Capitolo 40

486 13 2
                                    

-Juliette

Mi aveva baciata.

Avrei dovuto e voluto oppormi, spingerlo via, ma il desiderio di lui vinse sul mio orgoglio.

Aggrappai le braccia al suo collo, così da essergli il più vicina possibile, e ricambiai il bacio con tutto l'amore che provavo.

L'amore, la rabbia, la passione, erano scoppiati. E, finalmente, c'eravamo solamente noi due.
Il resto non contava più.

Forse non era mai contato per davvero.
Seguivamo le nostre regole da quando avevamo messo piede in questa scuola. 

Mi staccai appena, ma, quando feci per parlare, lui riprese possesso delle mie labbra.
Poggiando le mani sulla mia vita, avanzò, bloccandomi fra sè e il muro alle mie spalle.

Sentivo il piacere espandersi lentamente in tutto il mio corpo, fino ad arrivare nel punto in cui lo desideravo maggiormente.

Succhiò con veemenza il mio labbro inferiore, poi scese a lasciarmi baci umidi sul collo.

"Ne sei proprio sicura, bimba? Vuoi entrare all'Inferno?"

Trattenni il respiro quando lo vidi abbassarsi.
Con calma, sollevò la mia camicetta, così da leccare dolcemente la pelle della pancia. Gemetti a voce bassa.

"Ne sono sicura"

Inarcai la schiena, così che avesse più accesso al mio corpo e potesse baciarmi di nuovo.
Mi afferrò per le cosce, portandone una sulla spalla.

Agganciò il suo sguardo al mio.

"Non ti lascerò entrare, in ogni caso"

Diede dei piccoli morsetti nel mio interno coscia, facendomi avvampare. Si inginocchiò del tutto davanti a me e, consapevole di quello che sarebbe successo da lì a pochi minuti, mi sentii morire.

Il cuore batteva sempre più forte, le gambe quasi tremavano.

Dopo aver nascosto il viso sotto il tessuto della gonna, mi sfiorò appena con le labbra umide da sopra il pizzo delle mutandine, mentre con il pollice massaggiò delicatamente il clitoride.
Chiusi gli occhi, beandomi del suo tocco.

"Mattheo..."

"Già tutta bagnata per me, brava la mia ragazza"

Sussultai alle sue parole, ma l'attimo dopo le avevo già dimenticate.
Passò la lingua sulla mia intimità, ancora coperta, e cedetti. Strinse la presa su di me, affinché non rovinassi al suolo.

Spostò le mie mutandine e non perse tempo a baciarmi, succhiandomi il clitoride e facendomi ripetere il suo nome in una lamentela continua. Creò lentamente piccoli cerchi immaginari dentro di me, strinsi la presa sui suoi capelli.

"Mi fai impazzire, Juliette"

Sussurrò contro la mia carne. Sentii il desiderio bruciarmi dentro, il clitoride pulsare.
Spinsi delicatamente la sua testa contro di me.

Avevo bisogno di lui. Adesso. 

"Ogni centimetro di te"

Mi diede un ultimo bacio, a cui gemetti, poi si alzò per fronteggiarmi.

Si leccò le labbra, poggiò la fronte sulla mia e parlò con voce sommessa:

"Non c'è parte di te che io non ami" 

Respiravo affannosamente, le mani sempre strette attorno al suo corpo.
Inclinai leggermente il viso per baciarlo.

Insicura, passai le mani sulla sua schiena, poi, quando arrivai al bordo della maglia, la alzai un pò per sfiorare la pelle nuda e liscia del suo basso ventre.

Even in the scars | Mattheo Riddle    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora