CAPITOLO XL.

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- Bè... questo si che è un gruppo particolare- mormorò Chifuyu, osservando i ragazzi di fronte a lui.

Takemichi, Hakkai, Angry e Inui... ancora non si spiegava esattamente come fosse finito fuori con loro: pareva che Angry avesse chiesto ad Hakkai se gli andasse di fare un giro, e Mitsuya avesse detto che secondo loro avrebbero formato un bel gruppo insieme ai tre biondi, così in qualche modo adesso si trovavano tutti fuori dal palazzo della Toman, senza sapere bene cosa fare.

- Hakkai, non sei stato tu a invitarci tutti fuori? Avevi qualcosa in mente?- chiese Seishu, voltandosi verso il ragazzo.

Era praticamente quello con cui aveva parlato di più, visto che Takemichi e Chifuyu erano appena entrati, ed Angry non era di tante parole.

Il ragazzo fece un respiro profondo: era leggermente agitato, però...

- Taka-chan, sicuro che vuoi che esca?- chiese Hakkai; non gli piaceva allontanarsi troppo da Mistuya, soprattutto dopo l'ultima battaglia... ancora non era riuscito a parlarci davvero...

- Mica mi devi chiedere il permesso- Takashi rise appena e si voltò verso il ragazzo - io volevo controllare alcune cose per conto della Toman, ma sono cose semplici, posso fare da solo. È giusto che tu ti riposi un po' con i tuoi amici, invece di stare sempre con me-.

- Ma a me...-.

- Lo so, a te non pesa stare con me- Takashi lo raggiunse e gli poggiò le mani sulle spalle - ma è giusto che tu abbia anche i tuoi amici. Provaci, no? Potreste formare un bel gruppo, così saprai anche con chi stare quando io sono con i fondatori- dichiarò.

Hakkai lo fissò per un attimo: Mitsuya aveva ragione; e tra l'altro, lui doveva dimostrargli di essere cresciuto sotto tutti i punti di vista, doveva prendere coraggio anche in quelle situazioni, non solo per le battaglie.

- Ci proverò- dichiarò, e Mitsuya sorrise leggermente, prima di alzarsi in punta di piedi per baciarlo.

- Ecco, tutti noi abbiamo caratteri simili e qualcosa in comune, tra cui il fatto che siamo sempre insieme a una persona che consideriamo molto importante, no?- fece notare Hakkai.

Nessuno poté negare: Chifuyu ormai si allontanava da Baji solo per andare in bagno, Inui era più vicino che mai a Koko, Angry era sempre stato con suo fratello e Takemichi era stato requisito da Mikey; e Hakkai, bè, tutti sapevano quanto tenesse a Mitsuya.

- Diventare amici, creare un gruppo di persone con cui stiamo bene e che possano aiutarci in caso di difficoltà, mi sembrava carino... ma non ho mai fatto qualcosa di simile, non so come potrebbe funzionare- ammise Hakkai.

- Quando sono entrato nel gruppo di Takemichi, mi hanno portato in un bar a festeggiare... potremmo provare ad andare da qualche parte tutti insieme. Mikey ha detto che per un po' possiamo stare tranquilli no?- fece notare Chifuyu.

- Oh, è vero! Siamo andati a mangiare i pancake- affermò il ragazzo.

- Non è una cattiva idea- dichiarò Seishu.

- Perché non ci guidi tu, Takemitchy? Conosci meglio certe zone della città- propose Hakkai.

- Se va bene a tutti... posso portarvi da qualche parte- mormorò Takemichi, leggermente imbarazzato; quei ragazzi erano sicuramente tra i più tranquilli della Toman, però comunque non aveva mai parlato troppo con loro...

- Ci affidiamo a te; grazie- disse Angry.

Il ragazzo fece un piccolo sorriso.

- Allora... andiamo- mormorò, prima di voltarsi e iniziare a camminare; per un attimo, ci fu silenzio, durante il quale tutti si lanciavano occhiate per capire cosa potersi dire.

TOKYO REVENGERS: VENDICATORI MALEDETTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora