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passavano giorni e mi trovavo nel letto con lui e ci guardavamo negli occhi, ci scrutavamo l'anima e leeggevamo le sensazione o i sentimenti

ci parlavamo con l'anima .

< rossa hai dei bei occhi > mi guardò con intensificazione < punto 1, non è la prima volta che lo dici ma grazie lo stesso, punto 2 basta chiamarmi rossa > finsi di essere arrabbiata con lui, ma dopo tutto come si poteva essere arrabbiati con quel ragazzo?

< allora decidi, rossa o lunetta > fece un sorriso radiale e abbassò lo sguardo

< e ora da dove ti esce lunetta, cosa ti frulla in quella testa > mi passai una mano in fronte < lunetta perché? > lo guardai alzando le sopracciglia

< lo sai, insomma ti dona perché d'altronde sei unica lunetta > dovevo farci l'abitudine del nuovo soprannome
<. va bene matt > strizzai entrambi gli occhi e gli diedi un bacio a stampo sulle labbra.

la porta si aprì e vidi tom entrare.

< fratellino, scarlett > disse il mio nome con calma osservandomi, io deglutì dalla vergogna ricordandomi quelle parole che mi disse nello sgabuzzino delle scope.

i ragazzi pensavano quello di me?

assolutamente non che fosse una cosa brutta, ma avanti, lo pensava stesso lui anche.

il figlio maggiore del signore oscuro, il fratello maggiore del mio ragazzo, era interessato a me?
a la ragazza dell'unica persona che gli voleva bene e teneva a lui così com'era, con i suoi pro e contro, non era una cosa completamente giusta, era come se a me fosse piaciuto draco, era contro madre natura.

e il solo pensiero di quello che lui desiderava farmi mi faceva venire un senso di disgusto nello stomaco, assolutamente non lo odiavo, ma era uno stato pacifico, non avevo pensieri per descriverlo.


< cosa vuoi tom ? > sbuffò il ragazzo affianco a me
< ti vorrei tanto ricordare che a mia discolpa, la camera appartiene anche a me e altri ragazzi, posso entrarci quando voglio io > spiegò con precisione al ragazzo.
< che c'è? vi ho disturbato? stavate per scopare? > alzò e riabbassò velocemente le sopracciglia
< no, ci eravamo appena svegliati > si alzò mattheo scompigliando le coperte, stava solo con il pantalone del pigiama e a dorso mudo, essendo che la maglia l'avevo io e con le cosce scoperte.

dopo un po' mi alzai anche io e seguì mattheo dentro al bagno, accendemmo la sua doccia ed entrammo dentro.
mentre ci insaponavamo ognuno per fatti propri, mi chinai per insaponarmi le gambe.

sentì le sue mani prende i miei fianchi e poggiare il mio fondoschiena alla sua intimità ormai  fatta di roccia.

< la smetti di muoverti? > mi sussurrò, io mi passai le mani su tutto il corpo per far aderire il bagnoschiuma alla mia pelle < vorrei profumare > a queste parole mi trovai  con il petto schiacciato al muro.

< mi fai salire la voglia di  penetrarti da dietro e non farti camminare per una settimana del cazzo >

< che romantico > ghignai.

le sue mani attraversarono il mio ventre fino a toccare il mio clitoride, ora la mia schiena era poggiata al suo petto e la mia testa alla sua spalla, mi dava lievi baci e morsi sul collo mentre mi massaggiava, massacrava e torturava il mio fottuto clitoride, per poi far entrare due dita dentro di me e muoverle solo come salazar ha osservato da lontano.

< vuoi vedere quanto so essere romantico a farti venire con poco? > mi sussurrò con voce rauca

< si, ho tanto bisogno > mi trattenni da cacciare un orgasmo per come muoveva così bene quelle dita.

judas || Mattheo Marvolo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora