CAPITOLO IX.

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Mikey aprí gli occhi, sentendo un buon profumo espandersi intorno a lui: non avrebbe potuto confondere i pancake di Draken con nient'altro al mondo... Era certo che il ragazzo avesse lasciato la porta aperta apposta per farlo svegliare.

Ciò significava che si era sentito libero di lasciarlo dormire da solo... Voleva dire che si era scatenato parecchio quella notte, e adesso si era finalmente calmato...

Serrò le labbra: parlare di Izana in quel modo non gli aveva fatto bene... Fortuna che aveva Ken-chin, altrimenti...

Sentì un rumore e si voltò di scatto.

Sbarró gli occhi: non si era reso conto della situazione in cui si trovava... E non poté fare a meno di chiedersi come fosse finito così.

Takemichi era sdraiato di fianco a lui, che dormiva tranquillamente, girato con il volto in modo da guardarlo, e adesso che ci faceva caso aveva una mano intrecciata con la sua.

Era indeciso: doveva pensare prima a quell'ultimo particolare... O al fatto che il minore stesse sbavando?

Cercò di non ridere: quel ragazzo era davvero tenero... E soprattutto, stava riuscendo a dormire come un bambino di fianco al boss di una gang che l'aveva quasi sequestrato, il che lo rendeva ancora più incredibile.

- Si era preoccupato per te, e ho pensato di farlo rimanere-.

Mikey alzò la testa e vide Draken sulla soglia, poggiato allo stipite della porta, un paio di boxer e una maglietta indosso, e un lieve sorriso in volto.

- Vedo che ti sei ripreso-.

- Ho dormito profondamente- mormorò Mikey.

Quando dormiva almeno... Non poteva fare del male agli altri, solo a sé stesso.

- Oh? Mikey-kun, sei sveglio?-.

Mikey riportò lo sguardo su Takemichi e non poté fare a meno di scoppiate a ridere.

- Prima mi sbavi tutto il cuscino, poi mi guardi con quell'aria addormentata? Sei davvero adorabile!- esclamò.

Takemichi sbarró gli occhi mentre diventava completamente rosso.

- Mi dispiace! Non volevo!- si tirò su, ma si accorse di essere ancora incastrato... O meglio, di avere ancora la mano in quella di Mikey.

Arrossì ancora di più.

- Ecco... Draken-kun ha detto...- balbettò.

- Si, sei davvero adorabile, Takemitchy- rise Mikey, lasciandogli la mano.

Il minore sorrise, leggermente sollevato: almeno non se l'era presa...

- Oh, a proposito, come vanno le tue ferite, Draken-kun?- chiese Takemichi, voltandosi verso il maggiore.

Il sorriso svanì dal volto del ragazzo mentre anche Mikey si rabbuiava.

- Ferite?- mormorò.

- Mikey, non...- prima che Draken potesse finire la frase, Mikey si alzò e si diresse verso di lui; gli sollevò la maglietta e sbarró gli occhi nel notare le ferite che aveva sul busto.

- Mikey ascolta...-.

- Perché non l'hai usata?! Perché non hai usato la barriera?! Avrei potuto...-.

- Mikey, non hai raggiunto un livello tale da farmi davvero male: avevi bisogno di sfogarti, se avessi usato la barriera sarebbe andata peggio- gli mise le mani sulle spalle e lo fissò negli occhi - è andato tutto bene, pensa a questo: io sto bene, tu ti sei riposato e Takemitchy è rimasto al tuo fianco tutto il tempo. Non è qualcosa di cui essere felici?-.

TOKYO REVENGERS: VENDICATORI MALEDETTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora