XXXVIII.LEO

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LEO era ancora scioccato.

Era accaduto tutto così velocemente. Avevano fissato delle funi di sostegno all'Atena Partenone proprio mentre il pavimento cedeva, e le colonne di tela rimaste si spezzavano.

Jason e Frank si erano precipitati giù per recuperare gli altri, ma avevano trovato solo Nico e Hazel appesi alla scaletta di corda. Percy e Annabeth non c'erano più. La voragine che portava nel Tartaro era stata sepolta sotto diverse tonnellate di detriti.

Leo portò l'Argo II fuori dalla caverna pochi secondi prima che l'intera grotta implodesse, portando con sé il resto del parcheggio.

L'Argo II era ora parcheggiata su una collina affacciata sulla città. Jason, Hazel e Frank
erano tornati sulla scena della catastrofe, sperando di poter scavare tra i detriti e trovare un modo per salvare Percy e Annabeth, ma erano tornati demoralizzati.

La caverna era semplicemente scomparsa. La scena era affollata di polizia e agenti della sicurezza. Nessun mortale era stato ferito, ma gli italiani si sarebbero grattati la testa per mesi, cercando di capire come un gigantesco pozzo nero si fosse aperto nel bel mezzo di un parcheggio e avesse ingoiato una dozzina di macchine.

Storditi dal dolore, Leo e gli altri avevano caricato con attenzione l'Atena Partenone nella stiva, usando i verricelli idraulici della nave con un aiuto da parte di Frank Zhang, elefante part-time. La statua entrò alla perfezione, anche se Leo non aveva idea di cosa ci avrebbero fatto. Il casino riuscì persino a svegliare Daphne, che emerse dal sotto coperta mentre Il Coach Hedge camminava afflitto lungo il ponte con
le lacrime agli occhi, tirandosi la barba e schiaffeggiandosi in testa, borbottando. "Avrei dovuto salvarli! Avrei dovuto far esplodere più cose!"

Un brutto risveglio, e un ancora più brutto modo di scoprire cosa fosse successo. A Leo si asciugò la bocca quando vide l'espressione confusa della ragazza, ancora assonnata e con i capelli più scompigliati del solito. Si era quasi dimenticato di lei, troppo impegnato a correre da una parte all'altra della nave per issare la statua e far partire i motori.

<<Salvare chi?>> chiese, con una voce così flebile che Leo si dovette avvicinare per sentire bene. Nessuno sul pontile le rispose.

Daphne corrucciò le sopracciglia, guardandosi intorno. Sembrava svegliarsi con ogni secondo che passava: i suoi occhi riacquisirono il proprio taglio severo mentre li ispezionava uno ad uno. <<Leo? Salvare chi?>> Leo avrebbe voluto che fossero tutti dei fannulloni che passeggiavano sul pontile, almeno Daphne avrebbe potuto fare i conti da sola e risparmiagli il dovere di rispondere solo perché era il più vicino. Persino il Coach Hedge, a cui la ragazza non andava molto a genio, sembrava dispiaciuto.

<<Oh ragazzina...>> Daphne lo guardò sconvolta dal tono gentile. <<Cos'è successo?>>

<<Percy e Annabeth sono caduti nel Tartaro>> Leo sputò fuori, e poi si maledisse. Due secondi dopo stavano risalendo il resto dei suoi amici, se avesse aspettato magari Jason avrebbe potuto dirglielo. Invece no, era stato lui, e Daphne lo guardava paralizzata.

VENI | leo valdezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora