CAPITOLO XXII.

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Muto cadde a terra, le gambe gli facevano male dopo il colpo che gli aveva assestato Kakucho; tossí leggermente mentre alzava la testa su Izana.

- Ti prego... lasciaci andare- sussurró, cercando di superare i lamenti dei due ragazzi per terra di fianco a lui.

- Ho promesso a Kisaki di non intervenire: la Tenjiku non si metterà in mezzo a questo scontro. O non vuoi più fare parte della Tenjiku, Mucho?- commentò Izana, con un sorriso in volto.

Kakucho gli lanciò uno sguardo, chiedendosi quanto il ragazzo si stesse trattenendo.

- Non lo farei mai, lo sai- ringhiò Yasuhiro.- ho lasciato tutto per te... Ho lasciato lui per te! Ma se non vado subito lì...-.

- Vuoi finire come loro per caso?- chiese Izana, indicando con un cenno del capo Rindou e Ran.

I due fratelli Haitani erano terra, le mani sugli occhi, a lamentarsi dal dolore e tremare dalla paura; entrambi erano stati colpiti dal Terrore Mentale di Izana quasi senza rendersene conto.

Era stato un riflesso quasi involontario, quello dei tre ragazzi: non appena, grazie al potere di Muto, avevano visto cosa fosse successo a Baji, avevano deciso di correre sul luogo; ma Izana li aveva fermati senza esitazione.

- Volete fare tanto gli eroi, ma adesso vi dirò una cosa: Smiley non intende cedere a te Ran, si odierebbe se lo facesse in questo momento in preda al panico; caro Rindou, il tuo piccolo Angry... vuoi davvero che riveli a suo fratello della vostra relazione in questa situazione? E veniamo a noi Mucho- Izana portò lo sguardo sul biondo, che tremò appena, la paura che iniziava a impossessarsi del suo corpo - Sanzu ti vede come un traditore. Ti odia. Vuoi andare a consolarlo per la perdita del suo amico? Ti troverai con la testa tagliata ancora prima di avvicinarti a lui. Quindi, le tue scelte sono due: o riattivi il tuo potere e vediamo cosa sta succedendo, oppure ti faccio finire come quei due finché non ti rendi conto che quella che vuoi compiere è una follia ancora peggiore di quella che hai attuato tradendo la Toman per seguirmi. Cosa vuoi fare?-.

Muto si guardò intorno: gli Haitani erano ancora a terra, Kakucho non sarebbe mai andato contro Izana e né Madadame né Mochizuki avrebbero combattuto il loro capo per loro.

E non avrebbe dovuto farlo nemmeno lui... Izana aveva ragione: se fosse andato sul campo di battaglia, avrebbe solo scatenato più rabbia e peggiorato le cose.

Non poteva farlo... doveva aspettare il momento giusto per andare da lui.

Leggermente a fatica, si alzò e tornò sulla poltrona su cui era seduto prima; chiuse gli occhi e attivò il suo potere, per poi riaprirli mentre proiettava le immagini del campo di battaglia sulla parete di fronte a loro.

- Ottima scelta. Mocchi, Madarame, aiutate quei due ad alzarsi- ordinò Izana, andando verso il divano.

Mentre Madarame tirava su Rindou e Mochizuki si occupava di Ran, Izana si sedette sul divano in braccio al suo ragazzo.

Facendo attenzione a non farsi vedere da nessuno, Kakucho gli prese la mano e Izana gliela strinse più forte possibile, mentre fissava, tramite lo schermo, il corpo del ragazzo a terra.

- Sei tu Izana?-.

Il ragazzo si voltò, osservando il bambino che aveva di fronte.

- Sei uno dei due bambini che c'era insieme a Mikey vero?- commentò, fissandolo.

- Esatto, e volevo dirti una cosa- Keisuke gli puntò un dito contro - se vorrai fare del male a Mikey, dovrai passare sul mio corpo-.

Izana lo fissò per un attimo, poi scoppiò a ridere.

TOKYO REVENGERS: VENDICATORI MALEDETTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora