CAPITOLO XIX.

106 8 56
                                    

- Tsk, anche oggi è stato un allenamento inutile- sbuffò Pah-chin, lanciandosi di schiena sul letto.

- Pah, sei riuscito a schivare il doppio dei colpi che schivavi una settimana fa: a me sembra che tu sia migliorato molto- fece notare Peh-yan, sedendosi di fianco a lui.

- Non era la mia forza fisica a dover migliorare, ma il potere- borbottó il minore.

- Il tuo potere ha funzionato benissimo, e sai che continuerà a non attivarsi di sua volontà contro Kazutora: è tuo amico-.

- Ci ha anche traditi-.

- Sai che non l'ha fatto di sua spontanea volontà-.

Pah-chin sbuffò, ma per quanto fosse arrabbiato sapeva bene che il maggiore aveva ragione; era frustrato e confuso, ma questo non bastava a fargli pensare che un suo amico fosse un suo nemico.

- Ricordi? Un tempo il tuo sogno era sconfiggere Mikey. Un giorno, quando avremo di nuovo Kazutora, sarai felice di essere migliorato nel combattimento, e non nel tuo potere- dichiarò Peh-yan.

- Tsk, prima o poi riuscirò a mandare a segno almeno un colpo! Anche se dubito riuscirò mai a battere Mikey, è fin troppo forte... ma tu non osare dirglielo!-.

Peh-yan scoppiò a ridere.

- Non glielo dirò, tranquillo- affermò.

Pah-chin annuì; in fondo, un tempo battere Mikey era il suo più grande desiderio... quando l'aveva incontrato, così forte e fiero, non aveva potuto fare a meno di ammirarlo.

Lui da bambino, per via della sua stazza, aveva sempre pensato di essere molto forte, ma quando aveva visto Mikey aveva compreso cosa fosse la vera forza.

Erano diventati amici perché Mikey era divertito dai suoi continui tentativi di sfidarlo, e Pah-chin non aveva potuto che affezionarsi a lui e ai suoi modi di fare; avevano continuato a sfidarsi ma... non era mai riuscito a batterlo.

Serrò le labbra: nonostante si conoscessero da quando erano dei ragazzini, non aveva idea di come aiutare Mikey... gli ripetevano tutti che bastava che gli rimanesse vicino, ma lui avrebbe voluto poter fare molto di più per quel ragazzo.

Certo, grazie a lui Mikey aveva scoperto un paio di traditori, che ancora non sapevano di essere stati beccati, eppure... si sentiva comunque inutile.

Non riusciva a essere razionale come Mitsuya, a capirlo come Baji, a essere necessario quanto Draken: era uno dei fondatori, ma in confronto agli altri...

Doveva assolutamente fare qualcosa, doveva cambiare, doveva diventare più forte.

- Pah- Peh-yan allungò la mano, posandola su quella del minore - stai già facendo tanto, lo sai, sei una delle persone su cui Mikey può contare su più. Sei essenziale per lui e per la Toman-.

- Non è abbastanza- mormoró Pah-chin.

- Mancano due giorni alla battaglia, è inutile pensarci adesso; cerca di rilassarti e pensare allo scontro con Kisaki. Dopo quello avremo tutto il tempo del mondo per pensare al resto- dichiarò Peh-yan.

Pah-chin fece un respiro profondo: anche Peh era uno che se la prendeva piuttosto in fretta, soprattutto su qualcosa che riguardava lui, ma quando parlavano loro due riusciva a essere sempre quello razionale; Pah non avrebbe potuto desiderare nessuno di migliore al suo fianco: una persona che lo capisse, ma che allo stesso tempo riuscisse a fargli mantenere la calma.

- Hai ragione, cercherò di pensare solo alla battaglia: grazie, come sempre- si portò la mano del maggiore vicino alle labbra, lasciandovi un bacio sul dorso, e Peh-yan arrossì appena.

TOKYO REVENGERS: VENDICATORI MALEDETTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora