Giulia's pov.
È lunedi.
Un'altro lunedi in cui non ho voglia di muovermi.
Mio fratello stranamente è gia sveglio a preparare la colazione.
Io<ti sei svegliato di buon umore?>strofino un occhio lasciandogli un bacio sulla guancia.
Ago<mi sono alzato prima della sveglia e ho deciso di fare qualcosa>
Io<beh devo solo prepararmi allora>sospiro osservando gli zaini vicino la porta d'ingresso.
Ago<fai presto, altrimenti si raffreddano>poggia un piatto con dei pancake mentre io corro sopra a lavarmi e vestirmi.Ago<hai già deciso il vestito per Halloween?>alza gli occhi dal piatto per osservarmi.
Io<pensavo fi fare Sally di Nightmare before Christmas>
Ago<ci sta, carino>
Io<lo so, infatti in questi giorni devo comprare tutto quello che serve>sbuffo addentando l'ennesimo pezzo del pancake.
Ago<io e i ragazzi ci siamo messi d'accordo>
Io<su cosa?>aggrotto la fronte.
Ago<calciatori zombie>alza le sopracciglia con fare vanitoso.
Resto a bocca aperta, pensando che comunque era mio fratello e idea più originale non poteva trovare.
Io<molto bello, significativo>lo sfotto, mentre lui rolla gli occhi al cielo sbuffando.
Ago<dai andiamo se no facciamo tardi>
Io<grazie per la colazionee>corro a lavarmi i denti prima di uscire.Fuori l'istituto erano già presenti i nostri amici allegri, di lunedi mattina.
Io<come mai costi felici?>mi siedo sul solito muretto.
Ali<stavamo parlando dei costumi di Halloween>sorride la riccia.
Rikki<tu come ti vesti?>
Io<pensavo di fare la Sally>
Tessa<chissà chi sarà il tuo Jack Skeletron>sorride la rossa.
Io<voi come vi vestite?>
Ali<non si sa ancora, pero qualche idea l'abbiamo>
Ginny<almeno non siamo cosi basilari come loro>
Ale<i nostri costumi sono troppo forti>si vanta con i ragazzi, gonfiando il petto.
Ale<mai wuanto i nostri>
Io<sisi vantatevene pure>
Suona la campanella, entriamo nel solito cancello per passare un'intera e noiosa giornata di scuola.Io<ci vediamo a casa Ago>
Ago<stai attenta>mi lascia un bacio sulla fronte salendo poi in moto con Giorgio per taggiungere il campo.
Prendo le chiavi dell'auto avvicinandomi ad essa, ma prima che potessi aprirla una voce mi richiama.
Io<Nicola, da quanto tempo>sorrido, mentre il moro si avvicina.
N<ti sono cadute queste>ricambia porgendomi il mazzo di chiavi.
Io<grazie mille, mo rimanevo fuori casa>sorrido.
N<stavi tornando?>
Io<no, in realtà dovrei fare alcuni servizi per la festa. A casa torno stasera>
N<spero che non ci deluderai con questa festa eh>mi fa un'occhiolino, mentre io mi stavo scogliendo sempre di più.
Poi d'un tratto, spontaneamente, gli chiedo una cosa.
Io<mi vuoi fare compagnia? sempre se non hai impegni>sento le guance prendere fuoco dalla domanda idiota che gli avevo appena fatto, ma a cui risponde positivo.
N<non ho nulla da fare, domani ho il poligono quindi oggi sono tutto per te>mi poggia un braccio sulle spalle per avvicinarci alla macchina, e proprio una volta vicino ad essa dal vetro anteriore noto una figura nera, che scopro essere Vincenzo che ci osservava solo quando entro in macchina.Alice's pov
Sto girando da mezz'ora in questo cazzo di cinese per una parrucca di nerda, non vende nulla.
È il terzo di fila che faccio per una maschera inutile.
