CAPITOLO XLII.

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- Ok, prima di entrare- Takashi si voltò verso i cinque ragazzi alle sue spalle - so che è il locale di Koko, ma è pur sempre un luogo pubblico. Per cui, vedete di fare poco casino, chiaro?-.

- Si mamma- risposero i cinque ragazzi, facendogli alzare gli occhi al cielo.

- Possiamo ubriacarci comunque giusto?- chiese Keisuke.

- Altrimenti dove sarebbe il divertimento?- rise Kazutora.

- Io ordinerò tutto il cibo che hanno!- dichiarò Pah-chin.

- Stasera, ci si diverte!- urlò Mikey.

- Scoppierà di sicuro una rissa- rise Draken.

- Come sempre- borbottó Mistuya: Draken lo raggiunse e gli circondò le spalle con un braccio.

- Vedi di rilassarti anche tu stasera, mi raccomando- gli disse con un sorriso.

- Dipende dai quattro idioti- borbottó Takashi, osservando i ragazzi di fronte a lui, che stavamo già discutendo su chi avrebbe ordinato il primo giro.

- A loro ci pensiamo insieme, come sempre, ma è anche la nostra uscita di tranquillità, per cui non pensare troppo e divertiti- Draken si spostò alle spalle del ragazzo, facendolo voltare e spingendolo verso l'entrata.

- Le mamme hanno dato il permesso di entrare!- esclamò Pah-chin, seguendo i due ragazzi insieme agli altri tre.

Non ci fu neanche bisogno di parlare con il bodyguard all'entrata, che ovviamente non ebbe niente da ridire mentre i sei ragazzi entravano nel locale; non appena li vide, Inui andò loro incontro.

- Benvenuti. Vi abbiamo riservato un tavolo un po' nascosto, così nessuno vi romperà le scatole... cercate di evitare risse- disse il biondo con un piccolo sorriso.

- Faremo del nostro meglio- affermò Draken.

- Quello nascosto è quello da cui non si vedono i pali vero?- chiese Keisuke.

Inui si accigliò leggermente.

- Non pensavo vi interessasse vedere le ballerine- commentò.

- Ah no, è che vedere i pali mi farebbe pensare a Chifuyu in situazioni poco consone- dichiarò Keisuke.

- Come non capire- sospirò Kazutora.

- Indecenti...- borbottó Takashi; ma in effetti, Hakkai in quella situazione non sarebbe stato male...

Inui rise appena.

- Non si vedono, non temere. Se avete bisogno di qualcosa di particolare, venite pure su a chiamarmi- rispose, prima di voltarsi per allontanarsi.

- Bene! Ken-chin, vai a prendere l'alcool! Pah, il cibo!- esclamò Mikey, dirigendosi verso i divanetti.

- Tu fatica mai eh?- rise Draken - Mitsuya, vieni con me-.

- Va bene-.

- Io dò una mano a Pah- dichiarò Kazutora, lanciando uno sguardo a Baji.

- Io vado a curare il bambino- borbottó il moro, dirigendosi verso Mikey, che intanto si era lasciato cadere su uno dei divanetti che circondavano il loro tavolo.

- Sei sempre il solito, diventi maturo solo quando si tratta di fare il capo... a volte- affermò Keisuke, sedendosi di fianco a lui.

- Mi hai scelto tu- gli ricordò Mikey - come ti senti? Passati i postumi da resurrezione?-.

- Da un bel po': ci ha pensato Chifuyu- dichiarò Keisuke, facendogli l'occhiolino, e il ragazzo alzò gli occhi al cielo.

- Sei indecente... ma almeno hai trovato qualcuno che ti sopporti- borbottó Mikey.

TOKYO REVENGERS: VENDICATORI MALEDETTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora