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Ginevra's pov

Stavo giocando con Sole quando improvvisamente ricevo una chiamata da Giulia, erano le 11 di sera.
Io<pronto?>
N<ciao sei un'amica di Giulia?>risponde una voce maschile.
Io<si perché?>comincio a preoccuparmi.
N<è finita in ospedale, ho visto che eri l'ultima chiamata e quindi ti ho contattato>
Io<ma come in ospedale? che è successo?>corro a prendere le chiavi uscendo in pigiama, con le pantofole.
N<eravamo ad una festa, ad un certo punto l'ho persa di vista e quando l'ho cercata era distesa su un divanetto priva di sensi> avevo un groppo in gola non sapendo che fare, gli unici che avevano un mezzo erano lei e i ragazzi, ma se avessi contattato uno di loro si sarebbero allarmati.
Ma dovevo farlo.
Io<va bene, in che ospedale vi trovate?>
N<ti mando la posizione tramite Whatsapp>e stacca, nel frattempo chiamo mio fratello.
J<sorella cosa c'è?>
Io<se sei con i ragazzi rispondi solo si>
J<si>
Io<sto venendo fuori casa di Ale, esci e digli che hai da fare>
J<perché?>
Io<non far capire nulla, Giulia è in ospedale>e da li avevo capito che mio fratello era in viva-voce.
ago<che cazzo significa è in ospedale?>si allarma il fratello.
Io<cazzo Jacopo potevi avvisarmi>
Ago<dove stai?>
Io<quasi sotto casa tua>rispondo un po' affannata.
Ago<fermati fuori l'Esselunga, sto arrivando>e stacca.
Bene, dovrò rimanere qui sotto per almeno 10 minuti.
Da sola, in piena serata.
Mi siedo su un muretto non troppo distante dal market, per sfogliare un po i post su instagram, ma nemmeno ho il tempo di aprirlo che Agostino era già qui davanti ad aspettarmi.
Ago<dove sta?>
Io<l'ospedale vicino casa di Tessa>sospira, accendendo google map per partire.
Ago<che cazzo è successo?>
Io<non lo so, mi ha chiamato uno tramite il suo numero e mi ha detto che stava ad una festa, l'aveva persa di vista e quando l'ha ritrovata era priva di sensi>
Gli altri non proferivano parola, la sagoma di Agostino emanava un calore che non si poteva spiegare, era bollente di rabbia, una bomba che sarebbe esplosa appena toccata.

Raggiungiamo l'ospedale dopo mezz'ora, avvicinandoci alla reception per raggiungere il piano di Giulia.
Era in terapia intensiva.
Era collegata a tanti macchinari che emettevano suoni diversi, aveva una mascherina sul volto collegata all'ossigeno, mentre due medici controllavano i parametri vitali e li segnavano sulla cartella.
Quando uno di loro ci vede esce fuori e prende Agostino in disparte per parlargli.

Tessa's pov

Alan era appena arrivato, io lo stavo raggiungendo con tutta l'ansia del mondo.
Entro in macchina, ricevendo un sorriso dal ragazzo e un bacio.
Alan<cosa succede?>mi osserva.
Io<volevo parlarti di mio padre, non ti ho mai detto questa cosa perché pensavo che potessi pensare qualcosa o allontanarti, ma ora che la situazione si è complicata devo dirtelo>
Alan<amore io sono qua, dimmi tutto>mi poggia una mano sulla coscia per rassicurarmi.
Io<domani ci sarà una sentenza in tribunale. Mio padre è un'ex dipendente della fabbrica di tabacchi a pochi passi dalla torre di Rozzi, quando perse il lavoro e si ritrovò da solo con me cadde nella droga, diventando un tossico dipendente.
Quando avevo 12 anni ha abusato di me varie volte, nel quartiere lo denunciarono per abuso su un minore, ma quello non lo fermò.
Più crescevo più era peggio, mi sentivo sporca, uno schifo, mi vergognavo di uscire e persino di andare a scuola.
Quando conobbi i noises la mia vita cominciò a prendere una piega diversa.
Cominciai ad uscire, a prendere sicurezza in me stessa.
Lui però non cambiava mai, a casa era sempre la stessa storia, fino a l'altra sera.
Mi chiuse in camera tutto il giorno, vietandomi di mangiare e venire a scuola, fu cosi che Nicolas chiamò l'avvocato e mi portò a denunciarlo>il mio volto era colmo di lacrime, la gola bruciava e le parole uscivano spezzate.
Alan<mi dispiace>sussurra, anche lui con un luccichio negli occhi.
Le sue mani mi spingono tra le sue braccia, facendomi liberare in un pianto.
Alan<prometto che ti sarò accanto in ogni momento, se avrai bisogno di me sarò li, lo prometto.>
Io<ho paura, e se dovesse vincere? come faccio?>
Alan<non vincerà, verra giustiziato per l'essere ipocrita che è.>io sorrido, rannicchiandomi nel suo petto che sapeva di casa.
Alan<che ne dici se andiamo a prendere un gelato per tirarci su il morale?>io sorrido annuendo, mentre lui mette in moto la macchina.

Raggiungiamo un bar della zona, era aperto solo di sera.
Aveva sia granite che gelati, pizzette e cornetti.
Era il migliore della zona.
Alan<il solito cioccolato?>
Io<mettici anche la fragola, per favore>annuisce baciandomi la testa, uscendo per raggiungere il bar.
Sentivo un sollievo al petto, come se stessi sulle nuvole.
La mia paura più grande era quella di non essere capita, che potesse lasciarmi cosi.
Invece no, mi ha capita, mi sostiene.
È il miglior uomo che potevo chiedere.
Ritorna in auto poco dopo, con due gelati tra le mani.
Alan<uno per la mia principessa>me lo porge.
La serata si conclude cosi, tra una risata e un bacio, un cono vuoto e una macchia di fragola sul naso.
Io<grazie Alan, non potevo chiedere di più>mi lascia l'ultimo bacio prima che ritornati a casa di Nicolas, ritrovandomi la sua buonanotte sul cellulare.

Alice's pov

Eravamo in ospedale da un'ora ormai, io e i ragazzi stavamo vedendo un film quando Ginny ha chiamato Jacopo per avvisargli di Giulia.
Agostino è inavvicinabile, non ci guarda nemmeno con gli occhi.
Passerà la notte con Giulia stasera, mentre noi ragazzi domani a scuola avviseremo i prof dell'accaduto.
Quando siamo arrivati non c'era nessuno, non sapevamo con chi parlare se non con i medici.
Mi rattrista vederla li, attaccata a tutte quelle macchine.
Ne era uscita finalmente dopo tanti anni, come cazzo è possibile che si è ridotta cosi, di nuovo?

Flaws and Sins.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora