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-We're drunk, Max- dissi mentre il ragazzo mi spinse contro il muro appiccicando le nostre labbra.
-I don't care- disse con voce roca, tra un bacio e l'altro.

Era sbagliato, terribilmente sbagliato, ma le nostre bocche e i nostri corpi non ne volevano sapere di separarsi.

Il biondo mi levò la maglia e così feci anche io e rimanemmo a petto nudo uno d'avanti al'altro. Ero in paradiso.

-Do you understand what we're doing?- chiesi spaventato ma eccitato allo stesso tempo dalla situazione.

-Yes, Charles. I said I don't care- disse, cominciando a slacciarmi i pantaloni.

Sorrisi alle sue parole, un sorriso malizioso, non un sorriso normale, però.

Mentre ci baciavamo e mentre ogni nostro indumento finiva in angoli diversi della stanza, ci ritrovammo sul letto, io sotto di lui.

Cominciò a scendere con i baci dalla bocca, ala guancia, al collo, alla clavicola, al petto. Arrivato vicino il mio inguine giocò con l'elastico dei boxer, per poi levarli definitivamente.

-Pretty- commentò Max notando la mia lunghezza.

-That's everything you're got to say- chiesi ironico.

-Shut up- disse, per poi cogliermi alla sprovvista e prendere il mio membro in bocca.

Mi risvegliai di soprassalto respirando affannosamente, fuori era già giorno inoltrato, avevo dormito troppo.

Ultimamente stavo sognando troppe volte quel biondo olandese, e la cosa non poteva andare peggio.

Il Gp dell'Emilia Romagna era saltato, a causa di una grande pioggia che aveva causato inondazioni dappertutto. Così ero rimasto nella mia città, e tra pochi giorni ci sarebbe stato il Gran Premio di Monaco.

Era da un bel po' che non vedevo Max, lo vedevo solo in sogno, purtroppo... o per fortuna.

-Amigo, are you up?- mi chiese Carlos entrando in camera mia. Era venuto a Monaco dopo che seppe che il Gp italiano era stato cancellato.

-Yes, yes I just woke up- dissi, stropicciandomi gli occhi e alzandomi dal letto per poi stiracchiarmi.

Seguii Carlos fino in cucina e mi informò che quella mattina si sarebbero uniti Lewis e Lando con noi, dato che il giorno prima avevamo organizzato di fare un uscita in barca tutti quanti.

-Perfect- dissi, aprendo il frigo e vedendo che non facevo la spesa da un po'.

-Just eat?- chiesi.

-Yes- rise Carlos, affacciandosi per vedere il mio frigo vuoto.

Poco dopo ci ritrovammo sull'isola della cucina a mangiare pancakes e waffles con tanto di miele alle dieci del mattino, una colazione che per noi piloti era sconsigliata, ma io e Carlos quella mattina ce ne fregammo.

-I told Lando that we would meet at eleven in front of the port- mi disse Carlos pulendosi con un fazzoletto.

-But.. it's half past ten- dissi impanicato guardando il telefono.

-Shit- disse Carlos, letteralmente gettandosi in camera sua per prepararsi.

Velocemente gettai la spazzatura e corsi in camera mia prendendo il primo costume che ho trovato e i primi indumenti nel mio armadio.

Letteralmente dieci minuti dopo eravamo pronti per scendere, e fummo anche precisi dato che per arrivare al porto ci avremmo messo quindici minuti.

-Faster than the SF-23- commentò Carlos ridendo.

-Not funny, but funny at the same time- risi anche io, prendendo le chiavi della mia amata Ferrari e aprendo la porta.

Fummo fortunati ad arrivare qualche in minuti in ritardo, perché a causa del traffico, rischiavamo di fare tardi, ma conoscevo molte scorciatoie.

-Sorry, we're late- disse Carlos salutando Lando e Lewis che si fecero trovare proprio davanti al pontile indicato.

-Don't worry mate, let's go- disse Lando felice come un bambino. Aveva in mano uno zaino e indossava occhiali da sole con un cappellino da pescatore del suo brand.

Camminammo per il pontile perché la mia barca era verso la fine, ma la volontà divina, che non é dalla mia parte, volle che passammo davanti la barca di Max.

-Hi guys! What are you doing here!- disse l'olandese affacciandosi dalla sua barca, per poi salire sul pontile tramite il ponticello della barca.

-We were going to Charles boat- disse Lewis salutandolo.

-Oh yes, I understand- disse, girando il suo sguardo verso di me. Era davvero da molto che non lo vedevo, e me ne resi conto solo quando i suoi occhi si incontrarono con i miei.

-And you? What are you doing here all alone- disse Carlos indicando la sua barca.

-Just some cleaning- disse.

-Charles! Can Max come with us?- mi chiese Carlos voltandosi verso di me e facendomi un occhiolino, ma che cavolo.

-Emh...-

-No, no don't worry. I have to get home beca...- disse Max interrompendo lo spagnolo.

-No come on Max, we're gonna have fun!- rispose Carlos cercando di convincerlo.

-So?- mi chiese di nuovo lo spagnolo, e io annuii non convinto, per farlo venire con noi in questa magnifica giornata. Almeno lo era.

Mi ero scavato la buca da solo, idiota.

Mi voltai scuotendo la testa e maledicendomi mentalmente camminando verso la mia barca, la meravigliosa giornata si era rovinata già senza essere nemmeno iniziata.

Arrivati davanti la barca, il capitano scese il ponticello e così ognuno salì. Feci salire tutti e Max attese che tutti fossero saliti. Ma perché io?

-Listen Charles, they just invited me and..- mi cominciò a parlare, era... nervoso?

-Max, it's ok, now go- dissi indicando la barca, e così il ragazzò sospirò e salì sulla barca. Che la giornata abbia inizio.

~
-Soooo where are we going- chiese Lando, con un bicchiere di Gin tonic in mano. Benissimo.

-We take a tour of the coast, then we stop off the coast of Monte Carlo- dissi alzandomi gli occhiali. Eravamo in navigazione già da un oretta, il tempo passava velocemente.

Eravamo sul piano superiore della barca, dove c'erano tavolini e comodi lettini con tanto di materasso. Io ero steso su uno di quelli mentre parlavo con i ragazzi, Max era seduto su una delle sedie sul tavolo.

-I would suggest we stop and take a bath- disse Lewis alzandosi e levandosi la maglietta, frettoloso il ragazzo.

-I'm in- disse a ruota Lando facendo la stessa cosa dell'inglese.

Allora avvisai i ragazzi e scesi di sotto per avvisare il capitano della nostra sosta, così poi risalii trovando i ragazzi già pronti per tuffarsi.

Max era lì, senza maglia. Parlava con Lewis e gesticolava con le mani, probabilmente parlavano di qualche circuito o roba varia.

-Stop looking at him- mi sussurrò all'orecchio Carlos sbucando da non so dove, risvegliandomi da quella specie di stato di trance.

Come se fosse possibile.

Impossible// Charles Leclerc & Max VerstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora