CAPITOLO VI.

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- Che bel silenzio... Non trovi anche tu?- sussurró il ragazzo, osservando fuori dalla finestra.

Era mattina, Tokyo stava iniziando ad attivarsi, e a lui piaceva osservare la città che si svegliava dall'alto del suo appartamento; aveva fatto costruire una vetrata apposta per osservare meglio quello che un giorno avrebbe reso il suo impero.

- Non ci sono i fratelli Haitani al piano di sopra che discutono o si allenano... Non ci sono Mocchi e Madarame al piano di sotto che fanno tremare il soffitto... Non c'è Muto al piano terra che cerca di coprire tutto con la sua musica a palla... Sono tutti fuori, ci siamo solo noi due- affermò.

Anche questa volta, non ottenne risposta.

- Si... Penso proprio che sia il momento ideale- si voltò verso il suo letto; o meglio, verso il ragazzo nudo ammanettato per i polsi e le caviglie al suo letto, che stava rimanendo in silenzio perché sapeva che era esattamente ciò che il maggiore voleva.

- Che ne dici, Kaku? Ti va di parlare un po' di quello che è successo?- chiede Izana, andando verso di lui.

Lo sguardo di Kakucho vagò sul corpo nudo del bianco: non potè fare a meno di osservare il modo sensuale in cui si muovevano i suoi fianchi mentre andava verso di lui, scatenando nella sua mente pensieri decisamente poco casti.

Solo che sapeva che, per riuscire ad arrivare a quel punto, avrebbe prima dovuto rispondere alle sue domande... Anche se sarebbe stato difficile controllarsi, visto che il ragazzo si era appena messo a cavalcioni su di lui, a poca distanza dal suo membro.

🔞🔞🔞

- Allora Kaku... Alla riunione non mi sembrava che tu fossi tanto d'accordo con il mio piano... Come mai?- la mano di Izana si spostò attorno al membro del minore, iniziando a muoversi leggermente.

Kakucho dovette trattenere un gemito per evitare che la tortura di Izana andasse fin troppo oltre.

- Lo sai che ti seguirò qualunque cosa tu decida di fare... Sei il mio re Izana, e non intendo lasciare il tuo fianco. Sai di poter sempre contare su di me- dichiaró.

Era vero: aveva scelto di seguire Izana anni prima, e non si era mai pentito della sua scelta.

Però...

- Allora come mai non sembravi entusiasta come me, Kakucho?- sussurró Izana, mentre iniziava a muovere appena il bacino, facendo scontrare leggermente il suo membro contro quello del minore, che dovette mordersi il labbro inferiore per evitare di emettere gemiti fin troppo udibili anche a chi di trovava fuori dal palazzo.

- Penso solo... Che è un peccato, visto che tu e Mikey un tempo andavate d'accordo... Io ti seguirò anche se decidessi di distruggere Tokyo stessa, ma non hai voluto parlarne prima di prendere questa decisione; da quando avete litigato, non hai mai voluto sfogarti... Sono solo preoccupato per te Izana- sussurró Kakucho.

Non poteva mentirgli: lui... Non avrebbe voluto che Izana combattesse suo fratello, sapeva che un tempo si volevano molto bene, e anche se era l'unico a conoscere il vero piano di Izana, avrebbe voluto parlarne con lui.

Ma comunque, anche se non era d'accordo, aveva deciso di seguirlo e così avrebbe fatto

- Kaku Kaku, sei sempre così dolce... La mia bellissima, perfetta, dolcissima macchina da guerra...- Izana allungò la mano, accarezzando il volto del moro - tu sei l'unico a poter contrastare il mio potere... Eppure non l'hai mai fatto...-.

- Non hai mai usato il tuo potere contro di me- sussurró Kakucho.

- Perché non ne ho bisogno- Izana tolse la mano e la posò sul letto del ragazzo, mentre metteva l'altra sul suo fianco - io so che tu mi seguirai sempre in ogni caso, Kaku, o sbaglio?- sussurró.

TOKYO REVENGERS: VENDICATORI MALEDETTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora