(la canzone ascoltatela al monologo di Alan)
Poi, c'è chi il libro lo tratta male, chi lo accartoccia, chi lo getta a destra e manca senza curarsene.
Io ho fatto così con il mio.
Le prime 18 pagine le ho trattate bene, poi pian piano ho cominciato a stancarmi di trattarlo cosi, lo vedevo troppo pulito, ed ho cominciato a trattarlo male.N<vacci piano con quella, non è come la coca ahah>
Io<mh, fatti i cazzi tuoi>sentivo la testa girare, non sapevo nemmeno dove mi trovavo o se fosse la 5a pasticca di Rivotril a farmi sentire in quel modo.
N<Giulia basta, così finisci in overdose>prova a staccarmi il tubetto dalle mani.
Io<ho bisogno dell'ultima pasticca, ti prego>
N<no, basta>
Io<Nicola ti prego, l'ultima è giuro che la smetto>non riuscivo a tenermi in piedi, sentivo le gambe cedere.
N<mi dispiace Giulia, non avrei nemmeno dovuto dartelo il Rivotril.>
Comincio a dare di matto, urlo, tiro calci e pugno ovunque.
Nicola mi abbraccia da dietro calmandomi.
N<scusami Giulia, non avrei dovuto rovinarti cosi>
Io<dammi solo l'ultima pasticca>sussurro, prima di non ricordare più nulla da quel momento in poi.
Sapete qual'è la cosa che mi fa più strano? e che non so come, mio fratello non si è mai accorto che io fossi tossico dipendete.
Sono 5 anni che mi drogo, ho provato tutte le droghe e le loro varianti esistenti, ma la cosa che più mi fa andare fuori è il Valium.
Sapete perché? perché quando prendo quella sostanza, il mondo si zittisce, va in pace
Le auto smettono ri fare rumore, le persone non parlano più, il caos dei bar non esiste, tutto il mondo tace.
E a me quella sensazione piace, ma la posso provare solo quando sono fatta, perché ho il sonno leggero, e dormire non mi basta.
Forse mi sono rovinata, è vero, ma se un giorno le droghe mi portassero alla morte penso che sarei felice, perché non sono morta soffrendo.Alice's pov
<che fai?>
<perché non rispondi?>
<Alice dove sei?>
<mi rispondi>
10 chiamate perse
Erano alcuni dei messaggi che scattano appena prendo il telefono, tutti inviati da Diego.
Sono stata con le ragazze tutto il giorno, mi sono persino dimenticata di avere un telefono, ora che lo so però mi sconvolge vedere tutti questi messaggi.
Cosi decido di chiamarlo.
io<Diego?>
D<ma che fine hai fatto?>
io<non ho preso il telefono, ero con le ragazze>
D<mi hai fatto preoccupare, ho saputo dell tua amica che ha tentato di suicidarsi>
Io<chi te lo ha detto?>
D<sono arrivate delle voci, tu stai bene?>Vincenzo, ti taglierò il cazzo prima o poi.
Io<si sto bene, tu?>
D<beh, potrebbe andare meglio>sospira.
Io<avete perso la partita?>
D<al contrario, avbiamo vinto 2-0, ma mi manchi tu>ok ora posso morire felice.
Io<pensa che devi stare solo altri 3 giorni li, poi torni>lui ridacchia, dandomi ragione.
D<come sta la tua amica?>
Io<è ancora in coma, dovevamo festeggiare il compleanno di Alessio tra due giorni ma penso proprio che sarà l'ultimo problema>
D<spero per te che si svegli domani, cosi ti distrai>sorrido.
Io<io spero che stia bene, ho paura che non si svegli>
D<si sveglierà, tranquilla. Eh? arrivo...bimba devo andare, ti chiamo più tardi>
Io<d'accordo>
bimba.
Posso morire in pace?
Direi proprio di si.
Non mento che mi manca, sopratutto in questo momento lo vorrei qui, vorrei sprofondare tra le sue braccia.
Nonostante abbiamo avuto momenti in cui avrei voluto ucciderlo, o scomparire, lo amo da morire.
Mi fa sentire bene, quanto sono con lui non penso a nulla, e questo mi fa stare serena.
So che con lui sono al sicuro, e in pace con me stessa, e questo a me va bene.
È il primo ragazzo a non sminuirmi sul fisico, a non farmi passare giorni interi senza mangiare, a farmi tornare a casa con il sorriso in faccia.
Semplicemente mi fa stare bene.
Forse il nonno ha capito che avevo bisogno di qualcuno che mi facesse stare bene, e mi ha mandato uno dei suoi angeli, per farmi proteggere dalle sue ali.Alan's pov
Era davanti a me.
Distesa sul letto coperta da delle lenzuola bianche.
Non riesco a perdonarmi questa cosa, non riesco s credere che l'abbia fatto per colpa mia.
Non pensavo che me ne sarei innamorato davvero.
Quando Mei mi ha spiegato cosa dovevo fare non ci ho pensato due volte, ho visto solo i soldi.
Non pensavo che conoscerla mi avrebbe reso vulnerabile a lei, e che se si sarebbe fatta del male ci sarei rimasto di merda.
La odio per quello che ha fatto, ma odio ancora di più me stesso per averlo permesso.
Ha passato l'inferno, ed io invece di starle vicina ho preferito baciare Mei.
Non me lo perdonerà mai, lo so, e ha ragione.
Sono solo un pezzo di merda, che non si merita di essere amato, che non merita qualcuno che gli dia amore, che non merita lei.
Lei è troppo per me, è troppo speciale, fantastica.
L'ho portata alla rovina, l'ho illusa, l'ho tradita.
Ma ora so solo che se non si sveglierà più sarà il senso di colpa che mi mangerà vivo.
A<ciao Tes, non so se puoi sentirmi, ma spero che ovunque ti trovi tu possa farlo. Sono qui non per farti pena, non per essere compiaciuto, ma per essere perdonato. È vero, con te ho sbagliato, e anche tanto, ma me ne pento.
Mi dispiace se quella sera ho fatto lo stronzo, mi dispiace se non ti sono stato accanto come avrei dovuto, ma non pensavo di innamorarmi sul serio di te.
All'inizio dovevo solo farti innamorare e scaricarti, scoparti e poi sparire, ma non riesco, non voglio più i soldi, non voglio niente, voglio solo che tu ti svegli, che apri gli occhi, che torni ad essere quella di prima, che appena entrava in macchina sorrideva a 32 denti, che mi baciava con tutto l'amore che non ha avuto dal padre, che mi abbracci, che mi ripeti quanto mi ami, perché io ogni volta che sento un tuo "ti amo", il mio cuore cede, dentro di me scoppiano tanti palloncini pieni di coriandoli, il cuore comincia a saltare e ballare, e come se un giardino fiorito comparisse dentro di me, e tu ogni volta sai prendertene cura.
Ti prego Tessa, io ti amo tanto, non mi perdonerò mai che hai fatto questo per colpa mia, come non mi perdonerò mai che lo hai fatto a causa mia.
Sei la mia bambina, la mia rosa, sei la mia vita, non posso lasciarti andare cosi, non adesso.
Torna da me, ti prego, torna.
Ho bisogno di sentire ancora la tua voce, la tua risata, di ammirarti ballare e di incrociare i tuoi occhi.>