Frank si trovava tra i due e la cosa sembrava imbazzarlo un pochino. Aveva visto Heaven una sola volta ma era la sorella di Hazel e non sapeva bene cosa pensare di lei.
Poi c'era Percy che non faceva altro che guardarla come se cercasse delle risposte a domande che non aveva mai fatto. Come se, solo con lo sguardo, potesse vedere cosa ci fosse dentro di lei.
Arrivarono in un deposito abbandonato. Le mura erano piene di crepe e i vetri delle finestre erano rotti. Una parte della parete era crollata e nel giardino c'erano ancora i detriti.
Percy emise un fischio. <<Accogliente.>>
Il resto del muro crollò appena terminò la frase alzando un sacco di polvere che fece starnutire Heaven e tossire Frank.
<<Odio la polvere>> disse Heaven.
<<Anche io>> concordò Frank.
Mossero entrambi le mani davanti al naso per scacciare la polvere.
Heaven si fece largo tra le macerie. <<Perché ho scelto il lavoro sporco?>> chiese a se stessa, saltando le macerie ed entrando dal muro. <<Non potevo andare a prendere il bronzo celeste? Vi date una mossa?>>
I due la raggiunsero quasi correndo. L'interno non era messo meglio: c'erano gli scaffali sul pavimento, insieme a vetro, secchi di vernice, pittura e altre cose per la costruzione.
<<O è scoppiata una bomba o non mi spiego cosa sia successo qui dentro>> disse Percy guardandosi intorno.
La luce a led sul soffitto pendolava e flesciava in modo terrificante.
<<Siamo sicuri che sia il posto giusto?>> domandò Frank.
<<Sì>> rispose la principessa. <<Leo mi ha dato queste coordinate. Ha detto che era un negozietto tranquillo.>>
<<Ad essere tranquillo lo è>> commentò il figlio di Poseidone.
<<Prendiamo quello che dobbiamo prendere e andiamoce alla svelta>> tagliò corto Heaven. <<C'è puzza qua dentro.>>
Insieme alla puzza di ammuffito c'era l'odore della morte e la cosa, stranamente, non le piacque per niente.
Cercarono il catrame e lo versarono nel secchio. A dirla tutta, Percy e Frank ci pensarono, Heaven non sapeva come fosse fatto e in due se la cavavano da soli.
