14. Lividi.

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Jungwon's POV

Quella mattina mi sono svegliato molto presto, l'occhio mi doleva terribilmente e pulsava; non riuscivo a dormire bene, in più ero incredibilmente stanco!

Mi sono alzato dal letto a fatica, pure i muscoli delle braccia erano tutti indolenziti e pieni di lividi... Questa storia deve finire! Non posso più andare avanti così! La lite della sera prima è stata terribile... Non ho mai ricevuto un pugno così forte. Mi ha colpito l'occhio in pieno.

Sono andato in bagno a passo lento.
Vedevo la mia faccia malmessa allo specchio: guance segnate da lividi e graffi, un occhio nero e capelli arruffati. Il mio sguardo si è spostato sulle mani... Tremavano ancora.

Mi sono sistemato come meglio potevo, per rendermi un minimo presentabile. Mi sono messo la divisa: camicia bianca col logo della scuola cucito sulla sinistra e cravatta, il giacchino si indossa solo in occasioni estremamente formali, come le assemblee, le votazioni o feste. Subito dopo sono corso fuori dal dormitorio, diretto verso l'infermeria; dovevo rattopparmi quell'occhio, prima che lo vedesse qualcuno.

Cercavo di coprire il livido con la mano, mentre tentavo di passare inosservato tra le classi ancora deserte, illuminate da quel poco bagliore di luce del sole, che doveva ancora sorgere.

Quando sono arrivato, la porta era chiusa, così ho bussato, sperando che l'infermiera fosse già lì.

Sono stato fortunato, perché ho sentito una voce femminile che mi invitava ad entrare.

Ho aperto la porta deciso e mi sono fatto avanti.

"Yang Jungwon! Già sveglio a quest'ora?" Mi ha chiesto allegramente, com'è solita fare.

"Già... Non riesco a dormire... Mi fa troppo male." Ho scoperto l'occhio, rivelando la grande chiazza nera e lievemente violacea.

La donna si è avvicinata. Non indossava neancora il camice e, sotto quella luce, le sue rughe apparivano ancora più evidenti, come la sua doppia palpebra che le ingrandiva l'occhio. Il suo volto occidentale risentiva ormai il peso degli anni.

"Gioia mia! Ma chi ti ha fatto questo?!"
Ha esclamato, con tanto del suo singolare accento; viene da Napoli infatti, dall'Italia, me lo aveva raccontato un giorno.

"È -è stato un incidente." Ho mormorato.

"Certo e io sono Lady Gaga... Jungwon, raccontale a qualcun'altro queste fesserie, mica sono nata ieri! Chi ti ha fatto questo?"

Ecco! Che casino! Se glielo raccontassi, tanti cari saluti alla mia vendetta.

"Ecco..."

"Giuro che non lo dico a nessuno."

"È stato Seojoon." Ho confessato, non avevo altra scelta.

"Ma la prego, non lo dica al preside!"

Ha sospirato, per poi prendere dell'acqua ossigenata, farla gocciolare su un cotton fioc e tamponarlo un po' per tutta la faccia... Bruciava.

"Non dovresti tenerlo nascosto... Da quant'è che state insieme?"

"Due anni."

"Ammazza oh! È una storia seria allora!" Certe volte non capisco nemmeno la metà delle sue parole.

"Lo lascerò dopo l'assemblea... Solo dopo l'assemblea..."

Ho fatto un sorrisetto maligno e lei mi ha guardato divertita. Mi ha dato del ghiaccio.

"Tienilo per qualche minuto." Ha ordinato.

Mi continuava a fissare con quell'aria curiosa, come se dovesse investigare sui miei pensieri, sui miei piani contorti.

Lovers ~ Jaywon🔥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora