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i giorni con lui passavano velocemente e senza sosta.

tra baci, giochi divertenti, fumate, scopate e occhiate in classe.

con lui da tutte le parti mi sentivo a casa.

non mi faceva minimamente sentire sbagliata, neanche un secondo.

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ci trovavamo a lezione e lui era seduto a a due posti d'avanti a me al lato opposto, in breve non potevamo proferire parola anche perché era la lezione di pozioni.

ci avevano spostato perché dicevano che ci distraevamo troppo.

beh quel ragazzo metteva quelle manacce dappertutto.

< Signorina Avery, ci vuole spiegare la funzione dell'amortentia ? > chiese il professore

< certo, è il filtro d'amore più potente al mondo, e noi sappiamo l'effetto e le caratteristiche > dissi

< ce le vuole spiegare? la vedo veramente preparata Avery > continuò.

rompi palle.

< provoca una potente infatuazione per chi l'ha somministrata da parte di coloro che ne subiscono gli effetti > iniziai

< le caratteristiche sono: Luminosità di Madreperlacea, vapore a spirale e fragranza specifica a chi ne sente l'odore, quindi ad ogni persona può variare > conclusi

< venga qui e ci descriva l'odore, insieme alla signorina granger > mi alzai insieme ad hermione e ci mettemmo odorammo la pozione.

< signorina granger, lei cosa sente? > chiese alla riccia di fianco a me

< io sento.. aroma di erba tagliata, pergamena nuova e pasta dentifricia alla menta > sospirò con fatica sospettosa delle sue stesse parole.

< lei Avery ? > mi guardò il professore

odorai il filtro d'amore e sentì evidenti  odori.

< io sento aroma di tabacco, profumo di colonia e pagine di libro nuovo.. > sospirai con sollievo.

si sentivo lui.

il tabacco per le sigarette.
il profumo che indossava.
e i libri che mi leggeva.

lo guardai e abbassò lo sguardo ghignando, sapeva di tenermi in pugno.

< va bene ragazzi, la lezione è finita, potete anche vagare per i corridoi! > concluse la lezione il professore.

presi i miei libri  uscì dalla classe e di lato notai quel dannato riccio.

< hey > salutai

< quindi mi ritrovi anche nei filtri d'amore? > sogghignò

< chi ti dice che parlassi di te > ci incamminammo uno di fianco all'altro

< non ci credi neanche tu, lo so che pensi solo a me >
disse con ego

< te la tiri troppo secondo me > ridacchiai, ma infondo aveva ragione quel riccio.

< io sono sicuro di quello che dico > mi guardò

< si sei onesto > confermai

< andiamo un po' al lago nero? > mi chiese

< mmh? va bene > sospirai, mi prese la mano e ci smaterializzammo sulla riva del lago nero.

< e se ci buttiamo? > mi chiese lui guardando l'acqua scura.

judas || Mattheo Marvolo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora