Capitolo 10

870 12 0
                                    

-Juliette

"Ma dobbiamo proprio andare? Non ho voglia di fare giardinaggio!"

Si lamentò mio fratello mentre, a passo spedito, ci avviavamo verso la serra. Scoppiai a ridere.

Gli altri erano già lì, ma io e Draco ci eravamo trattenuti un pò di più a colazione per parlare.
Ero così confusa, non avevo idea di come comportarmi in tutta quella situazione, e avevo bisogno di discuterne con lui, che era da sempre il mio unico punto di riferimento.

Se eravamo arrivati ad una soluzione?
No, in realtà ero più preoccupata di prima.

Senza accorgermene, eravamo arrivati.
Entrammo in silezio per non disturbare, salutando a bassa voce la professoressa Sprout, e andai a prendere posto affianco a Pansy, che mi sorrise.

Di sottecchi, notai Mattheo dinanzi a me. Non sembrava poi così interessato alla lezione dato che probabilmente stava avendo una vivace conversazione con... Astoria?

"Mi scusi per il ridardo, professoressa"

Esclamò Theodore entrando, distraendomi da quei due.
In effetti era l'unico a mancare, ma me ne accorsi solo in quel momento.

"Non preoccuparti, Theodore. Ora che ci siamo tutti possiamo finalmente iniziare per davvero. Vai a prendere posto accanto a Juliette"

Nonché l'unico posto libero, dal momento che la maggior parte dei miei compagni mi evitava.

Quando il moro arrivò, lo guardai di sfuggita in segno di saluto, così da non fare confusione, e lui accennò un sorriso.

Si avvicinò a me per farsi sentire.

"Sei impegnata più tardi, Juliette?"

Voltai appena il viso verso di lui e mi allontanai leggermente, imbarazzata, quando, per sbaglio, mi ritrovai a poca distanza dalle sue labbra.

"Avevo intenzione di studiare, ma possiamo uscire dopo, se vuoi"

Sussurrai, mettendo definitivamente una netta distanza fra di noi.

"Vediamoci stasera, prima di cena, alla sala comune, va bene?"

Annuii, per poi girarmi nuovamente per prestare attenzione alla lezione.
Nascosi un sorriso.

****

Avevo sempre desiderato andare ad Hogwarts ed invidiavo mio fratello, all'inizio.
Adesso che, invece, ero qui, avevo solo una voglia tremenda di tornare a casa, rifiugiarmi in camera mia e non uscire mai più.

Feci un pò la stessa cosa, perché mi trovavo sul mio letto a leggere già da qualche ora, tant'è che era quasi buio, fuori.

Non riuscivo a placare la mia ansia, causata da tutta l'angoscia e paura che provavo. Neanche leggere mi stava aiutando, in realtà.

Le parole si confondevano l'un l'altra ed erano tutte sfocate.
Bagnai la pagina con le lacrime, per poi scoppiare a piangere definitivamente.

Adesso che ero finalmente da sola potevo gettare via quella cazzo di maschera che usavo per fare sembrare tutto apposto ed essere veramente me stessa. Dare voce alle mie vere emozioni.

Sospirai, chiudendo con forza il libro e buttandolo bruscamente dall'alto lato del letto.

Singhiozzai.

Cercai di darmi subito un contegno per non peggiorare la situazione, ma era più forte di me.

Non riuscivo a smettere di piangere.

Even in the scars | Mattheo Riddle    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora