha strappati alla sua bambola, credo che se potesse eliminerebbe ogni specchio sulla faccia della terra.

<<Io mi odio ancora, ma con te so amarmi.>> Sembra essere il messaggio della pupazzina privata dei suoi occhi, glieli ha cavati nei giorni in cui sono stato via.

E sicuramente quel bastardo di Jaiden sa che lei si odia, che non si apprezza.

Ho avuto l'occasione di conoscerlo e quello è più matto di me.

Quindi un assassino come lui dove porterebbe una ragazza che non accetta il suo corpo...?

Lui, le cose, le fa in grande.

Vento SilenziosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora