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mi trovavo nella mia stanza immersa dalla noia, poi mi ricordai di avere un ragazzo a cui rompere le scatole.

decisi di alzarmi dal letto e sistemarmi un po' per poi andare in camera sua, mi diressi nei corridoi maschili.

stare lì ormai non mi metteva vergogna? anche perché mi trovavo sempre a passare per di là.

bussai alla porta ed aprì draco.

< hey draco, mattheo c'è in camera ? > chiesi sporgendo il mio sguardo dietro di lui

< si, ma è appena tornato da una missione e non ti conviene andargli vicino, è veramente molto incazzato > mi disse quasi come un sussurro per non farsi sentire da lui.

< vabbè io entro lo stesso > dichiarai decisa.

< come vuoi > sospirò spostando il suo braccio per farmi spazio e farmi entrare.

entrai nella stanza e lo vidi fasciarsi con violenza le mani con sangue in faccia.

< mattheo.. > sussurrai con lieve voce.

mi guardò con sguardo freddo e crudo.

mi avvicinai più a lui e cercai di prendergli la fascia che teneva tra le mani ma lui subito la tirò via.

< sto cercando di aiutarti > gli dissi, mi guardò negli occhi e sospirò.

< non ho bisogno del tuo cazzo di aiuto > mi sputò acido addosso.

non gli serviva?

< così stai solo male e proverai dolore > gli indicai la mano troppo stretta dalle fasce.

< e tu che ne sai del dolore, di quello che provo io, questo non è dolore per me, nulla più è dolore, ora vattene >

torreggiò maleficamente su di me.

< scusami se io cerco di non farti provare queste cose, ma sembra che tu non voglia dare una mano >
iniziai ad irritarmi anche io.

< io ho sempre provato dolore, sia mentalmente che fisicamente. tu sei una principessina del
cazzo cosa ne vuoi sapere tu di queste cose > sospirò affannosamente

< sei serio mattheo? > gli chiesi, non fiatò.

< vieni da me quando avrai la mente lucida senza fare queste scenate quando una persona cerca di salvarti dal tuo pozzo senza fondo > girai le mie scarpe e le ne andai.

come osava trattarmi in quell'orribile modo, non ne aveva assolutamente il permesso, non aveva capito con chi stesse giocando.
"cosa ne vuoi sapere tu di queste cose".
pensava seriamente che non soffrivo anche io?
io a differenza sua non mi tenevo le cose dentro ma ne parlavo con qualcuno.

entrai in camera sbattendo la porta e mi accesi immediatamente una sigaretta per calmare
la situazione.

< pazza che sbatti a fare la porta ! > esclamò pansy

< quello! > indicai la porta con la mano dove tenevo la sigaretta.

< quello è uno stronzo di merda! > feci sbattere i miei piedi pesantemente sul pavimento.

< vuole fare tanto il grande ma dentro è come un coniglio indifeso > inspirai il fumo cercando un po' di calma

< rilassati che stasera c'è la festa e aggiustate tutto senza problemi > sbadigliò chloe

< deve tornare lui da me > feci con modo altezzoso.

insomma dovevo farmi rispettare.

spensi la sigaretta nel posa cenere e andai a fare un giro in sala comune, c'erano poche persone quindi ne approfittai per mettermi sul divano di fianco al camino per rilassarmi da sola.

judas || Mattheo Marvolo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora