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i giorni continuavano a passare, alcuni passavano lentamente, altri velocemente.

ma la mia testa ricadeva a quel contatto che ebbi con lui, quell'abbraccio.

quell'abbraccio che lui strinse con tutta la forza premurosa che teneva nel suo corpo.


a distarmi su qualcuno a bussare alla mia porta.

< avanti.. > dissi in modo da farmi sentire.

< scarlett > mio cugino si avvicinò a me e si sedette sul letto.

< jacob, che ci fai qua > mi sistemai sedendomi a gambe incrociate.

< ho saputo.. >
< non è niente, non preoccuparti > sorridevo.
ma mi tagliava l'anima completamente.

< non stai bene, cerca di ragionarci > mi guardò con rimprovero

< spiegato meglio > sospirai

< lasci sempre che le tue emozioni si mettano in mezzo, è questo il tuo problema, non ragioni > puntualizzò.

aveva ragione, le mie emozioni sovrastavano tutto.

< jacob per favore.. > mi grattai la nuca.

< è solo un ragazzo Scarlett > continuò

< no che non lo è > lo guardai negli occhi.

lui non era solo un ragazzo.

< ne troverai altri mille >

< no >

< quindi mi stai dicendo che ne vale la pena di stare così buttata e soffrire come un animale per quel puttaniere? > iniziò a scaldarsi.

non fiatai.

< ohh e mi stai dicendo che era anche il ragazzo della tua vita e che non amerai nessuno come lui giusto? >
si incazzò.

non poteva capire.

< Si anche se lo fosse staro quale sarebbe stato il tuo problema!? > mi alzai dal letto e mi misi in piedi e così lo fece anche lui.

ed era pesantemente più grosso di me.

< che lui non se ne frega un cazzo di te! lo capisci?!
lo faccio per il tuo bene ! > urlava
urlava
urlava
urlava.

per il mio bene? che ne poteva sapere.

< che ne puoi sapere tu.. > sospirai

<  riparlami quando avrai il cervello a posto > se ne andò sbattendo la porta.

Mattheo's pov.

era da giorni che non la vedevo.

mi mancava come l'ossigeno, era impossibile stare senza quella stronza.

mi trovavo in sala comune.

non ci voleva niente ad attraversare il dormitorio femminile, aprire quella dannata porta e baciarla come uno psicopatico.

ma mi avrebbe preso per pazzo.
e io avevo la mia reputazione.

< mattheo > si sedette lyra affianco a me.

< hey lily > la salutai.
io e quella rossa non avevamo un brutto rapporto, eravamo sempre stati amici da piccoli, senza se e senza ma, non c'era mai stato nulla, almeno per me.

< pensi a lei vero? > mi guardò negli occhi.

< mi leggi nel pensiero? > inclinai la testa.

judas || Mattheo Marvolo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora