Capitolo 25

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10 anni prima... 

"Va tutto bene, theo? Perché hai quel broncio?"

Gli chiesi mentre correvo verso di lui. Stavamo giocando, alla riva del nostro laghetto, fino a poco prima, ma adesso, improvvisamente, sembrava arrabbiato.

Mi ero solo allontanata quche minuto per prendere il mio peluche preferito: quello a forma di ranocchia. Mattheo diceva sempre che mi somigliava e, infatti, l'aveva chiamato proprio con il mio nome.
Stronzo fin da piccolo. 

"Nulla, Juliette. Vai via"

Disse incrociando le braccia al petto. Mi diede le spalle, ma non lo ascoltai e mi sedetti di fronte a lui. Gli sorrisi dolcemente.

"Perché?"

"Sei così fastidiosa! Ti ho detto di andartene!"

Non ci rimasi male, faceva sempre così quando si imbronciava in quel modo.
Scrollai le spalle e, distrattamente, presi a disegnare una piccola stella nella terra bagnata.

"Mi dici cosa ti è preso?"

Sussurrai.

"Ti... ti è mai capitato di sentirti fuori luogo?"

Un bambino di otto anni non avrebbe dovuto neanche pensarla una cosa del genere. Ma theo mi fece comunque quella domanda e io annuii leggermente.

"Quando mamma e papà litigano per colpa mia. Oppure quando Draco non vuole giocare con me e mi manda via"

Alzai lo sguardo su di lui, che adesso mi guardava con i suoi occhioni color miele.

"Ma ho te, perciò passa subito. Come tu hai me, ricordi?"

Lui annuì, per poi attirarmi a sé per un abbraccio.

-Juliette 

Mi svegliai, confusa dal sogno che avevo fatto.
Eravamo io e Mattheo, da piccoli. Andavamo d'accordo. Lui era l'unica cosa di cui avevo bisogno, al tempo.

Sbuffai, mettendomi seduta.

Quello che era successo fra di noi non doveva cambiare nulla.
Era stato solo un momento di debolezza ed ero sicura che lui la pensasse allo stesso modo.

Ma... in realtà mi era piaciuto così tanto. Avevo provato quelle sensazioni per la prima volta. Con lui.

"Finalmente ti sei svegliata, sorellina"

Sussultai sentendo la voce di Draco. Aprii definitivamente gli occhi e lo vidi seduto sul letto di Mattheo, quindi davanti al mio.

"Cosa vuoi tu di prima mattina? E come sei entrato?"

Dissi, già scocciata.
Non si prospettava già una bella giornata perché avrei dovuto passare l'intero pomeriggio in compagnia di Riddle, a studiare. Ci si metteva anche mio fratello, adesso?

"Oltre il fatto che lasciate sempre la porta aperta, esiste la magia"

Rispose aggrottando le spalle. Mi alzai, stropicciandomi gli occhi. Poi sbadigliai.

"Comunque, sei strana da ieri e so che non è per colpa della lite con quel bastardo"

Chiamarla "lite" era veramente poco, ma non replicai.

"E con questo? Sai bene cosa succede, Draco"

Mormorai, alludendo a Voldemort e al suo piano. Sospirai, andando ad aprire la finestra per far arieggiare la camera.

Even in the scars | Mattheo Riddle    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora