45. Perdonami.

316 21 15
                                    

Jungwon's POV

Mi sono avvicinato lentamente. Lui non mi ha nemmeno sentito, aveva le cuffie alle orecchie e guardava chissà cosa davanti alla scuola, magari il sole o gli edifici che ne riflettevano i raggi dorati. Quando gli sono arrivato accanto, ho potuto osservare meglio il suo visino di cui ho sentito tanto la mancanza.

Non sapevo nemmeno da dove cominciare. Guardavo la strada interdetto, cercando qualche spunto, ma niente. Il cuore mi batteva così forte, che temevo esplodesse, quasi mi mancava l'aria nei polmoni e la mia ansia saliva ogni secondo, come se avessi dovuto fare una proposta di matrimonio.

Ad iniziare la conversazione, però, non sono stato io.

"Che ci fai qui?" Ha chiesto Jongsong freddamente, togliendosi le cuffie. Si è girato verso di me con sguardo torvo e triste.
Dopo ciò io ho fatto una cosa che non avrei mai pensato di fare in vita mia: mi sono inginocchiato davanti a lui in gesto di supplica e gli ho stretto le mani.

Mi sentivo così mortificato, che ormai non contava più niente per me, nemmeno il mio orgoglio, infatti non mi sarei mai sottomesso in quel modo.

Lui mi guardava impassibile, mentre le lacrime non facevano a meno di bagnarmi gli occhi.

"Jay, sono stato veramente uno stupido. Ti amo davvero... Te lo giuro. Sono qui per chiederti scusa... Ti prego, ti supplico, perdonami." Ho detto, scandendo bene le parole, che uscivano a voce smorzata e rotta.

"Jungwon, non ci casco più nei tuoi giochetti." Ha risposto, alzando appena la voce.

"Stavolta non sto fingendo; sono seriamente pentito, te lo giuro." Ho insistito, ma lui sembrava non ascoltare. Si è divincolato dalla presa.

"Come faccio a crederti?"

Mi sono alzato e ho fatto qualche passo in avanti verso di lui.

"Hai ragione... È vero, io mento, è un mio grandissimo vizio e non posso biasimarti se non mi credi, ma i miei sentimenti verso di te non hanno mai mentito, sono stato io a volerli ignorare..." Mi sono avvicinato ancora e ho allungato una mano verso il suo bel viso così cupo e in procinto di piangere, ho preso ad accarezzargli la guancia. Lui non ha reagito ed evitava di guardarmi negli occhi.

"Tu probabilmente non mi crederesti se ti confessassi che dicevo la verità quella sera sotto il lampione e che quel bacio è stato uno dei momenti più felici della mia vita..." Anche con l'altra mano ho iniziato ad accarezzare quella bella e morbida guancia. Cercavo le sue labbra morbide e sottili, malgrado avessi quel desiderio ardente, non mi era più concesso.

Ho percepito una lacrima scorrere lungo le mie dita e la sua pelle bagnarsi sotto i polpastrelli. Immagino quanto stesse male in quel momento, quanto avesse sofferto a causa mia, forse di più di quanto facessi io quando mi prendeva in giro.

"Allora perché l'hai fatto?" Ha chiesto con voce spezzata.

Ho distolto lo sguardo. Quello era il momento di dire tutta la verità.

"Avevo paura..."

Prima che continuassi c'è stato un attimo di silenzio.

"Tu hai visto che gran pezzo di merda è Seojoon, vero? Non volevo tornare in quella situazione, capisci?"

"Io non ti farei mai del male, Jungwon."

"E chi me lo garantisce? Si dice di tutto a parole."

"Te lo avrei dimostrato in mille modi, avrei fatto di tutto per renderti felice." Altre lacrime gli sono scivolate giù per le guance. Mi faceva tanta tenerezza.

"Lo so, ma ero così cieco da non accorgermene; tu me lo hai già dimostrato più volte."

Altro momento di silenzio, in cui ci guardavamo entrambi negli occhi, ormai gonfi e lucidi.

Lovers ~ Jaywon🔥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora