CAPITOLO XLVIII.

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- Sono davvero felice che tu sia riuscito a dirlo a tuo fratello- dichiarò Rindou, lasciando un bacio tra i capelli di Angry, seduto sul letto tra le sue gambe, la schiena poggiata contro il suo petto.

- Anche io- sussurró il minore, chiudendo gli occhi e beandosi delle lievi carezze che gli stava lasciando il biondo sul corpo.

- Qualcosa non va? Ti fa strano essere nella tua stanza?- chiese Rindou, guardandosi intorno.

Dopo vari insulti da parte di Smiley al biondo, Ran aveva portato via il ragazzo ed era riuscito a lasciare i due minori a casa da soli, mentre loro erano andati "ad allenarsi".

Angry scosse la testa.

- Sono davvero... Molto felice di essere riuscito a dirglielo. Non vedo l'ora di poterne parlare anche con gli altri, ma adesso molti di loro sono impegnati, quindi lo farò più avanti- mormorò.

Rindou gli poggiò delicatamente due dita sotto il mento, facendolo voltare verso di lui.

- Ne sono felice ma... C'è anche qualcosa che ti impensierisce vero?- chiese.

Invece di rispondere, Angry si voltò completamente verso di lui; gli poggiò le mani sulle spalle e si mise in ginocchio, per poi chinarsi e unire le loro labbra.

Rindou gli poggiò delicatamente le mani sui fianchi, premendo appena di più le labbra contro le sue.

Sentì la mano di Angry posarsi sul suo petto e si staccò da lui.

- Cucciolo, sei sicuro? Non siamo obbligati, non devi sentirti in dovere di farlo- mormorò, fissandolo negli occhi.

- Non mi sento obbligato. È vero che ti ho fatto attendere a lungo, ma so che non vorresti mai che facessi qualcosa che non mi va- sussurró il minore.

Aveva impiegato un po' a capire quanto a Rindou importasse di lui, abbastanza da mettere da parte i suoi desideri per farlo stare bene: se avesse fatto qualcosa che non voleva, sarebbe stato come andare contro ai sentimenti del ragazzo.

- Tu... Mi hai fatto sentire al sicuro Rin, mi hai dato la possibilità di essere me stesso. E io... Io ti amo- mormorò Angry, leggermente rosso.

Gli occhi di Rindou si illuminarono leggermente di gioia a quelle parole: finalmente, era libero di dirglielo e di sentirselo dire senza più alcun timore...

- Anche io- allungò la mano, posandola sulla guancia del ragazzo - anche io ti amo- sussurró, prima di chinarsi e baciarlo nuovamente.

Angry chiuse gli occhi, abbandonandosi a quel sentimento di libertà che finalmente poteva avvertire completamente: era una delle sensazioni più belle del mondo.

Si staccarono e continuarono a fissarsi per un attimo negli occhi, la mano di Rindou che accarezzava dolcemente la guancia del minore.

- Sicuro di volerlo fare?- chiese, ed Angry annuì.

- Con te sono sempre sicuro di ciò che faccio- sussurró, e il maggiore sorrise.

- Va bene. Allora... Perchê non mi fai vedere quello che vorresti fare?-.

🔞🔞🔞

Angry arrossì ancora di più: è vero che Rindou era sempre stato più che gentile con lui, ma sapeva bene che quel ragazzo non era un santo, di sicuro non fuori dalla loro relazione.

L'aveva anche fatto attendere parecchio, adesso era giusto che facesse qualcosa... Sapeva che Rindou l'avrebbe aiutato, per cui era tranquillo.

Riprese a baciarlo, mentre la sua mano scendeva lungo il corpo del ragazzo, leggermente titubante.

Capendo i suoi dubbi, il biondo gli prese delicatamente il polso; con l'altra mano, si sollevò la maglietta, poggiando la mano del minore sul suo petto.

TOKYO REVENGERS: VENDICATORI MALEDETTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora