35. New life.

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Passarono tre settimane prima
di riuscire a trasferirmi definitivamente nella nuova casa.
L'attico si trovava al ventesimo piano di un grattacielo situato proprio accanto all'ingresso della spiaggia comunale, su cui si affacciavano anche vari ristoranti ed Hotel.
Scelsi un arredamento sobrio, tinte bianche e nere, nulla di speciale ma tutto sommato confortevole.
Il soggiorno era dotato di grandi finestre in vetro che si aprivano sulla vista dell'oceano sconfinato e di notte era bellissimo poter uscire sul grande terrazzo e godersi i suoni che generavano le onde quando si infrangevano sul litorale.
Il primo giorno decisi di organizzare una festa, con alcuni dei miei nuovi vicini e i miei amici, si presentò anche James, più in forma che mai.
Il tempo di congedo per malattia era quasi giunto al termine e subito dopo l'arrivo dell'anno nuovo sarei dovuta ripartire, ma questo non lo sapeva ancora nessuno.
Non volevo preoccupare Arin e soprattutto sentire le sue polemiche sul fatto che dopo "i traumi che avevo subito" non sarei dovuta più tornare in missione.
Quello che mio fratello non capiva era che io ne avevo profondamente bisogno, lì mi sentivo veramente me stessa, era quella la mia unica ambizione di vita, l'onore e l'orgoglio non sarebbero mai potuti mancare, gli spari, le sirene, gli ordini del generale..non avrei mai potuto rinunciare a tutto questo.
Sapevo che una volta lì mi sarei ritrovata sola, James non era più un militare ormai da tempo, Johnny era morto e Brian..anche lui aveva deciso di abbandonarmi e di prosciogliersi.
Dopo una lunga ed accesa discussione avvenuta pochi giorni prima del mio trasferimento, non ebbi più sue notizie e tanto meno ne volevo avere.
Erano le tre del pomeriggio quando decisi di uscire a fumare una sigaretta, seduta sul tavolino che avevo accuratamente selezionato e posizionato nel terrazzo.
Chiesi a Valary di venire a bere un caffè e lei mi rispose subito con gioia, avevo legato davvero tanto con quella giovane donna ed ero così felice per Matthew, perché anche se lui ancora stentava a vederlo, aveva accanto la persona migliore che avesse mai potuto incontrare.
Mi persi nei miei pensieri fino a quando non sentii il campanello suonare, richiamandomi sulla Terra.
"Come stai?" domandò Val una volta entrata.
"Molto bene grazie e tu? Guarda come ti è cresciuto il pancione!"
"Manca pochissimo"
"Sono così entusiasta, non vedo l'ora di scoprire se sarà un maschietto o una femminuccia"
"É una sorpresa!" disse lei arrossendo e sorridendo.
Faceva così tanta tenerezza, era davvero dolce ed innamorata.
"Vi auguro il meglio, ve lo meritate"
"Grazie Kathy ma raccontami un po' di te.."
"Non c'é molto da dire"
"Invece potresti raccontarmi di quel ragazzo che c'era al funerale
di Jonathan"
"Quale?" dissi un po' turbata per il ricordo della morte di Johnny.
"Quello con i capelli neri, pieno di tatuaggi"
"Oh..Brian, é un mio ex collega"
"E basta?"
"Sì Val, pensi davvero che potrebbe interessarmi uno che sembra il signore degli inferi?" domandai cercando di deviare il discorso. In realtà mi interessava eccome, ma detestavo ammetterlo.
"Ehm..sì?"
"Sei sicura che sia un tè quello che stai bevendo? Stai dicendo un po' troppe scemenze!"
"Io ti conosco, non pensare di ingannarmi. Qui c'é qualcosa che non mi hai detto"
"Ok, se proprio vuoi saperlo, può essere che io abbia una certa attrazione fisica nei suoi confronti"
"Lo sapevo!" strillò lei battendo le mani.
Troppi ormoni in circolo, decisamente.
Scossi la testa e mi alzai per riporre le tazze che avevamo utilizzato nel lavandino.
Salutai Valary dopo poco così decisi di andare a fare una passeggiata lungo la spiaggia per poi raggiungere il negozio di animali che si trovava sul viale principale della cittadina.
Avevo in programma di comprare un cagnolino, mi sentivo estremamente sola in quella casa e la compagnia di un fidato animaletto tutto pelo e coccole mi avrebbe certamente reso le giornate meno noiose.
Proprio mentre mi stavo avvicinando alla mia destinazione ricevetti una chiamata da Matthew, il che mi fece storcere il naso.
"Pronto?"
"Kath..devi venire subito!" disse con voce tremante e un po' spaesata.
"Che cos'é successo?"
"Sta per nascere..Val..le si sono rotte le acque, siamo in ospedale..presto!"
"Oh mio dio! Arrivo subito!" urlai piena di gioia e agitazione.
Feci una corsa frenetica verso casa e mi cambia il più in fretta possibile racimolando i vestiti dalla mia poltrona-armadio e viaggiai a veloce sostenuta per raggiungere il prima possibile la futura neomamma.

Missing in Action (M.I.A.) || (DA REVISIONARE!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora