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Mi svegliai con il sole che filtrava generoso attraverso le tende viola della mia stanza da letto.
Un braccio tatuato mi cingeva la vita e potevo percepire il suo respiro regolare tra i miei capelli.
Mi sentivo così bene, per la prima volta in vita mia ero davvero felice ed in pace con me stessa ma non sarebbe durato a lungo.
"Ehi" sussurrò Brian baciando la mia schiena nuda con dolcezza.
"Buongiorno"
Ci scambiammo un bacio dolce e casto per poi tornare a stringerci come se non ci volessimo mai lasciare.
Ero accoccolata sul suo petto tatuato quando lui cominciò ad accarezzarmi la schiena regalandomi una sensazione impagabile.
Dopo circa dieci minuti costrinsi il mio corpo ad alzarsi, il rapporto che intercorreva tra di noi stava cominciando ad assomigliare a quello di una coppia di fatto e l'idea non mi allettava poi così tanto.
Non avevamo ancora dato un nome né tanto meno identificato ciò che c'era tra di noi ma andava bene così.
Io non ero pronta per nessun tipo di relazione, non mi sentivo abbastanza adulta per impegnarmi e tanto meno per dedicare e condividere la mia vita con qualcuno.
Presto o tardi però i miei sentimenti nei suoi confronti sarebbero venuti alla luce, che io lo volessi o meno non potevo scappare.
Avrei dovuto affrontare quella scomoda discussione prima o poi.
"Dove vai?"
"Mi vesto, cosa che dovresti fare anche tu. Ho tante faccende da sbrigare oggi"
"Allora hai davvero deciso di partire?" domandò lui con rammarico stando in piedi dietro di me mentre mi osservavo allo specchio.
Il giovane strinse i miei fianchi e fece scorrere le mani lungo il mio corpo mentre io mi godevo la sensazione del suo tocco sublime, inarcando all'indietro il capo e adagiandolo sull'incavo della sua spalla.
"Non andartene" sussurrò al mio orecchio prima di lasciare dei baci sensuali sul mio collo.
Stavo cominciando a cedere sotto le sue movenze così sicure al che decisi di scostarmi leggermente, guardandolo negli occhi.
"Bri..ne abbiamo già parlato"
"Lo so ma ho sempre sperato che avresti cambiato idea"
"Io non cambierò mai idea per nulla al mondo" risposi con tono fermo e deciso.
Non poteva prendersi così tante libertà riguardo le mie decisioni, non doveva illudersi che avrebbe potuto influenzare e manipolare la mia vita in base alla sua presenza.
Per quanto tenessi a lui avevo fatto una promessa a me stessa e non mi sarei mai fatta sottomettere così dal primo ragazzo di cui mi ero veramente innamorata.
Perché lo ero davvero ma non glielo avrei di certo fatto sapere, sicura del fatto che lui non ricambiasse così profondamente i miei sentimenti.
"Oh capisco" rispose con un filo di voce, indossando i suoi vestiti e andando in soggiorno.
Mi incamminai nella sua direzione, indossando solo la camicia che il ragazzo aveva lasciato la notte precedente ai piedi del mio letto.
Osservai il ragazzo indossare il suo giubbotto in pelle e i rayban che gli conferivano un'aria da biker degli Hell's Angels.
Mi avvicinai a lui, colpevole, e tentai di stringerlo a me ma lui sfuggì dalla mia presa disperata avviandosi verso la porta d'ingresso.
"Già te ne vai?"
"Verrò a salutarti domani all'aeroporto" rispose con il capo chino sullo schermo del suo cellulare.
"Come preferisci"
Il ragazzo se ne andò senza nemmeno salutare, lasciandomi sulla soglia come un'anima solitaria, a guardarlo allontanarsi mentre infiniti sensi di colpa e rimorsi presero il sopravvento sulla mia stupida ed egoista idea di grandezza e gloria.
Stavo rinunciando ad una persona come lui solamente per perseguire un sogno, un progetto di vita che nulla avrebbe contato se non ne avessi condiviso la gioia con un'altra persona, lasciandolo andare via stavo consciamente facendo l'unica cosa che ero capace di fare a tutte le persone: allontanarle.
Mi richiusi la porta alle spalle e mi accovacciai a terra, in preda a dubbi senza risposta.
Trascorsi la giornata in solitudine, giocando alla Playstation e fumando sigarette.
Giunta la sera finii di preparare la valigia con il necessario per il viaggio e mi adagiai nuovamente sul divano, con indosso ancora la camicia di Brian.
Mi strinsi in essa come se potesse farmi percepire meno la mancanza del ragazzo, aspirandone avidamente il profumo rimasto impresso nel tessuto e cercando di imprimere nella mia mente ogni possibile ricordo legato a lui.
Non avevo avuto sue notizie da quando aveva lasciato l'attico e questo mi provocava una fitta stretta allo stomaco, mi mancava e sapere che probabilmente al mio ritorno dal fronte lo avrei rivisto al fianco di un'altra donna mi distruggeva.
Ma del resto io non lo meritavo, non ero stata nemmeno capace di dirgli quanto mi fossi innamorata di lui, di quanto sentissi costantemente il desiderio di averlo al mio fianco, di sentire il suo respiro sulla
mia pelle, la sua dolce risata, di godermi il suo tocco e le sue carezze..e di fare l'amore con lui.
Improvvisamente il mio telefono squillò facendomi sobbalzare, il mio cuore cominciò a battere all'impazzata ma quando lessi il nome sul display rimasi profondamente delusa.
"Sì?"
"Ho bisogno di chiederti un consiglio"
"Vieni pure, sono a casa" risposi chiudendo la chiamata e versandomi del Whiskey in un bicchiere.
Non avevo voglia di interagire con nessuno quella sera per tanto mi sarei avvalsa dell'ausilio dell'alcol pur di sopportare la presenza di Matthew.
Sentii bussare alla porta e senza nemmeno accorgermene ero quasi giunta alla fine della bottiglia.
La testa mi girava ma non me ne curai, ero troppo sprezzante nei confronti di me stessa che mi sarei augurata di soffocarmi con il mio stesso vomito o che mi venisse una cirrosi fulminante.
Ero in avversità con il mondo, volevo solo tornare in guerra ed ammazzzare quante più persone possibili.
"Ciao"
"Cristo Kath quanto hai bevuto? Puzzi!"
"Sempre gentile" dissi sedendomi sul divano e invitandolo ad accomodarsi.
"Dunque, come sta il neopapà?"
"È proprio di questo che volevo parlarti ma non sembri nelle condizioni giuste per affrontare un discorso serio"
"Dai Matt cazzo, parla"
Il mio ex ragazzo inarcò un sopracciglio e scosse la testa, sicuramente deluso dal mio atteggiamento non curante.
"Ecco..il fatto è che ho paura Kath..di non poter essere un buon padre"
"Tu? Ma per favore, sei l'uomo più premuroso ed affidabile di questo pianeta!"
"Lo so ma sono anche molto giovane ed insicuro..io..ecco tra me e Valary le cose non sono migliorate con l'arrivo di Aria anzi, sono peggiorate. Non per causa della piccola, lei è il mio angelo e la amo più di qualsiasi altra persona al mondo, è unica e meravigliosa. Però credo di non amare Valary quanto speravo di poter fare, lei è una madre ed una compagna perfetta, sono io che non so apprezzare quello che ho"
Non dirlo a me, sono stata capace di allontanarti e lasciarti andare, non ho mai lottato per te e ora sto ripetendo lo stesso dannato errore.
"Matt.. tu sei una persona fantastica, ed è proprio per questo che mi ero innamorata del tuo sorriso fin dal primo istante. È impossibile non legarsi a te e scommetto che farai un lavoro eccezionale nelle vesti di genitore, la crescerai come se fosse una principessa e la renderai una donna forte ed intraprendente, ne sarai infinitamente orgoglioso quando ne osserverai attentamente i progressi e i traguardi"
"Kath..io..l'unica mia paura è di trovarmi solo un'altra volta" confessò dando l'ennesimo colpo alla mia sporca e turpe coscienza.
Il ragazzo mi guardò negli occhi e per un momento rimasi ammaliata nel rivedere dopo tanto tempo quel colore così caldo e lucente che tanto mi aveva fatto impazzire tempo addietro.
Sopraffatta dall'alcol cercai di smuovere la mia coscienza ma le tempie mi pulsavano così me le massaggiai finché non riacquistai pieno controllo della mia vista che si era annebbiata.
"Mi dispiace per quello che ti ho fatto passare, il fatto è che non ero ancora pronta per una relazione..non lo sono nemmeno ora. L'unica cosa di cui sono capace è far allontanare le persone"
"Non è vero. Con me non ci sei riuscita, e non ci riuscirai mai"
"Matt.." dissi con tristezza, sentendomi un po' a disagio.
Il ragazzo si avvicinò a me e mi strinse a se, travolgendomi in un bacio carico di libido e emozione.
Mi fece distendere sul divano posizionandosi a cavalcioni sul mio corpo, facendo scorrere le sue mani lungo quella pelle che non sfiorava da tanto e baciandomi il collo.
Il desiderio di averlo mio aumentava man mano che l'atmosfera si scaldava ma un barlume di lucidità e tregua dall'ubriacatura mi fece riflettere.
Il tempo di cedere alle tentazioni doveva finire, dovevo accettare le conseguenze delle mie azioni ed assumermi le mie responsabilità.
Matthew aveva una figlia e una donna che lo amavano e avrebbero fatto di tutto pur di renderlo felice..e soprattutto, lui non era Brian.
Per quanto io avessi tenuto molto a lui e me ne fossi innamorata, per quanto ancora il desiderio di passare un'altra notte insieme fosse riemerso nei meandri della mia mente, non potevo permetterlo.
E lo capii, lo compresi proprio in quell'istante..non potevo andare oltre, non potevo concedermi a lui..perché io amavo Brian, lo amavo davvero.
Non sapevo precisamente quando fosse successo, non avevo la minima idea di quale fosse stata la scintilla che aveva fatto accendere questo sentimento però era tutto fin troppo limpido e cristallino.
E dovevo dirglielo.
"Matt, basta..non possiamo" dissi teneramente cercando di confortarlo con un sorriso.
"Io..cazzo, scusami"
"Non scusarti..le cose si fanno in due. Però adesso è giunto il momento di tornare a casa dalla donna che ti ama e da tua figlia"
"Sì..sì, hai ragione"
"Ti voglio bene Matt"
"Anche io..scusami.."
il giovane si alzò e, dopo aver raccolto i suoi effetti personali, uscì velocemente dall'attico sbattendo però contro qualcosa..o meglio, qualcuno.
"Che cazzo ci fai tu qui?" sentii sbraitare con poca gentilezza.
"Niente..avevo bisogno di parlare con Katherine prima che partisse"
Sentii qualcuno salire le scale e quando vidi Brian osservare attorno con sguardo cupo, circondai il suo collo con le mie braccia e lo strinsi forte a me.
Ma lui non ricambiò il mio abbraccio.
Il giovane al contrario si chiuse la porta alle spalle e si sedette sul divano.
Io mi avvicinai a lui e attesi in silenzio, sapevo che aveva qualcosa di importante da dire.
"Dimmi che non è successo nulla, per favore"
"Ecco..non esattamente però.."
"Senti Katherine, noi dobbiamo parlare" disse con rabbia, scrutandomi con disappunto e disprezzo.
Non riuscii a cogliere nemmeno un pizzico di dolcezza nel suo sguardo e la cosa mi distrusse profondamente.
"Dimmi"
"Tutto questo mi sta uccidendo..tu mi stai uccidendo! Sei come una cazzo di macchina da guerra, devo ammettere che questo è proprio il terreno in cui ti muovi meglio" sbraitò alzandosi in piedi e puntandomi un dito contro, era decisamente ubriaco e sputava fuori quelle parole con tanta acidità.
"Mi continui a massacrare a colpi sordi nonostante il mio corpo giaccia già esanime ai tuoi piedi, è possibile che tu non lo veda?!
Il ricordo del tempo trascorso con te mi sta uccidendo, mi tormenta e mi frantuma come un carro armato quando passa accidentalmente sopra un cadavere per appiattirlo definitivamente, per farlo diventare un tutt'uno con la terra infeconda.
Stai rubando avidamente ogni singola goccia di sangue presente nel mio organismo, non riesco più a vivere in pace.
Lo capisci quanto è malato e sbagliato tutto questo?
Più mi respingi e più io ti cerco come un disperato, solo per poterti amare ancora una volta.
Solo per poter unire i nostri corpi per un'ultima volta.
Fare l'amore con te non è come con tutte le altre, tu mi fai sentire amato anche se sono solo vittima di una menzogna.
Di una cazzo di bugia.
Ora scusami per aver disturbato la tua gran scopata con il ragazzo-padre, me ne vado..ma questa volta per sempre! Dimenticherò te così come sopprimerò questo dannato sentimento che mi sta dilaniando fin nelle viscere.
Buon viaggio verso l'Inferno e vaffanculo Katherine" urlò barcollando verso la porta che sbatté con prepotenza uscendo.
Non riuscivo a muovermi, non avevo forze nemmeno per alzarmi.
Tutte le mie speranze erano state scorticare e demolite.
Mi accasciai sul pavimento e mi lasciai andare ad un pianto sconsolato, fino a quando il sonno mi colse concedendomi un po' di tregua da quella sofferenza così nuova ed incontrastata.

~Spazio Autrice: Salve signorinelle (?) tutto bene? Spero di sì. Come potete notare non ci ho messo un anno per aggiornare questa volta.. haha sarà che si sta avvicinando l'estate, sarà che anche l'esame di maturità sembra ormai così vicino ma mi sento in vena di non fare nulla in questo periodo .. dunque ho deciso di riprendere in mano la storia e dedicarmici un po' di più visto che avevo trascurato la scrittura in generale da un po' di mesi a questa parte..duuuuunque, lasciatemi qualche commento anche la più piccola cosa ma gradirei sapere cosa ne pensate della piega che sta prendendo la narrazione.. :D
Alla prossima ciccini <3~
Jù.

Missing in Action (M.I.A.) || (DA REVISIONARE!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora