43. L'arte del s3ss0.

441 22 26
                                    

Ni-ki's POV

Non so proprio da dove iniziare... Ah sì... Sunoo è così meraviglioso! In tutti i sensi! Stento a credere che mi ami, è troppo bello per essere vero!
Lo amo così tanto che vorrei avere sempre qualcosa che fa parte di lui, non so se avete capito, quindi gli ho chiesto se potessi fargli un servizio fotografico e ha accettato!

Ed eccomi lì: a immortalare un viso così raggiante. Rifletteva i raggi del sole come un diamante, i suoi capelli tinti mi ricordavano lo zucchero filato e lo rendevano ancora più bello e splendente. Ho pensato di rendere la foto un tantino sfocata, ma sempre mantenendo il suo dolce viso distinguibile, dando un effetto più onirico... In effetti è proprio un sogno ad occhi aperti.
Aveva un sorriso così spontaneo! Gli occhi stretti e scuri gli davano ancora più espressività.
Per me è il modello perfetto, come una musa ispiratrice venerata dai poeti.
Alcune foto lo raffiguravano di profilo, dove sembra pensieroso e/o intento ad ascoltare un insegnante, in altre guarda l'obbiettivo e in altre ancora fa finta di dipingere. La mia preferita ritraeva lui che guarda fuori dalla finestra, il suo sguardo sognante illuminato dal sole, i suoi occhi brillavano come pietre preziose. Ammiravo quell' immagine nella macchina fotografica, ammaliato da tanta bellezza per me addirittura divina.

"A che pensi?" Mi ha chiesto, vedendomi così perso per quella fotografia.

"Che sei incantevole."

"Che esagerato! Non sono mica granché."

Ma si è mai guardato allo specchio?!

"Sei perfetto."

Dopodiché ho eseguito altri due scatti, prima che mi facesse un' altra domanda, questa volta più scottante:

"Che ci devi fare con le mie foto?" Mi ha chiesto. Il suo sorrisino da allegro e innocente si è trasformato in malizioso: una parte di lui di cui non sapevo nemmeno l'esistenza.

"N-niente di ché."

"Mmh farò finta di crederti..." Dopodiché ha iniziato a sbottonarsi la camicia. Aveva un outfit molto semplice per l'occasione. Troppe stravaganze non erano coerenti.

"Fa caldo qui." Ha commentato, prima di togliersela e rimanere a petto nudo.

La sua espressione parlava chiaro. Mi guardava con desiderio, mentre si spogliava, come se fosse un modello per una scultura classica. Io intanto lo guardavo, cercando di mantenere dell' autocontrollo.

È sceso dal banco e si è avvicinato a me, senza più niente addosso, ed è stato in quel momento che ho iniziato a sudare. Non pensavo che Sunoo fosse in grado di passare da "dolce e innocente" a "erotico" in così poco tempo.
Ha preso ad accarezzarmi la guancia, per poi scendere con i tocchi, fino ad arrivare lì. Ho gemuto, mentre Sunoo slacciava lentamente i miei jeans e mi abbassava appena i boxer.

"Sai... Per quelle foto c'è un prezzo." L'ha toccato un' altra volta, facendomi uscire di bocca un altro lamento.

Si è morso il labbro con fare provocatorio, mi ha buttato le braccia attorno al collo e ha sussurrato:

"Fammi tuo."

Di certo non potevo non accontentarlo, d'altronde lo desideravo molto anch'io, così l'ho baciato con foga, aprendo le labbra e infilando la lingua nella sua bocca, quasi nella gola. Sunoo ha ricambiato e mi è saltato in braccio, stringendo le gambe attorno ai miei fianchi, io lo reggevo premendo contro le sue cosce lisce, quasi le graffiavo.

Il suo calore corporeo mi eccitava tantissimo, come i suoi respiri.

L'ho appoggiato al banco e ho iniziato a baciare ogni centimetro del suo corpo, scendendo sempre di più, fino ad arrivare lì; ho marcato con le labbra tutto l'interno coscia, leccandone grandi punti con avidità, come se fossi un cane assetato.

"T-ti p-prego continua-ah." Mi diceva.

Dopo aver perlustrato quasi tutte le zone, i sentieri del suo corpo ancora inesplorati, mi sono reso conto che ne mancava solo uno: quello più "proibito".
Ho iniziato a baciare e a leccare il suo membro, non riesco nemmeno a descrivere il suo sapore, ma è delizioso. È venuto quasi subito, lanciando un gemito sonoro, e il suo liquido mi è finito sulla guancia, e in bocca, l'ho ingoiato senza esitare. Qualche gocciolina mi è finita persino nell' occhio sinistro, facendomelo bruciare e lacrimare.

"N-Ni-ki, i-il tuo occhio."

"Non farci caso." Ovviamente questo incidente non mi ha impedito di continuare, perciò ho ricominciato a baciarlo, l'ho preso un' altra volta in braccio e l'ho condotto contro il muro.

"N-Ni-ki, fammi urlare." Mi ha ordinato.

La sua faccia era tutta rossa, lo sguardo desideroso e le labbra gonfie dai troppi baci, anche le mie lo erano. Pulsavano e mi dolevano.

"Come vuole lei, Senpai." Ho eseguito gli ordini e Sunoo ha lanciato un urlo acuto, non appena fossi entrato.
Ho incominciato a muovermi, mentre mi stringeva a sé più forte che poteva.

"Ti fa male?"

"S-sì... M-ma continua."

Le sue gambe premevano contro la mia schiena costantemente, per ordinarmi di andare più veloce e più in profondità.

Gemeva e ripeteva il mio nome nell' affanno, talvolta lo urlava o lo sussurrava nelle mie orecchie.
Io affondavo le unghie nelle sue cosce e gli mordevo il collo, i miei denti affondavano nel morbido e formavano grandi lividi.
Il mio membro pulsava, lo spingevo sempre più in profondità, provocando delle urla di dolore e di piacere. Mi sentivo le membra avvampare e l'adrenalina scorrere in ogni fibra del mio corpo, dandomi un piacere così intenso, che soffocavo gemiti. Sudavo e respiravo a fatica, come se stessi correndo. Percepivo quel calore penetrante dappertutto, soprattutto in quella zona che pulsava, si dilatava e mi sembrava in fiamme.

"N-Ni-ki, s-sto venendo." Ha balbettato con voce soffusa.

"Anch'io."

Quando è successo, credo di aver toccato il paradiso. Sunoo ha urlato il mio nome, mi ha stretto a sé più forte che poteva e ha affondato la mano tra i miei capelli, ansimante. Io quando sono venuto, mi è scappato un gemito sonoro dalla bocca, così come il seme che ribolliva dentro di me, impaziente di uscire.

Siamo rimasti abbracciati così per qualche minuto, giusto il tempo per riprendere fiato.

Spero che non ci abbia sentito nessuno, il ché è molto improbabile, infatti qualche minuto dopo, uscendo dall' aula, abbiamo incrociato Jungwon, appoggiato al muro accanto alla porta, il quale se n'è uscito con una delle sue solite sporche battute come: "Indovino: avete rovesciato la tempera bianca." Oppure "Non pensavo che scopare fosse diventata un arte!" E altre battute ancora più sconce.

Lovers ~ Jaywon🔥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora