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il giorno dopo le lezioni fortunatamente passarono velocemente e orami era venuto il pomeriggio.

mi trovavo nella mia stanza da sola, probabilmente pansy si trovava con blaise e chloe mi disse
che sarebbe andata a fare una visita per il bambino.

stavo leggendo un libro sul letto con noncuranza, era dolo per far passare quella beata noia che mi inondava il pomeriggio.

a distrarmi fu il rumore della mia porta appena sbattuta.

arrivo amber tutta contenta e si butto sul letto di fianco a me.

< che succede? > chiesi alzando il sopracciglio visto che aveva appena sbattuto la mia porta.

< luke mi ha fatto questo > mi fece vedere un girasole di carta, ma fatto perfettamente bene.
era veramente bravo con la carta.

< wow, è bello, è una cosa dolce > inclinai la testa in un sorriso.

< penso che mi stia innamorando > disse con occhi innamorati < però è troppo grande.. > continuò

< hey non preoccuparti, infondo l'amore non ha età, no? > cercai di colmare la sua tristezza

< si ma non so se ricambia i miei sentimenti, dopotutto stiamo da due mesi che non ci stacchiamo mai > si lamentò

< il momento giusto arriverà >  giustificai la situazione

< si, credo che sia così > sbuffo.

a interrompere il nostro discorso fu un'altra entrata, mattheo.

< ciao > dicemmo io e la ragazza di fianco a me allo stesso tempo.

< piton ci ha detto di andare di aula di pozioni, dobbiamo pulire > sbuffò accendendosi la sigaretta  e aspirare, poi cacciare.

< andiamo > mi alzai dal letto e mi misi difronte a lui.

< dopo chiudi la porta, amber > avvisai la ragazzina e mi incamminai con il mio ragazzo fuori.

< sei incazzata? > mi chiese passeggiando di fianco a me

< no anzi, ero annoiata > feci spallucce guardandolo

< potrei fartela passare, sai? > mi sussurrò all'orecchio sfiorandomi il fondoschiena coperto dal tessuto della mia gonna a sbuffo.

< prima pulisci, poi succede quello che deve succedere > gli feci l'occhiolino per provocarlo.

< eccitante, lunetta > ridacchio.

sisi lo so.

< non ho fatto niente > dissi aprendo la porta dell'aula e fargli spazio per entrare, lui entrò e io chiusi la porta alle sue spalle, a chiave.

< perché hai chiuso a chiave? > mi chiese guardandomi con sguardo malizioso.

< per pulire > mentivo, spudoratamente.

< menti >

< cosa te lo fa pensare? > inarcai un sopracciglio prendendo la mia bacchetta.

< te lo si legge negli occhi > si avvicinò a me da dietro.
il suo tocco delicato sulla mia pelle della vita era inconcepibile, era delicato e possessivo, era mio.
la sua pano passava dalla vita al seno, dal seno alla vita e dalla vita alle mie cosce riempite di calore.

sospirai, chiusi gli occhi e dissi l'incantesimo per sistemare tutto il casino impolverato di quell'aula.

< ora è tutto pulito > accennai un sorriso fiera di me stessa.

judas || Mattheo Marvolo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora