CAPITOLO XXVII.

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- Non riesci proprio a rilassarti eh?-.

Hakkai si voltò e notó che Mitsuya si era svegliato, e che ovviamente aveva notato che pure lui era già sveglio.

- Come ti senti?- gli chiese, avvicinandosi, anche se un po' a fatica dato che indossava solo un lenzuolo e aveva i movimenti delle gambe leggermente impediti.

- Se me lo chiedi perché mi hai sfondato per due ore, è qualcosa a cui sono abituato con te- rispose Takashi, tirandosi leggermente su mentre il minore si sedeva sul letto.

Hakkai arrossì e il maggiore gli circondò il collo con le braccia, sporgendosi verso di lui per lasciargli un tenero bacio sulle labbra.

- È stato bellissimo- sussurró, sapendo bene quanto Hakkai, nonostante fossero passati anni dalla loro prima volta, fosse ancora insicuro di sé stesso.

Hakkai fece un piccolo sorriso.

- Sono felice di essere riuscito a farti rilassare- dichiaró; sapeva bene che Mitsuya aveva bisogno di smettere di pensare alle sue preoccupazioni, e avrebbe fatto di tutto per aiutarlo.

- Rilassare, eccitare, ridere, divertire, sfogare... Riesci a farmi fare tutto Kai- commentò il maggiore.

Hakkai lo fissò, incapace di distogliere l'attenzione da quel volto perfetto, dal lieve sorriso sul volto di quel ragazzo di cui aveva così disperatamente bisogno; sognava solo di rimanere al suo fianco, di poter stare con lui, di renderlo felice, di continuare a essere la causa di quel sorriso e di quegli occhi felici, la persona in grado di rimanere al fianco di una persona che portava sulle spalle il peso di voer fare sempre tutto da sola.

Voleva solo stare con lui; ma aveva deciso di aspettare fin quando non sarebbe potuto essere completamente al suo fianco.

E dopo ciò che era successo con Baji, dopo aver visto Chifuyu in quello stato... il suo desiderio era aumentato: voleva assolutamente rimanere con Mitsuya, a qualsiasi costo, non avrebbe mai permesso che gli accadesse qualcosa di simile.

Ma adesso, non poteva ancora. Doveva andare via, perché se fosse rimasto avrebbe finito per dire qualcosa da cui non sarebbe più tornato indietro.

- Devo andare- mormorò.

- Che fretta c'è? Non hai niente da fare oggi, e tua sorella è fuori- commentó Takashi; non l'avrebbe lasciato andare facilmente.

Quel ragazzo era l'unico con cui stesse bene, con cui riuscisse a sfogarsi completamente, a rimanere rilassato e non pensare, per qualche ora, a tutto il casino che stavano vivendo.

- Taka, devo andare- mormorò Hakkai, non riuscendo però a sottrarsi alle mani del ragazzo che lo stavano facendo sdraiare delicatamente sul letto.

- Kai, tu hai aiutato me, è giusto che io adesso faccia rilassare te- affermò Takashi, facendo scivolare via il lenzuolo dalle gambe del minore e rivelando così che era già leggermente eccitato - la pensi come me no?- commentó, poggiando la mano sull'erezione del minore.

🔞🔞🔞

Hakkai avrebbe voluto dire qualcosa, ma rimase completamente bloccato dalla mano del maggiore che si muoveva sul suo membro, accarezzandolo dolcemente per un attimo prima di impugnarlo con più forza.

Mitsuya poggiò la mano libera sulla guancia del minore, accarezzandola dolcemente; Hakkai continuò a fissarlo, come incapace di muoversi, e non solo per il piacere che si stava espandendo nel suo corpo, ma anche perché ogni volta che il maggiore lo fissava in quel modo, che lo fissava con sguardo pieno d'amore, come se fosse la persona più importante per lui, Hakkai sentiva il suo cuore esplodere di felicità e non avvertiva altro che il desiderio di rendere quel ragazzo felice.

TOKYO REVENGERS: VENDICATORI MALEDETTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora