CAPITOLO XXXVIII.

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Angry si rigirò nel letto, senza riuscire a prendere sonno: Rindou era solo a pochi piani da lui...

Quante volte? Quante volte il biondo gli aveva detto che un giorno avrebbe dormito stringendolo tra le braccia, che si sarebbe svegliato al suo fianco, che avrebbero avuto un posto tutto loro dove vivere, che sarebbero stati felici insieme?

E quante volte lui gli aveva chiesto di aspettare, perché non voleva che suo fratello ne soffrisse, che ci rimanesse male, che si sentisse abbandonato, tradito?

Serrò le labbra: adesso, erano così vicini... se solo lui avesse avuto il coraggio di parlare con Smiley...

Aprì gli occhi e allungò la mano, afferrando il telefono che teneva sul comodino; sbloccò lo schermo e andò a cercare la chat di Rindou, leggendo l'ultimo messaggio che gli aveva mandato il biondo:

Non vedo l'ora di poterti incontrare e riabbracciare... dormi bene cucciolo

Angry si ritrovò ad arrossire: quel ragazzo era davvero dolce... se solo anche Smiley l'avesse capito...

- Entro un attimo a prendere degli ingredienti, tu aspetta fuori con il resto- disse Smiley.

Angry annuì: in fondo, avevano girato per vari negozi per prendere tutti gli ingredienti necessari per i loro esperimenti, ormai lui aveva le mani piene, sarebbe stato solo d'intralcio se l'avesse seguito dentro.

- Ti chiami Souya, giusto? È un bel nome-.

Angry si voltò di scatto e sbarró gli occhi: quello era il ragazzo che l'aveva salvato pochi giorni prima... Rindou Haitani.

E dall'altra parte della strada c'era suo fratello... cosa ci facevano lì?

- Non voglio spaventarti, non sono qui come membro della Tenjiku: volevo riuscire a parlarti senza la presenza di tuo fratello- Rindou gli si avvicinò e Angry serrò appena le labbra.

Non aveva nulla contro quel ragazzo, anzi, gli era grato per averli salvati; ma era un nemico, e suo fratello voleva che ci stesse alla larga...

- So bene che siamo nemici, e che a tuo fratello non vado a genio. Ma mi piacerebbe conoscerti meglio, Souya Kawata- dichiarò Rindou.

Angry sbatté leggermente le palpebre, confuso.

- Perché?- chiese; conoscerlo meglio? In che senso? Lui era solo il vicecapitano del quarto squadrone, un membro casuale della Toman che molti non consideravano nemmeno, in fondo si muoveva sempre all'ombra di suo fratello...

- Perché?- Rindou sorrise - hai questa espressione arrabbiata che ti rende un duro, ma allo stesso tempo un modo di parlare super dolce... sei forte, ma ti prendi anche cura degli altri, ti preoccupi per tutti. Una volta, durante una battaglia, ti ho visto piangere da lontano: lacrime così gentili... come possono non attrarre?- commentò.

Angry continuò a fissarlo, sempre più sorpreso: quel ragazzo... era sincero? Come poteva... averlo colpito, proprio lui, che non era nessuno?

- Ma io... non sono nessuno- mormoró.

- Ti sbagli: sei Souya Kawata, detto Angry, vicecapitano del quarto squadrone della Toman. E io voglio conoscere tutto di te. Che ne dici?- propose Rindou.

- Ecco, io...- Angry lanciò uno sguardo esistente alle sue spalle, verso il centro commerciale dentro cui era sparito Smiley; suo fratello non gliel'avrebbe mai perdonata... eppure, nessuno gli aveva mai rivolto le parole che gli aveva appena dedicato Rindou...

TOKYO REVENGERS: VENDICATORI MALEDETTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora