In breve tempo ci ritrovammo catapultati al Gran Premio del Canada; il circuito di Montreal era uno tra i miei preferiti.
Non avevo ancora avuto occasione di parlare con Max, letteralmente. Nel paddock non potevamo parlare, nei box non potevamo parlare, l'unico modo per conversare era il cellulare.
Ma nessuno dei due avrebbe scritto all'altro per primo. E così rimaneva sempre tutto in sospeso.
Le qualifiche erano andate uno schifo, ero arrivato solo undicesimo. Il feeling con la macchina era ottimo, ma a causa di un errore in curva avevo perso secondi e decimi importantissimi.
Però ero speranzoso, c'è l'avrei dovuta mettere tutta, ma in zona punti io ci sarei salito.
E fu proprio in paddock che lo vidi con una ragazza, diversa dall'ultima volta.
-Who is she- mi disse Pierre serio accanto a me. Eravamo bloccati in un angolino al paddock a fissare la coppia.
Mentre li fissavo, vederli sorridenti e vederli scambiarsi baci affettuosi, sembrava aver creato un laccio intorno al cuore. Lo stringeva e lo stritolava
-I don't know and i don't care- dissi, stringendo la borraccia nelle mie mani e andando via.
-Charles- mi chiamo Pierre, ma io ero gia lontano.
Era così che voleva fare? Era questo il suo gioco contorto? Bene, allora l'avrei ripagato con la stessa moneta, in qualche modo.
Dopo interviste varie e riunioni con Fred, ritornai in hotel stanco e infastidito da quella presenza insieme a Max nel paddock.
Mi feci una doccia ripulendomi dalla stanchezza e dal sudore che avevo addosso e mi sentii con Carlos, dato che lui e altri avevano intenzione di uscire quella sera.
All'inizio ero contrario ma poi accettai.
Prima di uscire mi guardai allo specchio sistemandomi i capelli: avevo le occhiaie nere e gli occhi spenti. Era questo che comportava? Era questo l'effetto che Max Verstappen mi aveva riservato?
Sospirai guardando la mia figura, per poi prendere il telefono dato che Carlos mi stava chiamando, segno che mi stava aspettando.
Chiusi la porta e scesi nella hall dove c'era lo spagnolo ad aspettarmi.
-Amigo, what an outfit!- disse sorridendo.
-Nothing special- dissi affiancandolo.
Avevo indossato una camicia bianca, lasciando i primi bottoni aperti, e dei semplici pantaloni neri con delle scarpe un po' più eleganti del solito.
~
Il locale non era pieno, forse per via dell'orario: erano le dieci quando arrivammo e tutta la movida li si sarebbe raggruppata verso mezzanotte se non l'una.Meglio così, pensai. Non volevo accalcamenti quella sera, certo amo i tifosi, ma quella sera non ne volevo davvero sapere.
Subito appena entrati, Carlos mi condusse al tavolo dove c'erano anche Lando, Lewis e George.
-Hi guys- dissi sorridendo ad ognuno di loro per poi sedermi ad uno dei due posti liberi.
-So, have you seen Max today? With that girl?- chiese Lewis a noi altri, perfetto. La serata non era nemmeno cominciata e gia era uscito l'argomento Max.
Sbuffai e presi una sigaretta, la posai tra le mie labbra e la accesi sotto lo sguardo attento degli altri.
-Since when do you smoke- mi chiese Lando confuso.
-I don't know. Days, months, years. I don't care- dissi lasciando uscire il fumo dalle mie narici.
-Do you know we can't, right?- mi chiese George bevendo il suo drink.
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Impossible// Charles Leclerc & Max Verstappen
RomanceVolevano solo essere felici i due piloti. Ma la loro vita e il loro lavoro impediva ai due di raggiungere questa condizione. L'unico problema era che quando i due erano insieme, erano come una droga, dipendenti uno dall'altro. ⚠️Linguaggio esplicit...