58

599 17 26
                                    




Mentre si rimanda, la vita se ne va.

Seneca-


Mattheo's pov.

Ormai eravamo ai termini dell'anno scolastico e le lezioni a malapena si facevano, ora mai i professori, malgrado fosse il loro lavoro, si erano stancati e sapevano che gli alunni erano esausti, si interessavano solo di quelli del settimo anno, impegnati per l'esame.

onestamente non era un mio problema.

io ero sulla riva del lago nero a fumare una sigaretta e a guardare l'orizzonte, era così immenso.

l'immensità era qualcosa di strano e misterioso, qualcosa di ermetico.

l'immensità era infinità ai nostri occhi, era qualcosa che a noi era vietato guardare e che potevamo solo immaginare con la mente.

la mente era una delle cose più oscure mai esistite, dietro questa c'erano vari meccanismi inconcepibili che ti mandavano alla pazzia, e la pazzia ti mandava alla morte.
spesso le persone pazze o con disturbi non lo facevano mai notare, e qualche volta proprio loro stessi non se ne accorgevano, solo quelli che li circondavano riuscivano a capirlo, e neanche.


< che ci fai qui da solo? > mi girai e vidi Scarlett.

il rimedio ai miei problemi.

c'era un filo di vento alla riva e questo faceva svolazzare leggermente la sua gonna e i suoi capelli scombinati, era affascinante.

la vidi avvicinarsi e sedersi di fianco a me.

< mi piace la solitudine > risposi facendo un tiro.

< non dovresti stare da solo, ti marcisce dentro > mi rimproverò prendendosi la mia sigaretta e facendo un tiro.

< ma anche tu stai da sola, sempre > le risposi

< non sono mai sola.. > mi rispose sospirando e grattandosi la pancia.

la osservai e la vidi spenta, più di quanto lo fosse in quel periodo.

< ti va di andare a fare un giro? > le chiesi alzandomi e ponendole la mano per aiutarla ad alzarsi.

mi guardò e accennò un sorriso.

< con piacere > rispose dedicandomi un pieno sorriso e aggrappandosi alla mia mano.




< facciamo qualcosa di divertente, che ci leva i pensieri brutti > esclamò arrossendo leggermente

< come vuoi capo, fammici pensare un po' però > le ricambiai il sorriso.

sapeva sempre come farmelo tornare.


< vieni con me > le presi il polso le ci smaterializzammo nel campo da quidditch dove presi una scopa e ci salì sopra.

< vieni, andiamo a fare un giro > le dissi
non se lo face ripetere due volte che salì dietro di me e si strinse al mio busto, il suo calore era la mia pace.


judas || Mattheo Marvolo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora