Gio<adesso mi devi far capire come torniamo a casa>ride uscendo dalla fontana.
Io<dovremmo aspettare almeno di asciugarci un po che dici?>
Mentre stavamo parlando, ad un certo punto si avvicina un gruppo di ragazzi, composto da 5 e un ragazzo che guidava.
Gio<che cazzo ci fai qua?>
X<nemmeno tu sei felice di vedermi? siete cosi uguali tu e Vincenzo, che noiosi>il ragazzo osserva lui e poi si sofferma su di me.
X<è lei la piccola Rikki?>
Gio<non la toccare>mi prende un polso tirandomi dietro di se, mentre i ragazzi incappucciati ci separano.
Io<Giorgio che succede?>inizio ad avvertire un tremolio lungo il corpo, il fiato sembrava accorciarsi mentre cercavo il suo sguardo.
Gio<stai tranquilla, non succede niente>prova a rassicurarmi, poi, il ragazzo che si distingueva dalla massa nera con un cappello bianco, mi si avvicina squadrandomi da capo a piedi mentre sfiora la stoffa del vestito, e guarda Giorgio.
Gio<non la toccare>ringhia, sotto la morsa dei due ragazzi.
X<vediamo sotto questo vestito cosa si nasconde, che dici?>
inizia ad ad accarezzarmi una coscia mentre sale sempre di più, fino a spostare la gonna del vestito.
Gio<ti ho detto di non toccarla>sbraita, cercando di liberarsi dalla presa dei due ragazzi senza successo, mentre cappello bianco saliva sempre di più, adesso sfiorando la molla delle mutandine.
io<ti prego smettila, Giorgio aiutami>mormoro, con il groppo in gola che non mi faceva parlare e le lacrime che continuavano a rigarmi le guance.
Mi sentivo violata, mentre le mani di quel verme continuano a sfiorarmi, salendo sempre di più.
X<uh, pizzo rosa, che carino, vediamo se anche sopra è cosi>
Gio<lasciala.>continuava a dimenarsi e urlare, mentre io ero bloccata e mi era impossibile muovermi.
X<completo in pizzo, mi piace ragazzina>poi, ad un certo punto, come degli angeli caduti dal cielo, sento delle voci che mi era impossibile non riconoscere.
Vincenzo's pov
Stavamo camminando io e i ragazzi per Milano, avevamo da poco finito di mangiarci una pizza e fumarci una canna tutti insieme, raggiungendo Piazza Duomo, quando improvvisamente sentivamo delle urla vicino una fontana non troppo distante.
Decidiamo di avvicinarci, e quando ci troviamo li la scena è ripugnante.
Vediamo Giorgio che sbraitava bloccato da due ragazzi vestiti di nero, Rikki nella stessa situazione con un ragazzo che la stava spogliando davanti al fratello, e più ci avvicinavamo più capivo chi era.
Andrea De Vitis.
Un maniaco fuori di testa che ci perseguita da anni, da quando abbiamo lasciato la comunità.
Avevamo cominciato a lavorare con lui, come prime armi, quando poi nacquero i due gruppi e lui iniziava a fare il maniaco sessuale con le ragazze decidemmo di chiudere i battenti, e la colpa per aver messo le mani addosso a Giulia me la presi io, per evitare guerre su guerre.
Oggi, a distanza di tanti anni, non pensavo sarebbe tornato, e invece ha ancora fame di vendetta.
Vendetta per averlo lasciato su due piedi, da solo, nei problemi e nel suo buco nero.
Decidiamo di avvicinarci e aiutare i due, prima che la situazione sarebbe sfuggita di mano.
V<hey stronzo, ti diverti a giocare 5 contro 2 ancora?>inarco un sopracciglio, mentre Damiano, Diego e Jay corrono contro i ragazzi per dargli addosso.
A<ma guarda che coincidenza, anche tu qui Vincenzo? dai vieni a goderti questo spettacolino>
io<gli spettacolini preferisco crearmeli da solo, non in mezzo ad una piazza immensa>il ragazzo finisce al suolo con un solo colpo, mentre aiuto Giorgio a liberarsi.
Io<scappa più lontano che puoi>mi avvicino a Rikki che era altamente scossa.
Rikki<non posso...non posso lasciare Giorgio da solo>
Io<fallo per te, corri via, ti raggiungerà appena avremmo finito>la bionda annuisce asciugandosi le lacrime, cominciando a correre lontano da questa situazione.
Era tragica, Giorgio combatteva contro due, Diego e Jay avevano steso altri 2 di loro, Damiano continuava a cercare di buttare giù il quinto, mentre io mi getto su Andrea ancora a terra dolorante.
Jordan's Pov.
V<vai a controllare Rikki, non è sicuro che stia da sola a quest'ora>
Ripetevo quella frase nella mia testa mentre correvo per trovarla.
Mi affaccio ovunque, fino a quando dietro un angolo poco illuminato noto la sua chioma bionda accasciata al suolo, mentre i suoi singhiozzi prendevano spazio nel silenzio.
io<Rik>la mia voce la fa voltare, quasi spaventata.
io<tranquilla, sono Jordan, un'amico di Vincenzo>
Rikki<vattene via>
io<non ti lascio da sola a quest'ora qui dietro dopo quello che ti è successo>la raggiungo, accasciandomi lentamente affianco a lei, mentre fissava un punto ignoto nel vuoto davanti a lei.
Rikki<mi sento una puttana, non riuscirò mai a guardare mio fratello negli occhi cone facevo prima..mi sento sporca.>mormora, continuando a piangere cone se non ci fosse un domani.
Io<oi, non è vero, guardami>le volto il viso nella mia direzione con due dita, mentre i suoi occhi marroni brillavano inondati di lacrime sotto il chiaro di luna.
Io<lo so cosa stai pensando, ma devi abbattere ogni pensiero che ti stai facendo. Sei una splendida ragazza, e tuo fratello sono sicurissimo che capirà, non sei stata tu a volerlo, e nemmeno lui, perciò smettila di farti tutte queste paranoie inutili, i ragazzi se ne stanno occupando, vedrai che andrà tutto bene>le accarezzo i capelli cercando di rassicurarla.
Rikki<non dovresti nemmeno stare qui, tu mio fratello e il mio gruppo lo odi>
Io<hai ragione, ma quando una persona è in difficoltà per quanto possa odiarla, bisogna aiutarla, me lo ha insegnato Vincenzo. Se avessimo fatto nulla di niente, quel verme ti avrebbe stuprata e probabilmente tuo fratello si sarebbe trovato in ospedale con qualche ossa rotta.>continuavo ad osservarla, accorgendomi pian piano di quanto veramente possa essere bella questa ragazza.
Il contrasto con i suoi capelli biondi e lunghi come Raperonzolo e gli occhi marroni come una buia notte d'estate, dal quale non ti riprendi facilmente.
Le mani curate, piene di anelli e bracciali, un vestito blu che le scendeva morbido mentre risaltava ogni sua forma e delle semplici scarpe da ginnastica che andavano a pennello sotto l'outfit.
Era semplicemente perfetta.
