Tyler
«Ride delle cicatrici colui che non è mai stato ferito»
Romeo e Giulietta , W. Shakespeare«I've paid my dues, time after time ,I've done my sentence, but committed no crime» non era giusto, non era giusto per nulla.
«And bad mistakes, I've made a few, I've had my share of sand» non era giusto! Non era per niente giusto.
«And we mean to go on and on and on and on».
Perché la colpa doveva essere sua? Non era mica colpa sua, non era giusto...
Non era giusto!
«I've taken my bows, and my curtain calls, you brought me fame and fortune» non doveva succedere niente, non era previsto.
Nulla era giusto, niente di niente.
Ma la gente era stupida, non era giusto!«And everything that goes with it, I thank you all, but it's been no bed of roses».
Basta, non era giusto, perché? Non poteva crederci, non era stata colpa sua, non doveva andare in quel modo, non va bene!
«No pleasure cruise, I consider it a challenge before» cosa c'entrava lui? Assolutamente niente, niente maledizione!
Non era giusto.
«The human race, and I ain't gonna lose» doppiogiochisti, bastardi che non siete altro. Non è giusto!
«And we mean to go on and on and on and on» non era giusto! Perché? Non era stato lui, non era colpevole.
Non era giusto.
Ma loro non capivano! Pieni di pregiudizi, Dio mio. Non era giusto!
Ma che importa?
Vendetta.
Bisogna assecondare la voglia di vendetta quando si presenta, è giusto così.Non era giusto! Non era giusto, non lo era!
Perché a lui? Non era maledettamente giusto!Dolore, paura, terrore, tristezza.
Che belle emozioni.
Stupende.Che cosa c'era di sbagliato, non era giusto! Non lo era...
Credeva di no, e infatti non lo era! Non centrava niente.
Vendetta.
Vendetta.
Vendetta.Vendicati, fallo! Non è giusto ricordarlo!
«We are the champions, my friends, and we'll keep on fighting till the end».
Non. Era. Giusto.
Vendetta.
Giustizia.«No time for losers, 'cause we are the champions of the World».
L'accetta lasciava tracce di sangue fra le mura della stanza di ferro, ma lui sorrideva, soddisfatto.
«We are the champions, my friends» non era giusto.
Le impronte delle sue scarpe erano rosse di sangue, «We are the champions» era sbagliato, era innocente.
«We are the champions» i suoi passi rimbombavano mentre percorreva il corridoio spoglio e freddo.
Rise di gusto, «We are the champions» si leccó le labbra, gustando il sapore del sangue.
«We are the champions» lasciò cadere l'arma pulendo le mani sulla maglietta bianca, sporcandola di rosso e di peccato.
Non era giusto, non era giusto.
«We are the champions» infilò le mani in tasca aprendo l'ennesima porta, ma non era giusto.
Vendetta.
«We are the champions» camminava, soddisfatto di sé stesso.
Vendetta.
«Tocca a te» sussurrò, «È il tuo turno» continuò ridendo appena.
«We are the champions» sussurrò ancora, «Vengo a prenderti» ghignò, sorridendo.
Vide la luce, finalmente la luce.
Vendetta.
Oh, sarebbe arrivata.
Eccome se sarebbe arrivata.«We are the champions».
Vendetta.
Spazio autrice:
Ciau!
Vabbè dai, come potevo stare senza scrivere Fanfiction, forzaaaa come potevo?
Allora, rispetto a Hold on (la scorsa storia) questa è strutturata in modo completamente diverso, come avete già intuito.
I capitoli saranno alternati attraverso i famosi "pov" che sicuramente conoscerete.
Prologo molto rassicurante devo dire :)
Lo avrete capito ma ve lo dico comunque, la canzone (che canta voi sapete chi) è We are the champions dei Queen.
L'unica cosa che voglio dire è che Let me love you sarà concentrata più che altro sulle emozioni dei personaggi, in particolare di Mercoledì.
Ma ora basta chiacchere e spero che avrete voglia di leggere anche questa storia!
Baci!
Chiara 🦋
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Let me love you (Mercoledì x Tyler)
FanfictionDopo l'accaduto alla Nevermore Mercoledì torna a casa. La testa affollata da mille dubbi, troppe domande senza risposta è tante delusioni. Ma quando in un baleno giunge di nuovo Settembre, sua madre la obbliga a tornare nella scuola dove è praticame...