Capitolo 19: Quadrupla alleanza contro Mark Galpin: Mercoledì-Tyler-Maddy-Luke

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⚠️Warning: questo capitolo tratta l'argomento violenza su minori⚠️

Mercoledì

«I terribili casi del loro amore segnato dalla morte, e l'ira prolungata dei loro genitori, alla quale nulla potrà mettere fine, se non la morte dei figli»
Romeo e Giulietta, W. Shakespeare

«Davvero?!» roteai gli occhi, «Ma sei impazzita? Sono tanti soldi! Ti rendi conto di quello che hai fatto?».
Sbuffando scesi dalla macchina.
«Ne sono completamente consapevole. Ti ho raccontato di come quell'uomo abbia trattato i suoi figli. È pericoloso» anche lei scese dal veicolo.
«Appunto! Perché ti devi cacciare nei casini?» mi passai una mano fra i capelli.
«Voglio dare una mano. Posso farlo, quindi lo faccio» presi le chiavi di casa mia e aprii la porta.

Mio fratello mi saltò addosso e io lo staccai, inorridita.
Se qualcuno osava ancora abbracciarmi lo avrei ucciso.
«Oh mia cara. Come stai?».
Oh eccola, madre.
Sfuggii ad un suo abbraccio e Enid salutò da dietro di me.
Ora li ammazzo tutti.
«Grazie cara di averla riportata a casa, abbiamo alcune faccende da affrontare. In famiglia».
Strano, mia madre non cacciava mai le persone da casa nostra, anzi, a volte cucinava addirittura per loro.
Enid le sorrise e si congedò.
L'espressione di Madre mutò da candida a omicida.
No aspe' in che senso.
Gelato?
Alzai un sopracciglio.
«Che c'è?» chiesi ovvia, «Cosa c'è?!» mise le mani sui fianchi.
«Da quando dobbiamo comprare una casa?» sgranai gli occhi, «Ma avevate detto che andava bene!» il suono dei tacchi di mia madre risuonò nel salotto.
«Non è questo il punto Mercoledì, puoi ringraziare che noi ce li abbiamo questi soldi, ma se non fosse stato così? Avresti illuso una famiglia che cerca di vivere una vita migliore da anni. Lo capisci?».

Momento di silenzio.
Sospirò, «Non hai cambiato idea, vero?» azzardai con lo sguardo basso, «No, ma volevo farti capire che non è tutto magico, capito? La prossima volta chiedi prima di fare certe cose, chiaro?» annuii leggermente, spostando lo sguardo su di lei.
«Ad ogni modo».
Ma questa era bipolare forte, ma tanto.
Sentiamo la cazzata del giorno.
«Come ti sei trovata a casa dei Galpin?» alzai le spalle, «Bene, sono stati tutti molto gentili» ovviamente sapevo che mi avrebbe posto quella domanda.
Lo sapevo.
«E come è andata con Tyler?».
Ecco, appunto.
Il mio silenzio disse tutto.
«Domanda di riserva?» ribattei cercando di celare il mio disagio.
Molto disagio.

«Non ne vuoi parlare?» scossi la testa, «Okay, va a farti una doccia che fra poco si cena».
Eh, vedete che è bipolare!
Alzai gli occhi al cielo e feci per salire le scale.
«Mercoledì» mi voltai, confusa.
«Sì?» «Da quando porti gli anelli?».
Porca.Di.Quella.Troia.
E adesso?
Mi schiarii la voce, «È un regalo» risposi vaga, lei ammicò ad uno sguardo malizioso.
«Capisco» le lanciai un'occhiataccia, salendo le scale con la voglia di vivere pari a zero.

***

Dopo cena tornai in camera mia tipo saetta.
Non avevo in realtà toccato nessun tipo di cibo, non avevo fame.
Odiavo ammetterlo, ma mi mancavano Maddy MarySophie, persino Luke e la sua arroganza!
E poi ovviamente mi mancava Tyler.
Continuavo a guardare l'anello con un mezzo sorriso.
Inoltre dovevo trovare il modo di organizzare un processo.
Madre non aveva fatto domande sul mio polso che ormai era soltanto fasciato.
Sapevo che sapeva.
Sbuffai, affondando la testa sotto al cuscino.
Ogni tanto cercavo di immaginare il volto di quell'uomo orribile e mi veniva voglia di ammazzarlo, anche soltanto per esistere.
Insomma, esseri così crudeli non dovrebbero esistere. Quella era un crudeltà ben diversa da quella della famiglia Addams.

Per non parlare del fatto che fra poche settimane ci sarebbe stato il fatidico processo dove si decideva il destino di Tyler.
E sarebbe partito per sempre, sarebbe rimasto in Florida a vita.
Chiusi gli occhi, e in un istante mi passarono davanti tutti i ricordi che serbavo in sua compagnia, a partire dal nostro primo incontro per arrivare nell'istante in cui mi aveva ridato l'anello.
Mi alzai in piedi, dovevo farmi una doccia. Perché? Non lo sapevo neanche io.
Non feci in tempo a prendere i miei vestiti, perché ci trovai un bigliettino.
Aggrottai le sopracciglia, confusa.

Let me love you (Mercoledì x Tyler)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora