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Non gli importava di me.
Non gli poteva importare di me, era fidanzato, buon per lui, felice per lui.

Ma mi sembrava strano il fatto che mi facessi tutte queste paranoie su di lui, quando sapevo benissimo che tra noi non ci poteva mai essere nulla.

Eravamo due uomini. Per di più piloti soggetti di gossip su gossip ogni giorno. Certo, c'erano altre coppie gay che si erano mostrate al mondo, ma il nostro lavoro aveva bisogno di competitività.

La Fia non ce lo avrebbe mai permesso, al solo pensiero di avere due ragazzi che provano sentimenti uno per l'altra... non so.

Ma un altra cosa che non capivo, era perché Max quella notte mi avesse scritto, in continuazione, senza mai smettere.

Max Verstappen

Charles
Charles I know you're there
Come on answer me
Charles please
Let me explain

Max what do you want, let me sleep

Charles let me explain

Max you don't have to explain to me, you have a girlfriend. Good for you, I'm happy for you.

No, you're not.

Yes, I am

No Charles, because otherwise you wouldn't have escaped tonight

I did not escape.

Yes you did Charles, I saw your face.

Good

Come on

What

I know you don't like her

Max, it's 3 am, what the fuck do you want from me?

It's probably the time, you don't want to understand or you're not really understanding?

What should I understand, tell me.

Open your eyes.

Rilessi più e più volte là chat. Non capivo cosa c'era da capire. Era troppo criptico.

Non riuscii a dormire per tutta la notte, era impossibile, l'unica cosa era uscire. Scrissi ad Andrea che ci saremmo incontrati direttamente a colazione, mi misi la tuta, indossai le cuffie e uscii velocemente di casa.

Erano passate delle ore dalla chat con Max, e il cielo cominciava a dipingersi nei suoi colori più belli: stava sorgendo l'alba.

Cominciai la mia corsetta mattutina con la musica alta nelle cuffie, chiusi la mente e mossi le gambe in una direzione ben definita.

Quando arrivai in cima alla collina ormai il sole stava dando spettacolo dei suoi colori più belli, era il mio posto speciale, o meglio, il nostro posto speciale.

Quando ero piccolo e una corsa con i kart non andava per il verso giusto, io e papà venivamo qui, su questa collina, su quella precisa panchina, l'unica lì presente.

-Salut papa, tu me manques de plus en plus. Je t'avais promis que quand les choses n'allaient pas bien, je viendrais ici, alors me voilà. J'espère que vous allez bien là-haut, où que vous soyez. depuis que tu es parti, tout est différent, pourquoi ? parce que tout est arrivé si vite, nous étions petits, Arthur était petit et Lorenzo et moi avons dû le consoler en lui disant que tu venais de partir. tu étais parti, oui, mais pour un voyage sans retour. Je suis là papa, parce que c'est un mauvais moment. quand tu étais là je t'en parlais librement mais maintenant je suis là je parle au vide, peut-être que tu seras là, mais en attendant je parle au vide. c'est mal papa, c'est mal de ressentir ça pour un garçon, mais pas n'importe quel garçon. c'est Max Pope. nous ne pouvons pas être ensemble et cela me donne le vertige, je ne sais même pas ce que je ressens. il est fiancé mais il agit comme s'il ne l'était pas, mais je sais que c'est terriblement mal, mais en même temps je ne peux m'empêcher de le penser. Je t'aime papa, souviens-toi que maman et mes frères t'aiment.-

(Ciao papà, mi manchi sempre di più. Ti avevo promesso che quando le cose non sarebbero andate bene sarei venuto qui, e allora eccomi. Spero che tu stia bene li su, dovunque tu sia. Da quando sei andato via tutto é diverso, perche? perché é successo tutto cosi velocemente, eravamo piccoli, Arthur era piccolo e io e Lorenzo abbiamo dovuto consolarlo, dicendogli che eri solo partito. Eri partito si, ma in un viaggio senza ritorno. Sono qui papa, perche é un periodo no. Quando c'eri tu te ne parlavo liberamente invece ora sono qui a parlare al vuoto, forse sarai qui, ma intanto parlo al vuoto. É sbagliato papa, é sbagliato provare questo per un ragazzo, ma non un ragazzo qualunque. é Max papà. Non possiamo stare insieme e questo mi provoca un senso di vertigine, non so nemmeno cosa provo. Lui é fidanzato ma si comporta come se non lo fosse, ma so che é terribilmente sbagliato, allo stesso tempo pero non riesco a non pensarlo. Ti voglio bene papa, ricorda che la mamma e i miei fratelli ti amano.)

Dissi tutto ciò con un groppo in gola ed un dolore al petto, forse trattenendo le lacrime. Questo era l'unico posto dove le mie emozioni prendevano vita e dove riuscivo ad aprirmi al meglio.

Il Charles freddo e scorbutico qui spariva, e compariva il Charles bambino con cicatrici sparse per tutto il corpo, che ha dovuto ricucirle da solo.

Il cielo era leggermente nuvoloso, il che rendeva l'intero panorama ancora più bello.

Sospirai chiudendo gli occhi, godendomi l'aria salmastra dovuta al mare, mischiato all'odore delle piante intorno a me.

-Charles?-

Non qui. Non qui per favore. Perché doveva sempre rovinare tutto, prima con la sua stupida ragazza e ora era qui alle mie spalle.

Feci una smorfia con il naso sentendo la sua voce pronunciare il mio nome, ormai era qui, e sperai vivamente che non avesse sentito nulla.

-What are you doing here- dissi freddo, continuando a osservare tutto ciò che era davanti a me.

-I was running- rispose avvicinandosi, lo dedussi dal rumore dei suoi piedi sulla brecciolina.

-Have you heard everything?- chiesi subito, mi ero scavato la fossa da solo.

-About what? I just arrived- disse affiancandomi, io seduto sulla panchina e lui in piedi accanto ad essa.

Ma Charles non sapeva che Max aveva sentito tutto, e che aveva fatto tesoro di ogni singola parola detta dal monegasco.

-Anything?- chiesi di nuovo, sentendomi sollevato.

-You talked?- chiese, sorridendo ed emettendo un suono celestiale.

-No, no i didn't.- dissi alzandomi e ritrovandomelo davanti. Lo fissai per pochissimo tempo e lo superai.

-Charles!- mi richiamò e mi bloccai sul posto voltandomi.

-Can we talk like two normal people?- mi chiese aprendo le braccia.

-Max, I wish, but we are not normal people- dissi facendo un impercettibile sorriso malinconico, per poi voltarmi nuovamente, e ricominciare la mia corsa.

Impossible// Charles Leclerc & Max VerstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora