36. Ancora amanti?

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Jay's POV

Non mi sarei mai aspettato che lo avrei trovato nel mio alloggio, mezzo nudo e con i capelli ancora umidi, una volta aperta quella porta.

Lui stava sdraiato sul mio letto, suppongo ad aspettarmi, con gli occhi chiusi, sembrava che dormisse, ma sapevo che non era vero, aveva fatto semplicemente finta di non avermi sentito entrare, mentre, come se niente fosse, continuava ad accarezzarsi la pelle candida del petto, con movimenti circolari.

Mi faceva tenerezza, il suo viso così dolce e calmo, angelico persino. La sua pelle chiarissima mi pareva così morbida, che mi veniva l'impulso di farci scivolare le dita.

Era coperto solo da un asciugamano, avvolto attorno all'inguine. La delicata ombreggiatura segnava entrambi i fianchi, come una morbida linea di scalfitura, creata da uni scultore esperto, poi si congiungeva in un unico punto, coperto dal mio occhio, ma era come se fosse stato fatto per attirare la mia attenzione.

Mi sono avvicinato a lui e mi ci sono seduto vicino. I suoi occhietti da cucciolo si sono aperti lentamente e sono ricaduti sui miei, sembrava contento di vedermi.

"Ciao!" Mi ha salutato, sorridendo appena.

"Che ci fai qui? E perché sei bagnato sul mio letto?!" Ho subito chiesto freddamente.

"Sono asciuttissimo e, per tua informazione, la mia doccia si è rotta!" Ha replicato lui a tono. Io ci ho creduto? Certo che no! Qualcosa mi diceva che sarebbe finita come quel giorno in cui mi ha detto che mi doveva restituire un libro.

"Certo certo... I tuoi non ti hanno insegnato che è maleducazione entrare negli alloggi altrui senza chiedere?"

"Lo è anche ignorarmi, quindi siamo pari." Certo che sa come ribattere a tutto, che nervi! Gli strapperei quella lingua a morsi!

"Noi non siamo più amanti, ricordi?"

"E chi te lo ha detto?"

"Tu."

"Non me lo ricordo." Ha abbozzato un sorrisino innocente.

Ma che cos'altro avrà in mente quel diavolo personificato? Già mi ha arrecato molto dolore all' assemblea, quello sguardo schifato, quel ghigno malefico.

"Io... Con lui... Ma sei cretino?!" Non avevo idea se stesse recitando o meno, ma la sua espressione di disprezzo nei miei confronti era troppo realistica, così tanto che, a pensarci, mi viene un groppo in gola.

"Tu hai detto chiaro e tondo che dopo l'assemblea non ti sarei più servito." Ho ribadito.

"E tu dai retta a tutto ciò che dico?!"

Ha accavallato le gambe e io ho intravisto qualcosa sotto quell'asciugamano, ho sentito immediatamente quel solito calore sulle guance. È incredibile il modo in cui Jungwon riesca a mandarmi in crisi, nonostante tutto; il mio occhio indugiava incuriosito, come se fosse la prima volta in cui vedevo il suo corpo, che sembrava ancora per me inesplorato.

"Che c'è? Non è certo la prima volta che lo vedi." Ha infierito.

Non ho detto niente... I raggi del sole sulla sua pelle chiarissima mi deconcentravano. Ho iniziato ad esaminare ogni millimetro, con sguardo desideroso... Le sue fattezze delicate, le spalle sottili, ma larghe, fianchi stretti, gambe lisce e sottili...

Ho sentito una seconda risata.

"Mi guardi come se fossi in astinenza! Che c'è, Jongsong? Che ti passa per la testa?"

"Potrei chiedere la stessa cosa a te."

Ha sorriso malizioso.

"Meglio che tu non lo sappia."

Lovers ~ Jaywon🔥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora