io<che ore sono?>domando l'ennesima volta a mio fratello.
Ale<sono le 3>sospira sedendosi sul pavimento.
Ago<non c'è bisogno che restate, possiamo vederci domani>
Io<io non lascio la mia migliore amica da sola, me ne sbatto il cazzo della scuola>mi alzo ed esco in terrazza per prendere aria.
Ginny<lo so che sei nervosa, anche io lo sono, ma capisci Agostino. Sua sorella è in coma farmacologico e ha paura di perderla, risponde scazzato ma non è colpa sua>
Io<lo so, ma io non mi sento di tornare in questo momento a casa e fare cone se nulla fosse>
Ginny<non potremmo nemmeno restare qui Alice, lo sai, al massimo restiamo un'altra oretta e poi andiamo via>io sospiro, mentre la riccia mi accarezza i capelli e resta con me.Vibcenzo's pov
Io pronto?
N Vincenzo, ho esagerato.
Io Ma di che stai parlando?
N Ho portato Giulia da me, ho cacciato la coca ma lei ha iniziato ad abusarne ed è finita in ospedale.Il mio respiro si blocca, cosi come il cuore.
Aveva portato Giulia allo sfinimento.
io Nicola porca puttana, ti avevo avvisato che questa cosa non valeva più.
N io non sapevo che lei era ex cocainomane, non me lo avevi avvisato. Avevo pensato che dopo un momento soft ci stava la botta-
Io Di che momento stai parlando?
N Siamo semplicemente andati a casa e poi è successo tutto.
Io io ti uccido, dove sta ricoverata?
N ti mando la posizione, ma ci sono anche il fratello e gli altri
Io me ne sbatto altamente il cazzo Nicola.L'ultima frase che dico prima fi staccargli e seguire il navigatore con in sella al Tmax.
Quando successe l'incidente io e Giulia ci odiavamo, a morte.
Allora avevo chiesto ad alcuni miei amici di farle passare l'inferno, e tutti non sono riusciti ad avvicinarsi, tranne Nicola, che era la sua...c-cotta da anni.
Avevo avvisato che questa cosa non valeva più visto che stavamo ritornando a parlarci e a salutarci, ma evidentemente Nicola è un dito in culo e non capisce una minchia.Arrivo sotto l'ospedale vedendo la macchina di Agostino, quindi dovrò cercare di farmi notare il meno possibile.
Arrivo al piano della stanza di Giulia, camminando per il terrazzo, quando in lontananza vedo Alice.
Mi avvicino, cercando di evitare lo sguardo dei ragazzi che parlavano tra di loro.
Io<Alice>la ragazza sussulta.
Ali<Vincenzo? che ci fai qua?>aggrotta la fronte osservando i ragazzi all'interno.
io<ho saputo di Giulia, cone sta?>
la ragazza mi guarda incredula, poi mi spiega.
Ali<i medici dicono che domani sarà sveglia, tu ne sai qualcosa?>
Io<no, so che stava da un'amico, non so come è andata a finire>
Ali<cone sai che stava da un'amico?>
Io<l'ho vista semplicemente fuori scuola>
Ali<con chi era?>continua, cosi improvviso.
Io<non lo so, era biondo, ma aveva il cappuccio>la ragazza sospira, tornando a guardare i palazzi.
Ali<allora un pò ci tieni a lei>
Non puoi capire quanto.Tessa's pov
Sono le 8, siamo appena arrivati fuori il tribunale.
Avevo il cuore che continuava a pulsare accelerato, il mio corpo tremava senza fermarsi un'attimo.
Arrivo davanti ai portoni della sala ed è il che lo vedo, in tutta il suo menefreghismo.
Io<non posso farcela>
Nick<certo che ce la fai, devi farcela.>
Poi come un raggio di sole tra le nuvole, vedo arrivare Alan dall'ingresso.
Alan<eccomi, come stai?>mi abbraccia ed è li che prendo un po' di calma.
Io<sono in ansia, ho una paura fottuta>i miei occhi evitavano l'ingresso dell'aula per non incrociare i suoi.
Alan<andrà tutto bene, vedrai>il suo bacio mi rassicura, Nicolas sorride, poi veniamo chiamati in aula.
Giudice<buongiorno, oggi abbiamo la sentenza richiesta dall'avvocato Cosimo Conti, che porta la sua cliente Tessa Santoro in seguito ad una denuncia per violenza domestica e abuso su minore verso il signor Guido Santoro, assistito dall'avvocato Claudio Somma.>
La sentenza inizia, le parole quasi mi si bloccano e ogni volta che mio padre sembrava avere la meglio l'avvocato che mi difendeva riusciva sempre a superarlo.
Arriva il tempo delle prove, i messaggi riflettevano su uno schermo bianco, alcune immagini delle telecamere che riprendevano verso casa zittiscono tutti, poi il mertelletto del giudice, dopo due ore, batte.
Giudice<la giuria ha deciso per la sentenza della signorina Santoro verso il signor Santoro.
A nome della corte dichiaro, che il signor Guido Santoro, sia condannato a 20 anni di carcere, per violenza domestica e abuso su minore. La causa è chiusa.>
L'avvocato con un sorriso che raggiava mi abbraccia, mentre io ero ancora incredula.
Avevo vinto.
Mio padre sarebbe stato arrestato ed io avrei avuto la mia vita libera.Appena usciti tutti dall'aula Alan mi corre contro abbracciandomi, facendomi quasi mancare il respiro per i baci.
Alan<ti avevo detto che avresti vinto>i suoi occhi avevano un luccichio, io non ci credevo ancora.
Nicolas mi abbraccia prima di andare dall'avvocato, mentre io e Alan ci avviciniamo all'uscita.
Era la giornata più bella della mia vita, avevo finalmente trovato la libertà che meritavo, con l'uomo che amavo più di ogni altra cosa.
Alan<che dici se porto te e Nicolas a mangiare fuori?>sorride.
Io<io dico che è un'ottima idea.>gli lascio un bacio, prima di essere raggiunti dal ragazzo per poi proseguire in auto.
Viaggiavamo felici e spensierati, ad un certo punto Alan chiama un suo amico che si aggiunge al trio, e Nicolas lo conosceva già.
Thomas della Torre.
Avevano interagito particolarmente alla festa del planetario, ma da allora non si erano più visti, a quanto pare però, fino ad oggi.
Io<Thomas sabato sarà il mio compleanno, ci vieni alla festa?>Nicolas sbarra gli occhi.
T<mi piacciono le feste a tema, perché non dovrei?>
Io<perfetto, allora ti aiuto a scegliere il costume, cosi farai un figurone>gli faccio un occhiolino mentre lui ride, poi torno a guardare Alan, sentendo il respiro leggero come una piuma.
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