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oggi era il mio compleanno.

la sera prima mattheo cercò di persuadermi, probabilmente le sue intenzioni era quelle di fare pace?

speravo di sì.

la mattina mi lavai e decisi di preparami per farmi un giro visto che era sabato e non c'erano le lezioni.

mi misi un maglione largo bianco, una gonna grigia e delle calze bianche per coprirmi dal freddo in modo elegante.

non mi truccai ed uscì direttamente.

andai direttamente in sala grande per fare colazione dove vidi tutti i miei amici.

< buongiorno > salutai tutti sedendomi guardando il tavolo pieno di dolci.

< mattheo ti cercava > disse draco

< digli che ci vedremo direttamente stasera, oggi ho voglia di dedicarmi a me stessa > feci spallucce imboccandomi di torta.

< proprio oggi? > chiese blaise

< si, ho deciso così > sorrisi alzandomi dal tavolo

< se non ci dispiace, io vado a farmi un giro > mi incamminai verso i corridoi esterni.

c'era un sole radioso che splendeva nel celo tinto di blu e io ne approfittai per leggere su una panchina uno dei miei libri preferiti.

< cupido auguri > una voce dietro di me mi fece voltare.

era lui.

< grazie > sorrisi mentre lo vidi sedersi affianco a me e sorridermi.

< quanti anni fai? > mi chiese

< diciotto > mi spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

< la tua maggiore età >
< già > scossi la testa

< oggi facciamo quello che vuoi > affermò

< io e te non eravamo litigati ? > alzai un sopracciglio chiudendo il libro.

< eravamo, passato... dopo oggi sarà tutto dimenticato e tu mi perdonerai > mi fece l'occhiolino

< me lo dici così convinto ? > ridacchiai

< io sono mattheo, posso permettermi questo > disse con modo saccente.

dopotutto non aveva tutti i torti, era mattheo.

< non ti assicuro niente > roteai gli occhi alzandomi, e lui fece lo stesso a sua volta.

< te lo assicuro io > mi disse con voce rauca tirandomi a se con una sola mano poggiata dietro la mia schiena.

com'era attraente.

< io direi di incominciare da questi > con uno schiocco di dita fece apparire i miei biscotti preferiti.

il mio punto debole, bastardo.

< non pensavo > sbarrai gli occhi

< ma se proprio insisti li prenderò > mi presi i biscotti e sorrisi.

quel ragazzo era unico.

< vorresti andare a diagon alley? magari in qualche negozio, quelle cose così > gesticolò con le mani,

quindi potevo fare ciò che volevo.

ottimo, una chiara idea vagava per la mia testa.

e le ore mattutine e pomeridiane volarono tra i vari negozi di ogni tipo.


judas || Mattheo Marvolo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora