Jackie
«Venire via con te...?» strabuzzo gli occhi, sconvolta. Mi sta seriamente chiedendo di abbandonare la mia vita, la mia famiglia e la mia quotidianità per cosa, per una persona che non fa altro che perseguitarmi e darmi il tormento? Una vocina nella mia testa mi chiama bugiarda ma io la ignoro, scuotendo il capo per poi ridere per finta. «Non me lo stai chiedendo sul serio» esordisco.
«Non c'era tentennamento nel mio tono» mi informa.
«No, assolutamente no.»
«Ci ripenserai, Jackie» lo afferma con serenità.
Assottiglio gli occhi, mentre sento il suono di un clacson dall'altro lato del telefono. «Non lo farò invece.»
«Devo andare, spero di risentirti presto» mi lascia così, senza darmi il tempo di insultarlo per ancora qualche altro minuto. La chiamata si interrompe e io mi perdo a guardare il muro di fronte a me come una scema. Ho dato buca a Scott per lui, ho mentito per lui e sto continuando a farlo tutti i giorni anche con Rachel, Simonette e gli altri.
Mi sento un mostro.
Gli occhi iniziano a pizzicarmi, tiro su con il naso aggrappandomi alla scrivania con le dita, mettendoci anche una certa forza. Andarmene via con lui, per quale motivo dovrei accettare? So di provare ancora dei sentimenti nei suoi confronti, so che non riesco nemmeno a cancellarli quanto vorrei perché in un modo o nell'altro lui ricompare sempre nella mia vita, a rovinarmi.
«Non ne posso più» mormoro, con voce spezzata.
C'è una soluzione a tutto questo, ma io non posso prenderla neanche in considerazione. Non so come faccio, ma riesco a lavorare anche sotto pressione e con mille dubbi in testa. Appena finisco il turno mi dirigo alla mia auto, sentendo Scott richiamarmi sul marciapiede. Mi volto, vedendolo fare una piccola corsetta in mia direzione. «Ehi, stai bene?» mi domanda, mentre io stringo la tracolla sulla spalla e annuisco lievemente e con poca sicurezza. Se gli riferissi di Beltran tutto questo potrebbe finire, sarei lasciata in pace e avrei finalmente modo di vivere la vita che merito.
Ma saresti infelice.
Ignoro questo pensiero fugace, sbattendo le palpebre per poi aprire la bocca. Ho sulla punta della lingua il suo nome, ma per qualche strano motivo non riesco a pronunciarlo. «Sembri pallida come un lenzuolo, hai mangiato qualcosa oggi? So che non sei affatto uscita dal tuo ufficio» mi studia, sfiorandomi la fronte con due dita. Ha un tocco caldo, confortevole e io non riesco a ignorare l'attrazione nei suoi confronti. «Ti va di passare un po' di tempo con me adesso?» gli chiedo, curvando le mie labbra in un sorriso stanco. Annuisce senza pensarci due volte, poggiandomi una mano sulla schiena per poi condurmi a una panchina posta sul marciapiede. «Mia madre mi diceva sempre di portarmi delle caramelle, avrei voluto ascoltarla di più» ridacchia, mettendomi di buon umore. Tolgo la tracolla, lasciandola sul pavimento ai miei piedi. «Sei preoccupata per tua nipote?» domanda.
«Sì, ma è che ultimamente mi sembra di star avendo un periodo no» racconto fiacca.
«A lavoro va tutto bene, vero?» corruga la fronte.
«Sì, ma è che da quando lavoro al penitenziario accadono cose che lentamente mi buttano giù. Vedi, l'agente che c'era prima di te è morto e, poco prima dell'accaduto, avevamo avuto un litigio e io non ho chiarito con lui. Un po' di tempo dopo invece è venuto a mancare il mio ex, l'ho scoperto per caso» sospiro mentre lui assottiglia i suoi occhi scuri.
«Sono dei traumi, non sei fatta di pietra» mi rasserena.
Già, il problema è che io mi sento in colpa per entrambi gli omicidi. Scott non sa che al suo fianco ha colei che si è fatta toccare dall'assassino di Nolan, non sa neanche quanto le sia piaciuto farsi accarezzare da quelle dita sporche e sensuali. La mano di Scott si poggia sulla mia, accarezza le dita e quel tocco così leggero mi fa battere il cuore. «Scusami, non avrei dovuto annoiarti con i miei problemi» mi imbarazzo mentre lui scuote il capo divertito. «Voglio che tu me ne parli invece, ne ho bisogno per capirti di più. Non ne ho mai abbastanza di te, Jackie.» Questa sua confessione mi spiazza e mi fa arrossire, ha detto una cosa davvero dolce ed emozionante - non me lo aspettavo. Poggio la fronte contro la sua spalla, sentendomi a mio agio, protetta. Chiudo gli occhi, lasciando che il vento culli questo nostro momento intimo. Quando ritorno in appartamento mi sento meglio, ma mi sembra quasi di non essere più sola. Inizio a fare il giro dell'appartamento, ma non trovo la presenza di Beltran da nessuna parte per fortuna. Tuttavia, con sorpresa, scorgo sulla mia scrivania un vaso quadrato, in vetro con dentro delle rose rosse piene di spine ma meravigliose.
Corrugo la fronte, possibile che siano di chi penso io?
Una minuscola parte di me crede che siano di Scott, poiché mi sembra improbabile questo gesto da quell'uomo, ma non credo siano dell'agente perché è stato con me tutto il giorno al penitenziario. Eppure, non appena trovo il bigliettino di lato al vaso con la scritta in corsivo rozza perdo un battito. Con le dita tremolanti dall'emozione prendo il biglietto ripiegato, lo apro, leggendolo ad alta voce: «Fingi di essere la mia rosa e io sarò la tua spina - tuo Beltran». Un piccolo sorriso impercettibile colora la mia bocca, il cuore perde un battito o forse due e io arrossisco come una scolaretta. Sto avendo una reazione esagerata, ma non pensavo che potesse arrivare a tanto.
Regalarmi delle rose?
È così poco da lui.
Trovo la frase malinconica, dolorosa ma anche in qualche modo profonda - un po' come noi. Mi mordo il labbro inferiore, annusandole a occhi chiusi. Mi domando se me le abbia inviate per tentare di incantarmi, di farmi cedere alla sua proposta. Conoscendolo un minimo, sarebbe anche più che propenso a fare qualsiasi cosa pur di ottenere ciò che vuole. Compio un passo indietro, decidendo di andare a cambiare l'acqua al vaso. I fiori veri durano pochi giorni, ma se me ne prendo cura magari riesco anche a travasarli. Il resto della serata lo passo a occuparmi del mio regalo, a rilassarmi sul letto e a contemplare quelle magnifiche rose rosse dalle spine appuntite e intoccabili proprio come lui.
Angolo autrice:
Buona domenica a tutti, ho pubblicato altri sette capitoli e spero che vi piacciano.
Presto le cose si faranno molto interessanti, Scott è ormai entrato nella vita di Jackie e sembra che lei ne sia attratta. Tuttavia, presto Beltran prenderà una decisione definitiva per entrambi e Jackie si ritroverà a un bivio. Domenica prossima caricherò altri sette capitoli, ancora non ho ben in mente il finale e sto persino pensando di scrivere anche un secondo volume ma ancora sono insicura.
Ho tante idee in testa, sì.
Mi raccomando seguitemi alla pagina Instagram Car-mine01 per restare aggiornate sulle mie storie e il mio libro.
Un bacio.
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Il Male In Te
Romanzi rosa / ChickLitIl penitenziario di Jacksonville appariva come un luogo austero, privo di vita. Dietro quelle sbarre di metallo si nascondevano uomini pericolosi, viziosi e condannati. Il direttore, ormai esausto e pronto alla pensione, cercava disperatamente una n...