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Prima del Gran Premio di Singapore c'erano state due settimane di pausa, durante le quali tornai a Monaco.

Passai la maggior parte del tempo al simulatore, ma feci lunghe passeggiate in centro, andai un paio di volte al casinò, e feci giri in barca.

Monaco era proprio uno di quei paesi che trasudava di ricchezza, non so se era una buona cosa, ma ormai mi ci ero abituato da un pezzo.

Max abitava abbastanza lontano da me, dato che casa mia è a 10 minuti dal casinò, e del tempo lo passammo insieme o a casa sua con P o a casa mia da soli.

Durante queste sue settimane inoltre il team aveva apportato delle leggere modifiche alla macchina, e sperai vivamente che servissero a qualcosa.

I progressi apportati fino ad ora non erano serviti a molto, per questo speravamo davvero in questi aggiornamenti.

Il media day arrivò in fretta e così il giorno delle qualifiche. Una delle problematiche da affrontare era proprio l'auto nelle qualifiche.

Q1 e Q2 finirono bene, mentre nella Q3 riuscii a qualificarmi terzo, mentre Carlos riuscì ad ottenere la pole position. A dividerci c'era George che mi aveva rubato il secondo posto all'ultimo.

Per Max le qualifiche andarono uno schifo, infatti fu eliminato in Q2, partendo undicesimo l'indomani, il giorno del GP.

-What a session- dissi levandomi il balaclava e passandomi una mano tra i capelli, e Andrea rise annuendo.

-Head to tomorrow- mi disse.

Il passo gara era forse la cosa più importante da migliorare in questa stagione 2023.

Ritornato in hotel mi feci una doccia e mi misi semplicemente nel letto guardando la TV.

Non so perché c'era qualcosa che non andava quella sera. Sentivo che stava per succedere qualcosa. Ero nervoso, ma allo stesso tempo ansioso per niente.

Presi le mie pillole, che la mattina dimenticai di prendere, e uscii sul balconcino accendendomi una sigaretta.

Aspirai il primo tiro e i nervi sembrarono sciogliersi, e chiusi gli occhi tirando fuori il fumo.

Che diamine mi prendeva quella sera?

La luna splendeva in cielo illuminando tutta la città dormiente a causa del tardo orario. I palazzi erano ancora accesi e il circuito era spento, lo si poteva vedere bene dall'hotel.

Avevo sempre amato la luna, era bellissima.
Era splendente ma allo stesso tempo misteriosa. Nascondeva a tutti la sua altra parte, l'altro lato della medaglia.
Un po' come me.

Solo Pierre sapeva.
Sapeva delle medicine, dei consulti, dei dottori.
Della mia depressione.

La luna sapeva nasconderla bene lasciandola al buio, e così facevo io.
Non so quanto sarebbe durato, ma speravo tanto. Nessuno doveva sapere.

-You should stop- sentii, e con leggero spavento mi voltai verso la voce.

Max era poggiato alla ringhiera due balconi dopo di me, e indossava una felpa con un cappuccio.

-Maybe- dissi facendo uno degli ultimi tiri, dato che ormai la sigaretta stava finendo.

Lui sorrise e si girò a guardare la luna.

-What if someone catch you- chiese.

-That will not happen- dissi, facendo l'ultimo tiro prima di spegnere la sigaretta nel posacenere.

Rimasi poggiato alla ringhiera, guardando il profilo del ragazzo illuminato solo dalla luce della luna.

Perfino al buio sembrava perfetto.

Impossible// Charles Leclerc & Max VerstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora