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Io<Rik, Gio mi ha detto di venire con te dopo scuola>la ragazza annuisce sorridendo, poi ci alziamo e ognuno va al proprio corso.

Mentre il professore faceva l'ennesima ripetizione per la classe, sento la sedia accanto a me spostarsi e prendere un peso che prima non c'era, cosi alzo la testa e lo vedo.
Io<che cazzo ci fai qui?>
V<era occupato?>inarca un sopracciglio continuando a guardare il telefono.
Io<si>
V<ora da me>io sbuffo e rimetto la testa tra le braccia, mentre lui continuava a fare touch sul telefono.
Io<prof posso andare in bagno?>con il suo cenno cel capo mi alzo ed esco da quella classe, camminando per i corridoi vuoti per accorgermi di quanto questa scuola cadesse pian piano a pezzi.
Una voce mi richiama, femminile, che non avevo mai sentito prima.
Era Marta Gentile, una delle più troie della scuola, non fa sconti a nessuno e cammina per scuola come se fosse sua.
Abbiamo litigato fin dal primo giorno di scuola, ogni ragazzo con cui usciva poi ci usciva lei, è senza anima quella persona.
Io<che ci fai qui?>
M<sono passata a salutare Vinci, tu invece?>si avvicina, osservandomi da piedi a capo.
La prima risposta mi lascia un'attimo perplessa, poi prendo a risponderle.
Io<sto andando da un mio amico>
M<amico?>domanda con un ghigno in volto.
Io<si, hai problemi?>
M<nono nessuno, ti vedevo spesso vicino a lui in questo periodo quindi pensavo ci fosse qualcosa>io sospiro sorridendo, mentre lei con lo stesso ghigno fa un mezzo sorriso.
M<ci verrai alla festa?>
Io<non lo so>
M<dai non fare la misteriosa del cazzo, se hai ricevuto il fiore vuol dire che verrai>da qui capisco che voleva sapere quale fosse, e infatti.
M<a proposito, che fiore hai ricevuto?>inarca un sopracciglio.
Io<ne ho ricevuti due a dire il vero, il solito di mio fratello e l'altro non so chi me lo abbia regalato>i suoi occhi scoppiano di sorpresa, portandomi a sorridere di soddisfazione.
M<beh, fortunata, io ho ricevuto una rosa rossa>
Io<hai gia idea di chi potesse essere stato?>
M<certo, Vinci, altrimenti chi?>ad interrompere finalmente questa conversazione inutile è la campanella, che ci avvisa del cambio d'ora, e mi ricorda di dover andare a prendere le mie cose nel laboratorio di meccanica.

Entro, sistemando lo zaino alla velocità della luce, senza accorgermi che non ero sola.
V<hai tutta questa fretta?>si scosta dalla finestra smettendo di fumare, avvicinandosi a me.
Io<non ho tempo, devo andare in classe>
V<hai dimenticato che abbiamo l'ora buca?>guardo l'orologio ed era vero, erano le 2 e saremmo dovuti andare in mensa.
Io<meglio, cosi non devo sopportarti un'altra ora>
V<un'altra ora? sei uscita tutto il tempo senza tornare, mi avrai sopportato al massimo per 5 minuti>
Io<sono sempre troppi con te>mi siedo sul banco, mentre lui era appoggiato a quello davanti a me.
V<devi avere il prof molto a tuo favore per non farti mettere un fuori classe ogni volta che fai cosi>
come sapeva che ero spesso fuori quando il prof fa ripetizione a chi nn c'era?
Io<si vede che anche lui ha una cotta per me>sospiro, mentre le sue iridi si impuntano su di me.
V<perché chi avrebbe una cotta per te oltre a lui?>
Io<ah boh, dici oltre ai due ragazzi che mi hanno regalato i fiori?>
V<quanti ne hai avuti?>inizia ad infastidirsi.
Io<2, ti dispiace?>
V<assolutamente, ero solo curioso visto che la mia ragazza ha ricevuto una banale rosa rossa>
Io<la prossima volta ti inventi qualcosa, che dici?>sputo, nascondendo il fastidio a quell'affermazione che ha detto.
V<non l'ha ricevuta da me>si accende una sigaretta.
Io<come? tu sei il suo ragazzo e non le hai regalato la rosa?>aggrotto la fronte.
V<ero troppo impegnato a pensare al fiore che dovevo regalare ad un'altra>sospira, come se quel discorso fosse logico.
Io<che bella relazione>sposto lo sguardo sulle mie scarpe,
mentre il suo era sempre su di me.
V<io e Marta non abbiamo una vera relazione, la chiama cosi solo perché viene da me a scopare, non è il mio tipo>sputa, come a volersi giustificare.
Io<non giustificarti, a me non importa nulla>scendo dal banchetto, fermata da lui che si aggrappa al polso.
V<chi ti ha regalato i fiori?>
Io<non lo so, non c'è scritto il none>lui sbuffa, spostando le sue iridi nel vuoto, per poi uscire dalla classe.

Alice's Pov

Esco da scuola seguita da mio fratello che continuava a lamentarsi della prof di Chimica, mentre io ridevo alla sua goffaggine.
Ale<vado a prendere il motorino, aspettami qui>annuisco, mentee si allontana.
La scuola sotto la luce del sole era diversa, le dava un'aria leggera e non quella che si respirava tutte le mattine.
D<sola soletta?>mi affianca il mulatto sorridendo, mentre io lo osservo facendo un mezzo sorrido.
io<sto aspettando mio fratello, tu?>
D<devo raggiungere i miei amici, ma sono talmente lenti che non hanno nemmeno raggiunto l'auto>la sua espressione esterrefatta mi fa sorridere, poi si accende una sigaretta.
Io<hai regalato qualche fiore?>
D<no, forse solo uno ma non avevo voglia di spendere soldi a ragazze che non mi interessano>
Io<beh hai detto che uno lo hai comprato>gli ricordo, e lui sorride al pensiero.
D<lei se lo merita, non è come tutte le ragazze di questa scuola>annuisco, cominciando ad immaginare tutti i volti possibili delle ragazze della scuola per capire chi fosse.
Io<quindi c'è qualcuno che ti scioglie il cuore?>lui annuisce, continuando a tirare dalla sigaretta.
D<vedremo se ci passerò la notte oppure la vita>poggia il suo sguardo sul mio.
Sento come una scossa attraversarmi il corpo, venendo interrotti da quelle teste di cazzo dei suoi amici che bussavano il clacson come se niente o nessuno fosse qui con lui.
Jd<muoviti a salire negro>urla Jordan, Diego gli alza il medio, salutandomi col cenno del capo per poi correre verso la macchina.
Ale<Ali>si avvicina col mezzo, mentre io afferro il casco e salgo dietro di lui continuando ad osservare l'auto che scompare dietro l'angolo.




spazio autrice

Marta Gentile, 18 anni

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Marta Gentile, 18 anni.

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