Mercoledì
«Quando morirà, prendilo e taglialo in piccole stelle, ed egli renderà così bello il volto del cielo, che tutti si innamoreranno della notte»
Romeo e Giulietta, W. ShakespeareMi svegliai la mattina dopo puntualmente alle sei del mattino e senza vestiti.
«Ma che palle, tu sempre sveglia all'alba!» lanciai un calcio a Tyler e mi alzai, recuperando la mia roba.
«Ho sonno!» infilai la maglietta, «Allora dormi» gli risposi con nonchalance.
Lo sentii sbuffare, «Ho capito ma adesso tu mi hai svegliato e non riesco più a dormire!» sistemai i pantaloni.
«Non so cosa dirti, non sono io quella che si sveglia all'ora di pranzo fra i due» si coprí la faccia con un cuscino e l'altro me lo lanciò in faccia.
Touchè.
«Ti ho fatto male?» ghignai, «Per niente» risposi iniziando a farmi le trecce.
«Peccato» alzai gli occhi al cielo, ignorando le mille parolacce che sparò dopo.«Allora, ti vuoi alzare o no?» sistemai la frangia e iniziai a mettere il poco mascara che portavo.
«Onestamente? No» sbuffai, «Ti devo svegliare io?» alzò la testa, ghignando, «Oh, volentieri» arrossii di botto, cercando di ignorare la sua battuta.
«È inutile che fai così, scopiamo praticamente tutte le notti. Non ti scomporrai per un bacio del buongiorno» gli lanciai un'occhiata furtiva dallo specchio.
«No, perché poi so come va a finire» risposi sarcastica, «E dai» riposi il mascara dove lo avevo lasciato e sbuffai.
«Alzati e prenditelo da solo il bacio del buongiorno. Io ho fame, vado a fare colazione» invitai Mano a seguirmi e mi chiusi la porta alle spalle.«Ciao, ho un messaggio per te, per voi, da parte di tutti noi» alzai un sopracciglio e fissai Luke.
«Ci concedete di dormire in pace qualche volta o no?» roteai gli occhi e gli tirai una spallata.
«Fottiti» presi un piatto per me e accesi la macchinetta del caffè.
«Maddy?» lo vidi accigliarsi, «È ancora in camera sua» alzai un sopracciglio, «Perchè? Di solito si alza persino prima di me» chiesi aspettando che il mio quadruplo fosse pronto.
Si appoggiò al muro e sospirò, «Anche per lei ci sono giornate no» si passò volontariamente la mano sul collo, dove c'era la cicatrice.
Avevo capito al volo quello che non voleva dirmi a parole.«Tu cosa mangi?» cambiai argomento, «Il solito, li sai preparare i pancakes?» sbiancai.
Io e la cucina eravamo due mondi opposti.
«Ho capito, faccio io» roteai gli occhi iniziando a bere il mio caffè.
«Il tuo Romeo?» sbuffai, «A cazzeggiare nel letto o a dormire» risposi fissando il liquido nero dentro alla tazzina che avevo in mano.
«Sputa il rospo» mi voltai, «Cosa?» «Stai pensando a qualcosa, quasi riesco a vedere le rotelle nel tuo cervello che girano. Parla» buttai giù un altro sorso.«Nulla è che non lo so, tutto questo casino per via del processo, le crisi di Tyler e Maddy...non saprei dirti come mi sento» poggiai la tazza vuota nel lavabo.
Alzò le spalle, «Ti capisco invece, non pensare che tu sia l'unica ad avere paura» abbassai lo sguardo.
Cavolo ma dove le avevano prese quelle mattonelle? Molto belle.Feci per ribattere ma notai Tyler scendere le scale con una faccia da funerale.
«'Giorno» disse Luke addentando il suo pancake.
«Buongiorno un cazzo» borbottò sbadigliando.
«La devi smettere di svegliarti alle prime ore del mattino, capito?» roteai gli occhi, continuando a lavare la tazza che avevo in mano.
«Ah ah, speraci» voltai leggermente la testa per lanciargli un'occhiata divertita e strafottente.
Luke era sparito chissà dove quando aveva sentito le minacce di morte di Tyler se non gli avesse lasciato gli ultimi pancakes rimasti.
Roteai gli occhi, «Non dovevi darmi il bacio del buongiorno?» ammiccò alle mie spalle.
Certe volte odiavo la sua sviluppata velocità.
Sentii subito il suo profumo di menta e caffè, «Almeno fammi finire di lavare i piatti» mi voltó verso di lui e io alzai un sopracciglio.
«Eddai, mi sono alzato alla fine» ispirò il mio profumo e io roteai gli occhi.
«Cosa c'è, vuoi il biscottino Fufi?» lo sfottei incrociando le braccia.
«Crudele» disse prima di prendere il mio viso fra le mani e baciarmi.
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Let me love you (Mercoledì x Tyler)
FanfictionDopo l'accaduto alla Nevermore Mercoledì torna a casa. La testa affollata da mille dubbi, troppe domande senza risposta è tante delusioni. Ma quando in un baleno giunge di nuovo Settembre, sua madre la obbliga a tornare nella scuola dove è praticame...