Magnifica ai miei occhi

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Pov's Storm Nerea Valley

- Non puoi entrare in un cuore bloccando il suo battito. -

Un movimento sospetto, mi fa svegliare.

Però tengo le palpebre abbassate e il respiro regolare.

Mani callose, ma sconosciute, si aggirano sotto le mie coperte.

Le dita afferrano la bambolotta, stretta tra le mie braccia.

Senza dare segni di risveglio, apro di pochissimo gli occhi.

Una minuscola fessura.

È sufficiente per inquadrare il mio nemico.

Lo stronzo di Velimir.

Il migliore amico moro di Vasiliy.

Vuole portarmi via Odette.

Vieni testa di cazzo, che ti sgozzo più che volentieri.

Con fare innocente, mi stringo ancor di più Odette al petto.

Lentamente, cerca di recuperare la pupazzina.

Chiude la presa sui suoi capelli, ed è lì che agisco.

Sbarro gli occhi, carichi di emozioni contrastanti.

Debolezza, tristezza, rancore.

Ma soprattutto, rabbia.

Ed è questa che uso per ferire Velimir.

L'adrenalina mi scorre nelle vene.

Lo graffio in viso, facendolo sanguinare.

"Cazzo!" Impreca, portandosi un palmo sulla faccia per proteggersi.

Ha una gamba che poggia sul pavimento e l'altra sul letto.

Gli tiro i capelli, infossandogli il capo nei piumoni.

Ma mi afferra il polso.

Gemo di dolore, alla forte stretta.

Altro livido.

Soffio, come una gatta arrabbiata.

Mostro i denti e porto la bambola, dietro di me, come una mamma Orsa che difende il suo cucciolo.

Con un calcio, gli colpisco il collo.

E uno schiaffo, incornicia la sua guancia rasata.

"Stronza!" Mi tira la chioma castana, buttandomi giù dal letto.

Sbatto violentemente la testa e impiego un po' di secondi per riprendermi.

Scende anche lui dal materasso e mi sovrasta con la sua stazza mastodontica.

Un calcio, leggero, troppo leggero, arriva nel mio stomaco.

Ma fa male lo stesso, tanto che mi chiudo a riccio.

"Questa è mia. Ciao ciao Ispano-americana." Ride, prendendo Odette.

Non so con quale energia, ma mi alzo, pronta al combattimento.

Prendo la sua maglietta e la strattono.

Con mio grande piacere, si rompe in parte.

I brandelli di essa, risiedono nella mia mano.

Mi guarda incazzato.

Allunga le braccia per prendermi, ma mi scanso.

Gli vado alle spalle e gli cieco la vista con la stoffa.

Vento SilenziosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora