CAPITOLO XXI.

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La città era silenziosa. Era mattina presto, ma mentre di solito c'era in giro almeno qualcuno quel giorno sembrava che tutti avessero deciso di rimanere in casa.

Nessuno sapeva della battaglia imminente, ma era come se tutti avessero avvertito qualcosa di diverso a Tokyo.

Come se tutti stessero aspettando qualcosa, che probabilmente avrebbe cambiato tutto.

L'unico rumore che si avvertiva, erano moto: numerose moto che sfreccivano per le strade della città, con in sella ragazzi con indosso toffoku neri con delle scritte dorate, ognuno sulla propria moto, concentrato a osservare davanti a loro, come se lì ci fossero già i loro obiettivi.

Solo poche moto avevano due occupanti: Chifuyu, ancora in attesa delle lezioni di Baji su come guidare, si teneva stretto al moro, lanciando sguardi preoccupati intorno a lui: l'ansia era talmente palpabile che gli sembrava quasi lo stesse soffocando, gli pareva di sentire tutti i pensieri delle persone intorno a lui, e avvertiva la testa che girava leggermente.

- Rimani concentrato Baby, non farti prendere dall'ansia- lo richiamò Keisuke; il ragazzo annuì e lo strinse leggermente più forte, prima di osservare i suoi amici.

Takemichi, che era salito dietro Mitsuya, sembrava stranamente calmo; al contrario, Yamagishi, dietro ad Hakkai, pareva tremare leggermente...

Akkun e Takuya, dietro ai gemelli, stavano cercando di mantenere la calma, mentre Makoto, dietro a Peh-yan, era palesemente in panico.

Lanciò un'occhiata anche a Hina, che però sembrava tranquilla, anche più di Yuzuha, che la stava portando.

In generale, erano tutti molto tesi, ma anche pronti.

- Siamo arrivati!- urlò Draken, per richiamare l'attenzione su tutti quanti.

Takemichi alzò appena lo sguardo, fissando di fronte a lui: si trovavano in periferia, in una zona piuttosto malmessa, e quelli davanti a loro erano i cancelli di una vecchia rimessa d'auto, dove le gang si dirigevano spesso a regolare i conti tra di loro.

Quel giorno, avrebbe assistito a un grande scontro.

Si fermarono di fronte ai cancelli e tutti scesero dalle moto.

Mikey si voltò verso gli altri mentre Draken lo affiancava.

- Riunitevi negli squadroni!- urlò, e in un attimo tutti i ragazzi si misero in ordine.

- Baby segui le mosse di Hakkai, finché non siamo dentro- ordinò Keisuke.

Chifuyu annuì e osservò Hakkai che, dopo aver spiegato a Takemichi e ai suoi amici come mettersi, si era sistemato leggermente dietro Mitsuya.

Fece lo stesso e tornò a guardare Baji: qualcosa non andava... ma quello non era decisamente il momento per parlarne.

Spostò lo sguardo su Mikey, che si trovava di fronte a loro e li stava fissando, Draken di fianco a lui.

- Come sapete, quello di oggi non è uno scontro qualsiasi: affronteremo la Valhalla, la gang di Kisaki, il governatore di Tokyo. Il nostro scopo è, ovviamente, vincere: ma ancora più importante, tornare a casa tutti insieme. Kisaki vuole un forte potere, e noi gli impediremo di ottenerlo. Vinceremo questa battaglia... e ci riprenderemo Kazutora. Siete tutti pronti?!- urlò, ottenendo un urlo d'approvazione da parte di tutti i membri della Toman.

- Rimanete in formazione mentre entriamo!- ordinò Draken, mentre sia lui che Mikey si voltavano e iniziavano a camminare, diretti verso l'interno della discarica.

Mentre Mikey entrava, sentirono dei rumori dall'altra parte.

- Sono arrivati- dichiarò Pah-chin; poteva sentire forte e chiaro il pericolo in lontananza... soprattutto quello derivato da Hanma e Kisaki.

TOKYO REVENGERS: VENDICATORI MALEDETTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora