29. I've been here before.

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"Katherine! Svegliati, è ora che tu vada" sentii sussurrare mentre sollevavo le palpebre fortemente assonnate a causa dell'insonnia che non mi lasciava tregua.
"Che ore sono?"
"Le nove. Non hai sentito la sveglia?"
"Merda!" urlai alzandomi dal letto e cominciando a vestirmi in fretta e furia.
L'aereo sarebbe decollato di lì a poche ore diretto in Afghanistan e io indossavo ancora il mio cazzo di pigiama con gli orsacchiotti.
Presi le valigie e mi diressi verso l'uscita, mio fratello mi avrebbe accompagnato alla base.
Giunti a destinazione lo salutai in fretta, cercando di calmare la mia agitazione e di sgomberare almeno per qualche ora la mia mente.
Era talmente nervosa all'idea di dover tornare in missione che non stavo più nella pelle, non attendevo altro che ritrovarmi nuovamente a sfidare la morte ogni giorni, a guardarla negli occhi bui e senza vita dei nostri nemici, a sorriderle in faccia e ad augurare buona dormita.
Mi mancava tremendamente tutto ciò.
Salii sull'aereo dopo aver riposto il mio bagaglio vicino a quello degli altri miei colleghi e mi sedetti successivamente vicino ad un finestrino.
All'esterno il sole splendeva su tutta la città, oscurata solo in parte da qualche nuvola candida.
Appoggiai la nuca alla testiera del sedile e sistemai le cuffiette sui miei lobi, lasciando che la melodia di Nothing Else Matters mi cullasse e mi rilassasse.
Sentii qualcuno occupare il posto accanto a me così aprii gli occhi e osservai il giovane in uniforme completa di elmetto al mio fianco.
Non ne potevo distinguere i tratti per via del copricapo così mi voltai a osservare il paesaggio.
L'aereo era ormai decollato e le case e le strade sotto di noi apparivano talmente minute ed insignificanti da questa altezza che quasi ti facevano sentire simile ad un dinosauro.
Fui presto interrotta però dal giovane che, scuotendomi, mi costrinse a girarmi e a togliere le cuffie.
Quando notai il suo viso e lo riconobbi però esplosi in una risata gioiosa.
"Johnny?"
"Sisignora! In carne e ciccia!" rispose sorridendo.
"Come stai? È da un po' che non ti vedo"
"Benissimo! E tu? Pronta a tornare in missione?"
"Ovviamente!"
"Io spero che passino in fretta questi tre mesi"
"C'è un motivo particolare per cui dici ciò?"
"Ecco..sì..sai, quando tornerò voglio chiedere a Lacey di sposarmi" confessò con le guance arrossate.
Johnny e Lacey erano una coppia favolosa, si amavano come se fossero una cosa sola e avrebbero rischiato qualunque cosa l'uno per l'altra.
"Sono così felice ed orgogliosa di te Johnny!" dissi un po' commossa abbracciandolo e scompigliando la sua stupida cresta scura e piena di gel.

*

Il paesaggio non era cambiato di una virgola. Stesse montagne, stesso caldo torrido e intollerabile, stesse distese di sabbia, stessa paura nell'aria.
Mi incamminai verso la base e non appena feci il mio ingresso mi venne incontro un ufficiale dal volto familiare.
"Ilejay?"
"Sono l'ufficiale Haner, sono stata la vostra coordinatrice durante il Boot Camp"
"Mi pareva che avesse un volto familiare signora"
"Chiamami Sarah" continuò sorridendo.
"James mi ha fatto notare che hai condotto eccellentemente il tuo primo turno qui a Jalalabad con un numero assai notevole di uccisioni e salvataggi"
"E proprio per questo sarei onorata di averti nel nostro corpo di infiltrazione speciale"
"Ne sarei grata ma potrei sapere in che cosa consiste esattamente?"
"Stiamo programmando ormai da mesi l'infiltrazione nel Compound in cui é nascosto Hisada, il mietitore. E ci sarebbe molto utile un ottimo tiratore scelto"
"Quali sono le probabilità che vi sia proprio lui all'interno?"
"Direi del 99,99% soldato! I servizi segreti afghani e la CIA hanno messo insieme le loro migliori menti per stilare e studiare una mappa che ne riportasse gli esatto spostamenti"
"Allora sono fiera ed orgogliosa di assumermi questo incarico" risposi stringendole la mano.
"Perfetto. Alle cinque ci sarà la prima riunione, a dopo" disse la giovane allontanandosi.

*

All'ora prestabilita mi presentai nella sala riunioni in cui riconobbi anche Jonathan e altri che erano stati miei colleghi nella prima parte di quella missione.
Mi sedetti in prima fila ma con dispiacere notai che tra gli interlocutori di questa riunione c'era anche Brian.
Lo guardai e all'improvviso non riuscii più a ragionare razionalmente, un miscuglio di sensazioni si scontravano all'interno della mia mente non lasciandomi concentrare. Maledetto uomo.
Il giovane non mi degnò nemmeno di uno sguardo o, per meglio dire, mi guardò senza nessun emozione, quasi con disprezzo oserei dire, come se provasse disgusto e pena per me.
Poteva benissimo andarsene a quel paese, a me non importava nulla.
"La nostra riunione si conclude qui. Le operazioni cominceranno domani, auguro a tutti una buona serata e un buon lavoro. Che Dio vi benedica" concluse l'ufficiale incaricato come relatore.
Uscimmo compostamente dalla sala e ci disperdemmo in varie direzioni, io decisi di seguire Jonathan.
"Pronto a partire?"
"In realtà me la sto facendo addosso"
"È solo questione di due settimane dai"
"Lo so, lo so ma devo trovare il tempo di comprare l'anello a Lacey"
"E pensi di prenderglielo qua?" domandai sull'orlo di una risata.
Il giovane mi guardò imbarazzato e si grattò la nuca, indeciso.
"Non puoi aspettare di tornare in America?"
"No, voglio che sia tutto pronto per il giorno del mio ritorno"
Gli diedi una pacca sulla spalla e, dopo avergli dato la buonanotte andai a bere una birra insieme ad altri militari.
"Chi vi hanno assegnato come coordinatore delle operazioni?"
"Non ne ho idea" risposi ad un giovane dai capelli castani e lo sguardo stanco.
"Vi hanno assegnato me" rispose Haner con disprezzo.
"Moriremo tutti" sibilai ironicamente e due ragazzi scoppiarono a ridere.
"Se non siete qualificati a sufficienza non è un problema mio"
"Certo con un sergente incompetente non potremmo fare molto"
"Ilejay come tuo superiore esigo un certo rispetto"
Mi alzai di scatto in piedi e mi parai davanti a lui, a braccia conserte.
"Ognuno delle persone in questa sala sa perfettamente che ti potrei far fuori senza che nemmeno te ne accorga"
"Ridicola"
"Idiota" risposi lasciando la sala e andando a dormire.

Missing in Action (M.I.A.) || (DA REVISIONARE!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora