Capitolo 35: Set fire to the rain

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Mercoledì

«Se le visioni del sonno vanno oltre la semplice lusinga,
allora i miei sogni mi preannunciano una notizia colma di gioia ...
ho sognato che la mia donna mi ha trovato morto (curioso sogno quello
che concede ad un morto la capacita'  di pensare!) ,
e bacio dopo bacio riversava nelle mie labbra un tale alito di vita,
che io tornavo in vita ,ed ero imperatore.
Ahime'! quanto deve essere dolce il reale godimento dell'amore,
se e' sufficiente solo sognarlo per ricavarne cosi»
Romeo e Giulietta, W. Shakespeare


Scesi lentamente le scale, e subito mi sentii gli occhi di tutti addosso.
Il mio sguardo incrociò quello di Tyler, che mi guardava come se avesse appena visto un alieno «Chiudi la bocca che stai sbavando come una lumaca» sentii sussurrare da Beth riferito a Tyler.
Lo raggiunsi, «Sei...» mi guardò dall'alto in basso, «...Bellissima» lo guardai incerta, «Se lo dici tu» Notai che non c'era più nessuno ad osservarci, sicuramente ognuno era ad indossare il proprio vestito.
«Non sono l'unico a dirlo» mi accarezzò la guancia, «Anche tu stai molto bene comunque» indossava una camicia bianca e sopra un frack nero come i pantaloni.
Mi venne quasi da ridere nel vedere Tyler vestito così elegantemente.
«Beh, non sono niente in confronto a te Fufi» abbassai lo sguardo, imbarazzata dal suo complimento.
«Scusa, non volevo metterti a disagio» mi spostò una ciocca di capelli sciolti dietro l'orecchio sorridendo.
«Fra poco dobbiamo andare, sei pronta?» mi porse la mano e io la strinsi, «Sono pronta».

***

Il locale dove andammo sembrava molto alla moda, pur essendo un ristorante era dotato di un grande spazio che faceva da pista da ballo.
Maddy ci portò al nostro tavolo e io mi sedetti fra lei e Tyler.
Il cibo era più che ottimo, avevano scelto bene, dovevo ammetterlo.

Dopo un'ora ero piena, mi avevano costretta a mangiare anche la torta.
Già, mi avevano fatto fare una torta di compleanno.
Che schifo.
«Bene, ora si balla. Dai venite» sbuffai e mi alzai dalla sedia.
«No aspetta» Tyler mi afferrò per un polso e io aggrottai le sopracciglia.
«Seguimi» obbedii seguendolo all'esterno del locale, dove pioveva.

«Tyler, piove, sei impazzito» uscì dalla veranda e la pioggia iniziò a bagnargli i vestiti e tutto il resto del corpo, «Vieni» sospirai e lo seguii mentre mille gocce d'acqua mi scorrevano addosso.
«Ti ricordi il bacio che ci siamo dati quel giorno, dove tu mi hai fatto quella promessa?» annuii, «Io non te ne ho mai fatta una, voglio rimediare però» mi prese entrambe le mani intrecciandole con le sue.

«Io voglio prometterti che sarò sempre al tuo fianco, che non ti giudicherò mai per quella che sei e non smetterò per nulla al mondo di dirti che sei perfetta» non smisi mai di guardalo negli occhi.
«Ti voglio promettere che non ti abbandonerò mai, qualsiasi cosa accada tu potrai contare su di me. Sempre» «Smetterò di avere paura e lascerò che tu viva al meglio la tua vita come più desideri, con o senza di me. Sappi che non amerò mai nessuna donna come ho amato te e spero che tu mi faccia l'onore di non lasciarmi mai solo, non saprei cosa fare se lo facessi. Mi lascerò aiutare e vincerò contro il mio lato oscuro e spero di riuscirci, se avrò te al mio fianco sicuramente troveremo la soluzione che stiamo cercando perché voglio passare la mia vita con te e sono onorato che fra otto miliardi di persone tu abbia scelto me, il più imperfetto uomo che potessi amare. Ho tanti difetti ma a te non sembra importare e non so come tu faccia a sopportarli tutti. Però lo fai e non ti ringrazierò mai abbastanza per questo».

«Quindi ti prometto di non andare mai via, di esserci sempre e di amarti sempre. Perché io ti amo Mercoledì Addams, più di quanto immagini».
Non sapevo se quelle sul mio viso fossero lacrime o semplici gocce di pioggia.
Mi sorrise e io ricambiai con un mezzo sorriso.
«Grazie» non sapevo cosa dirgli, scosse la testa, «Non ringraziarmi, sono io che dovrei ringraziare te» fissai le sue bellissime iridi verdi.
«Allora facciamo che la smetti di lamentarti e mi baci?» rise piano prima di appoggiare le sue labbra sulle mie.
In quel momento mi sembrò di vivere un piacevole deja-vu.
Ci staccammo soltanto perché non avevamo più fiato.
Sentimmo le risate delle altre persone e le note della canzone Perfect diffondersi nell'aria.
«Mi concedi questo ballo?» ci fu un momento di confusione, ma poi afferrai la mano che mi aveva porso.
«Te lo dico, non sono una brava ballerina» rise, «Non preoccuparti. Il tuo balletto al Raven non lo dimenticherò mai» alzai gli occhi al cielo mentre mi avvolgeva la vita con una mano e con l'altra stringeva la mia.
«Quindi fammi capire, oltre che baciare tu balli anche sotto la pioggia?» lo sfottei, alzò le spalle.
«Solo se lo faccio con te» roteai gli occhi, «Ruffiano» mi fece fare una piroette per tornare alla posizione iniziale.

Let me love you (Mercoledì x Tyler)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora