La mattina seguente mi alzai controvoglia controllando la sveglia che segnava le sei del mattino. Riflettei che a quell'ora nessuno sarebbe stato sveglio così mi diressi verso la cucina e afferrai il cartone del latte dal frigorifero. Aprii silenziosamente la porta e mi sedetti sul dondolo della veranda dietro la nostra casa.
Osservai l'oceano silenzioso e mi persi qualche istante ad ascoltare il suono cullante delle onde e degli uccelli cantare. Era tutto così pacifico e in armonia con la natura, il sole sembrava ridere di gioia con la sua luce accesa e solo poche nuvole macchiavano il cielo azzurro. In quel momento sperai che il tempo si potesse fermare, impedendomi di prendere alcuna decisione, di scegliere se lasciar andare i miei sogni o di deludere le uniche persone che mi erano rimaste accanto dal primo istante in cui esalai il vagito nascituro.
La porta accanto a me risuonò con poca gentilezza e la figura di mio fratello fece capolino dall'interno.
Si sedette accanto a me e mi porse un pacco di biscotti con le gocce di cioccolato.
"Kath, scusami per ieri sera"
"Tranquillo, é tutto apposto"
"Vorrei solo che tu capisca che tengo troppo a te e l'idea che tu possa fare la stessa fine di Lew..papà..non mi piace affatto"
"Lo so Arin..lo so" sospirai mangiando un biscotto dopo averlo inzuppato nel bicchiere riempito di latte di mio fratello maggiore.
"Però ho anche riflettuto sul fatto che sei una persona forte e di carattere e voglio che tu possa realizzare ogni tua aspirazione"
"Grazie fratellone, ti voglio bene"
"Anche io Kath, per questo voglio che tu mi prometta che qualunque decisione prenderai starai attenta e lotterai fino alla fine per ottenere quello che vuoi"
"Certo Ar, te lo prometto"
Arin mi strinse forte a se e mi scompigliò i capelli a pugno chiuso. Proprio mentre cercavo di dimenarmi cominciò a farmi il solletico e non riuscii a non ridere.
"Dai lasciami, sai che odio il solletico!"
"No stronzetta, te lo meriti"
Il rumore della porta ci fece sobbalzare e osservammo Matt guardarci con sguardo assente.
"Ehy Matt mi hai fatto prendere un colpo"
"Scusami Ar, devo fare colazione e andare al lavoro" disse freddo prendendo dalle nostre mani i biscotti e il latte, tornando successivamente dentro senza degnarci di alcuna ulteriore parola.
"Che cos'ha?"
"Non so Kath, ora vado a parlargli"*
Le ore passarono con lentezza e monotonia, tra partite alla Playstation e momenti trascorsi a cercare di prendere una decisione riguardo il mio futuro. Zacky non sarebbe tornato a casa quella sera infatti avrebbe trascorso la notte da Gena, la sua fidanzata, mio fratello sarebbe tornato a casa solamente per cambiarsi e poi sarebbe uscito con una sua collega; dunque in casa saremmo rimasti solo io e il freddo e distaccato Matt, che non aveva rivolto parola a nessuno per tutto il giorno. Lo aspettai fino alle sette e mezza per cenare ma dopo un'ulteriore mezz'ora ci rinunciai e decisi di prepararmi un'insalata leggera.
Mentre tagliavo i cetrioli sentii la porta sbattere e un rumore di chiavi infrangersi contro il legno di uno dei mobili all'entrata. Matt entrò in cucina mugugnando un "Buonasera" dirigendosi verso il frigo e prendendo del formaggio a fettine e del pane.
"Vuoi che ti cucino qualcosa?"
"No, non ho fame"
"Matt" dissi sedendomi accanto a lui e prendendo la sua mano nella mia.
"Che succede? É tutto il giorno che sei strano"
"Cosa vuoi che ti dica? La vita é piena di cambiamenti" rispose con calma alzandosi e andandosi a sedere sul divano. Ovviamente lo raggiunsi in due secondi. Che cazzo di senso poteva avere la sua frase?!
"Matt, smettila di comportarti così. Vuoi dirmi che ti succede?"
"Vuoi sapere cosa succede Kath? Lo vuoi veramente sapere?" alzò il tono di voce sollevandosi dal divano e avvicinandosi a me, annullando qualsiasi distanza fisica esistente.
Lo guardai nei suoi occhi verdi come lo smeraldo e notai un velo di tristezza.
"Allora lo vuoi sapere?"
"Sì cazzo, smettila di urlare!" urlai a mia volta.
"Io non voglio che tu ci vada, okay? Non mi frega un cazzo di quello che ti ha detto oggi tuo fratello io non voglio che tu vada ad ammazzarti!"
"Ma si può sapere perché ti interessa così tanto?"
"Perché io tengo a te cazzo!"
se ne andò verso la sua stanza e chiuse la porta alle sue spalle sbattendola e facendomi così sobbalzare.
Andai nella mia stanza a mia volta e mi liberai dei vestiti appiccicosi e scomodi, aprendo la finestra e sedendomi sul letto in intimo. Erano ormai le dieci e mezza di sera e una leggera aria entrava nella stanza, concedendomi un po' di tregua dal caldo torrido californiano.
Presi dalla fodera del mio cuscino una bustina con un po' di Marijuana e mi rollai una canna. Era da tanto che non ne fumavo una e avevo bisogno di un po' di svago e relax da tutto lo stress accumulato di recente.
Mentre aspiravo del fumo però la porta della mia camera si aprì mostrando Matt con indosso solo dei boxer neri molto aderenti e sexy. L'ho già detto che quel ragazzo è una bomba del sesso? Credo proprio di sì, ma ripeterlo non fa mai male.
"Matt, potresti anche bussare" dissi ridendo, sopraffatta dall'effetto dell'erba. Era decisamente arrapante con quel tessuto aderente che poco lasciava all'immaginazione.
Il ragazzo non rispose ma si avvicinò al letto così decisi di posare la canna, capendo che aveva solamente bisogno di sfogarsi e parlare con una persona di cui si potesse fidare.
Matt si sedette accanto a me e mi accarezzò la guancia, regalandomi una sensazione quasi afrodisiaca. Lo guardai negli occhi e senza pensarci presi il suo volto tra le mani e lo baciai appassionatamente. Sentii le nostre lingue cercarsi disperatamente, desiderose di conforto reciproco. Non eravamo innamorati, semplicemente amici con un rapporto davvero particolare.
All'epoca sapevo che sarebbe successa una cosa simile prima o poi.
Mi sdraiai sul letto e Matt si accoccolò sopra di me, accarezzando ogni centimetro della mia pelle e baciandomi con dolcezza il collo. Il tutto era molto inebriante.
"Matt"
"Dimmi"
"Che cosa stiamo facendo?"
"Te l'ho detto, la vita cambia continuamente" e riprese a baciarmi il seno e il collo con amore.
Mi girai sul fianco invitandolo a sdraiarsi e, dopo che si era sistemato, mi gettai sul suo corpo avida di desiderio.
Ma proprio quando la situazione si stava facendo sempre più insostenibile la porta della mia camera si aprì con velocità e mio fratello cacciò un urlo poco virile.
"Cazzo"
Io e Matt ci staccammo velocemente l'uno dall'altra riavviandoci i capelli e i "vestiti", molto imbarazzati.
"Che cos'era quello?"
"Nulla Arin..noi.."
"Sìsì va bene piccioncini, vi racconterò della mia scopata galattica con Kim domani" disse e richiuse la porta alle sue spalle.
Abbassai lo sguardo imbarazzata mordendomi il labbro.
"Io..é meglio che vada..mm..notte" disse Matt rosso in volto, uscendo dalla stanza con un sorriso in volto.
Mi distesi sul letto sospirando e scoppiai a ridere silenziosamente, tutta quella situazione era assurda.~Spazio Autrice: Ehy ehy ehy amici! Scusate se aggiorno con un po' di ritardo ma é stata una settimana un po' del cacchio e mi sono dimenticata di correggere il capitolo..in ogni caso sono molto contenta che un poco la storia stia piacendo e mi fa sempre piacere leggere i commenti dei pochi coraggiosi che si fanno avanti v.v anyway, devo smetterla di parlare sempre io..voglio sapere di voi suvvia, dovete darmi i vostri pareri..siete obbligati dalla sottoscritta. u.u Mi eclisso, ciao piccini💕~
Jù.
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Missing in Action (M.I.A.) || (DA REVISIONARE!)
Hayran Kurgu~Tutto è lecito in guerra e in amore~ "Corri" "Che cosa?" "Corri!" urlò il giovane balzandomi addosso e scaraventando entrambi a qualche metro di distanza, sul margine della strada. La granata era esplosa poco lontano da noi ma il soldato si rialzò...