Mercoledì
«Il pericolo è più nei tuoi occhi che in venti delle loro spade:
se mi guardi con dolcezza, sarò forte contro il loro odio»
Romeo e Giulietta , W.ShakespearePerché?
Mi chiedevo perché, perché mai una persona potesse essere così crudele.
Pensai che non riuscivo davvero a capire come qualcuno fosse stato capace di mentire così bene, così dannatamente bene. Talmente bene che sarebbe riuscito ad ingannare anche la più fredda, sadica, contorta e impenetrabile mente di Mercoledì Addams.
E pensai che purtroppo una persona del genere esisteva sul serio. E quella persona mi perseguitava nei miei incubi peggiori, nei miei pensieri quotidiani, non so come ma ogni volta che guardavo qualcuno negli occhi rivedevo il volto di quello che veniva considerato il Diavolo, il Re degli Inferi, un mostro assassino, l'Ade dell'Olimpo.
Le sue iridi verdi mi perseguitavano ovunque andassi, ovunque fossi, anche quando facevo cose che non c'entravano apparentemente niente con i momenti di pensiero.
Smisi di ascoltare le inutili chiacchere di mia madre, che spesso sfumavano in adulazioni rivolte a padre, o viceversa.
Non sentivo nulla, il vuoto totale. Ero delusa, ferita, amareggiata, ma soprattutto.
Arrabbiata.
Ma perché?
Come aveva potuto? Cosa gli avevo fatto io di così grave da offrirmi su un piatto d'argento alla mia peggiore nemica?
Come aveva potuto ingannarmi? Come aveva fatto a fregarmi? Perché non me ne ero accorta?
Datti una svegliata Mercoledì! Quante volte me lo ero ripetuto, cercando di trovare un minimo di intenzione di dimenticare ogni singolo ricordo, momento, emozione... provati o vissuti con lui.
Avanti, quante possibilità c'erano di incontrarlo di nuovo? Nulle, o quasi.
Potevo affermare che su un 100% di possibilità, il 99% giocava a mio (s)favore, ovvero parlava chiaro: non avrei mai rivisto Tyler Galpin.
Mai più.
Volevo seriamente dimenticare quel 1%, ma era lì, come una macchia d'inchiostro nera su un immacolato fazzoletto bianco.
C'era.
E non lo potevo ignorare. O forse sì? Ma quando mia madre mi obbligò a tornare alla Nevermore promisi a me stessa che a quell'uno percento non ci avrei pensato, ma infondo, come potevo sapere che proprio quella macchia nera d'inchiostro sarebbe stata la mia rovina?«Mia vipera?» aprii gli occhi, non sapevo quanto tempo io fossi rimasta semi addormentata, a pensare a quelle inutili statistiche.
«Sì?» la mia voce risultó davvero, davvero, davvero, priva di qualsiasi interesse verso mia madre e le sue parole, che ovviamente non avevo assolutamente ascoltato.
«Hai capito?» annuii, «Mh mh, certo» improvvisai, non avevo voglia di risentire una sicura ramanzina su non so cosa, andava bene così.
Nuovo anno, nuovo inizio, no? Forse, è quello che dicono tutti, ma d'altronde io non sono come tutti, io sono Mercoledì Addams, quella stramba con le trecce che decapita bambole e si diletta a torturare il proprio fratello minore.
Non mi preoccupai quindi molto del probabile incoraggiamento morale dei miei genitori, sicuramente avranno provato nient'altro che pietà per me.
Naturalmente loro vennero a conoscenza della mia quasi morte alla Nevermore, ma immaginate la loro reazione. Non erano per nulla sconvolti, anzi, quasi ammiravano Krackston..invidiavano la mia esperienza pre-morte e non facevano altro che chiedermi cosa si provasse ad essere praticamente morta.
Non risposi, ero troppo orgogliosa per condividere certe informazioni che avrebbero potuto essere utilizzate contro di me come arma di ricatto, ero furba e sapevo come funzionavano le cose in casa Addams.Ricordo che facemmo installare una TV in casa, chissà perché...e al telegiornale non facevano altro che parlare del tragico incidente avvenuto alla Nevermore Academy, giustificando tutto come un banale incendio, i normali non avrebbero di certo creduto che un pellegrino pazzo di novecento anni avesse quasi distrutto la scuola e quasi ucciso la sottoscritta, ma probabilmente i miei genitori non se ne resero mai conto del tutto.
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Let me love you (Mercoledì x Tyler)
FanfictionDopo l'accaduto alla Nevermore Mercoledì torna a casa. La testa affollata da mille dubbi, troppe domande senza risposta è tante delusioni. Ma quando in un baleno giunge di nuovo Settembre, sua madre la obbliga a tornare nella scuola dove è praticame...