Le commesse sono cosi antipatiche che solo aprendo la bocca mi viene voglia di staccarle i denti.
Mi avvicino agli scaffali delle stoffe, osservando bene i colori, quando improvvisamente, come uno tsunami, entrano 4 ragazzi totalmente vestiti di nero e incappucciati, ognuno possedeva un'arma diversa.
Il primo si fionda dietro la cassa mentre le commesse erano tenute in ostaggio da uno dei ragazzi che puntava un fucile alle loro teste, gli altri due si fanno tutti i reparti, fino a quando uno si avvicina a me, cominciando a fissarmi con gli occhi sgranati di paura.
Erano i suoi occhi.
Li avrei riconosciuti anche al buio.
Mi guardavano con terrore, come se tutto avrebbe voluto tranne che fossi li in quel momento.
D<inginocchiati>
Io<ma->
D<inginocchiati.>ripete con tono più alto, portandomi a fare ciò che dice con le mani dietro la testa.
Io<ma sei pazzo?>sussurravo per evitare di farmi sentire.
D<tu non dovresti essere qui, che cazzo stavi facendo?>continuava a buttare occhiate verso gli altri per non essere scoperto.
Io<che cazzo faccio? stavo cercando una fottuta maschera per halloween>aggrotto la fronte guardandolo abbastanza male.
D<se ti fai scoprire ti buco il cervello>quelle parole provocano una fitta al petto forte, i miei occhi adesso si trovavano sul pavimento incapaci di tornare dove erano.
X<Diego andiamo>urla uno, che penso sia Vincenzo, seguito dagli altri.
D<mi dispiace>le ultime parole che dice, prima di correre via per scappare alla polizia che arriva dopo 20 minuti.
Quelle parole erano uscite dalla sua bocca, con tutta la sincerità che poteva avere in quel momento.
Me le aveva sputate in faccia come un serpente con il suo veleno, e quel veleno mi era arrivato dritto al cuore, che per pochi istanti aveva perso qualche battito per l'incredulità.
A quanto pare non sono nulla per lui.
Non valgo nulla.
Come sempre.
Non gli è ne mai fregato un cazzo.
Ha solo sfruttato la situazione per scopare.
Ed io ci ero caduta con tutta me stessa.Tessa's pov
Domani ci sarà la sentenza in tribunale per la denuncia che ho fatto a mio padre.
Sono in terribile ansia.
Ho paura di non riuscire a risolvere questa situazione.
Che lui abbia potere su di me e che me la faccia pagare più di prima.
Ci sarà Nicolas con me, ma vorrei anche la sua presenza.
Mi serve per supporto morale.
Per cercare di non crollare con tutta me stessa.
Ho bisogno della sua ala che mi protegge e mi tiene stretto a se mentre mi ricorda che andrà tutto bene.
Ma ho paura.
Paura di non sostenere la sua reazione.
Paura di non saper reagire al suo "non voglio".
Ho paura che non mi capisca abbastanza.
Nick<chiamalo>ripete l'ennesima volta, mentre si provava i nuovi occhiali Prada.
Io<no Nick, e se mi lascia? io cone faccio? non posso sopportare anche quello>
Nick<ti stai facendo film su film, ma chiamalo e basta>
Io<e se reagisce male?>lo guardo disperata, mentre lui inarca un sopracciglio.
Nick<se non lo chiami tu lo faccio io>ringhia.
Io prendo il cellulare, osservando il suo nome sullo schermo per minuti infiniti.
Poi lo chiamo, perdendo ogni battito ad ogni squillo
Alan<pronto?>
Io<ciao Alan, senti sei libero?>
Alan<si, perché? é successo qualcosa?>si preoccupa.
Io<no tranquillo, volevo vederti per parlare, se puoi passa da Nick, ti mando la posizione>
Alan<devo preoccuparmi?>
Io<quando vieni ne parliamo>lui mi stacca con un ok, mentre io mi preparo su cosa dirgli e come.
